"No, non è la maledizione che ha colpito Potter. È solo morte apparente. Basta la pozione stimolante. Si sveglierà entro poche ore."
Pansy mise via la bacchetta, si alzò dal letto di Denys e guardò Blaise.
"Non lo portiamo al San Mungo?"
"Non c'è bisogno. Ho detto a Ginny di dire ad April di venire qui, stasera."
Blaise alzò un sopracciglio.
"Ginny?" Pansy arrossì.
"Mi ha detto lei di chiamarla per nome. Oggi abbiamo chiacchierato..."Blaise si fece più attento. Di cosa avevano parlato? Mica di Goldstein, vero?
"Di cosa avete parlato?" Pansy arrossì. Oh, Merlino! No. No.
"Chissà se la Granger è riuscita a capire cosa c'è nel calderone..." rispose lei scappando via.
Blaise si passò una mano fra i capelli. No. Lei lo aveva abbracciato quando era tornato dalla missione, era contenta di vederlo. Non pensava a Goldstein. No, no. Ma si infilò le mani in tasca e si avviò verso l'altra stanza, ciondolando nervosamente.***
"Io vengo con voi!"
Pansy si era alzata in piedi, agitata. Erano nell'ufficio di Shacklebolt, il Ministro della magia. Blaise e la Granger stavano spiegando cosa avevano trovato in casa di Denys.
Un calderone di pozione Polisucco (e va beh, era abbastanza scontato, alla fine. Ci sarebbe arrivata persino lei e senza bisogno di analisi), più qualche boccetta di distillato di Morte Vivente (e anche lì, era normale, no? Denys era in quello stato...), ma avevano dovuto fare rapporto. Avevano poi scoperto che il mago che avevano portato al ministero, quello che segregava Denys, era il figlio illegittimo di un mangiamorte arrestato anni prima, da cui aveva imparato l'attacco che aveva scagliato a Potter. Voleva vendicare il padre che ora era ad Azkaban a vita. E chi era suo padre? Era Dolohov. E per forza! La sua maledizione era una variante di quella creata da Dolohov! Ma ci voleva un indagine per arrivarci? Davvero?
Pansy sbuffò quando dissero che dovevano organizzare la cattura di Harris. Organizzare? Ma non bastava andare al San Mungo e schiantarlo? Santo Salazar, come la facevano difficile! Rapporti qua, indagini là, prove su e sospetti giù. Era così e basta. Harris aveva preso il posto di Denys al San Mungo, solo Salazar sapeva cosa combinava con i pazienti, e loro volevano aspettare di organizzare un piano?
Le prudevano le mani, ma stavolta per altri motivi. Si sentiva arrabbiatissima. Soprattutto quando Blaise le aveva detto che lei non sarebbe potuta andare con loro. Ma come? Lei sapeva ogni cosa sul San Mungo, conosceva i posti in lungo e in largo e conosceva tutte le persone che ci lavoravano. Come si permettevano di lasciarla fuori? Harris non solo aveva rapito Denys, ma aveva lanciato a lei un incantesimo Oblivion e aveva tentato di rovinarle la reputazione in ospedale! Possibile che non capissero? Aveva bisogno di vederlo faccia a faccia.
Merlino, avrebbe voluto schiantarlo o lanciargli una maledizione. Era stata buona e paziente e aveva fatto tutto quello che avevano detto. Ma ora...
"Vieni con me."
Blaise la prese per mano e la condusse fuori dall'ufficio del Ministro, nel piccolo corridoio cieco.Blaise doveva riuscire a far capire a Pansy che non era una sciocchezza. Non bastava andare in ospedale e dire a Harris: 'Ciao, sappiamo che non sei il vero dottore. Vieni con noi al Ministero'.
"Ascolta" le disse, prendendole le spalle. "Non puoi venire. So che sei arrabbiata ed è giusto, ma potresti fare qualcosa di pericoloso, per te o per gli altri. Potrebbe finire male. Potrai parlare con lui, te lo prometto, ma qui. Al sicuro. OK?"
Non voleva assolutamente che lei potesse farsi male. Merlino l'aveva appena ritrovata! E se Harris le avesse lanciato una maledizione? Cosa avrebbe fatto, lui?Certo! Lei, poverina, non era capace di fare niente, eh? Era convinto che fosse un'inetta? Mettere in pericolo gli altri? Ma quando mai.
"Non metterò in pericolo nessuno. Voglio solo esserci. Voglio sentire cosa dice, come reagisce."
Merlino voleva vederlo tremare al pensiero di essere stato scoperto. Quel viscido essere immondo! Era peggio di un Troll.
"No". Blaise scosse la testa per rafforzare il divieto.
"Fammi parlare con la Granger, o con Shacklebolt..." Blaise scosse ancora il capo.
"Con loro ho parlato io. Pensiamo tutti che non sia il caso che..."
"Ho capito: non mi volete."
"Non è che non ti vogliamo..." Pansy si arrabbiò ancora di più. In quel momento il moro sembrava lei quando aveva dei piccoli pazienti che non volevano farsi curare e doveva convincerli con parole gentili. Ma lei non aveva cinque anni.
"Ho capito. Dimmi almeno quando sarà."
"Perché?"
"Così smetterò di preoccuparmi". Lui sorrise e Pansy si sentì quasi male per la menzogna.
"Penso stasera. Appena sarà pronto tutto."
"Posso andare da Denys, almeno?" Lui si adombrò un po', ma poi annuì.
"Penso non ci siano problemi."
Perfetto. Non aveva specificato quale 'Denys'.
Quando tornarono dentro l'ufficio, il Ministro alzò gli occhi su di loro. Vide Blaise annuire. Bene. Aveva acquietato il cagnolino. Bravo Blaise.
"Ti ha spiegato il tuo fidanzato i motivi per cui è meglio se..."
"Lui non è il mio fidanzato". Pansy interruppe il Ministro. Al diavolo tutto. Non si voltò verso Blaise perché sapeva che non avrebbe retto il suo sguardo.
Il Ministro annuì e lei disse: "Mi ha spiegato tutto, comunque".
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Pansy & Blaise
FanfictionLei è un medimago e lui un Auror. Avrebbero dovuto dichiararsi a Hogwarts al quinto anno, ma non l'hanno fatto e si sono messi con le persone sbagliate. Ora, dopo dieci anni, si ritrovano a dover indagare su due casi che in verità è uno solo... Pe...