4. Ritrovarsi

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Theo entrò alla Gringott velocemente e si diresse verso una biondina che non aveva mai visto.
"Devo prelevare. Sono Theodore Nott. Può chiamare un folletto per farmi accompagnare alla mia camera blindata?" La strega gli sorrise e annuì mentre gli chiedeva la chiave della camera.
"Theo" Il moro si voltò. "Lascia, Brittany, penso io al signor Nott". Blaise lo stava guardando insistentemente e gli fece cenno di seguirlo. Aspettarono un folletto che li accompagnasse nei sotterranei e quando furono sul carrello Blaise chiese all'ex serpeverde: "È venuta Daphne. Mi ha raccontato un po' di cose... Hai visto Pansy stamattina?"
Theo fu felice di non dover spiegare niente. "Sì. È tornata a casa. Ma non sta bene".
"No?" gli chiese l'amico, preoccupato. Lui scosse la testa e la spostò velocemente per schivare una sporgenza sulla parete. Si voltò verso di lui. Non avevano più parlato. Ma se fosse stato vero quello che aveva sospettato al matrimonio... Sì, forse Blaise poteva essere la persona giusta a cui lasciare Pansy.
"Sembra che ieri sia uscita con un troll."

"COME?" Blaise gridò un po' perché il carrello aveva preso velocità e un po' perché sorpreso di quello che aveva detto il moro.
"Sì. Lei ci è rimasta malissimo. È uno straccio. Non so cosa sia successo di preciso. Non ha voluto parlarne".
Oh, Merlino! Ecco perché non era venuta. Ci era rimasta male perché l'aveva baciata? E sì che pensava che lei fosse d'accordo. Però lei non era propriamente in sé. Avrebbe dovuto andarci più cauto.
Si passò una mano nei capelli. Quando il carrello si fermò si spostò per far passare Theo, ma lui non scese. Lo guardò un po' stranito.
"Ascolta... Io non so se davvero tu..." Si voltò verso il folletto a capo del carrello, ma questi non lo degnò di uno sguardo. "Ma io devo andare via qualche giorno, e vorrei saperla in buone mani. Purtroppo ho una questione molto importante e non posso..." Capì quello che intendeva.
"Ci penso io". Il moro annuì, sollevato.
"Non posso proprio rimandare" si scusò. Blaise cercò di ricordarsi quello che gli aveva detto Pansy.
"Una ragazza, giusto?" Lui annuì ancora, sorpreso.
"Lo sai?" Lui scosse le spalle. "Non abbiamo parlato molto". Non era propriamente una bugia.
Theo annuì e scese dal carrello. "Ok. Magari..." Blaise gli fece cenno alla porta della camera.
"Sì, ma qui sotto si gela. Quando torniamo su ti offro qualcosa e ne parliamo. Ma ora, fai presto."

Theo sorrise e aprì la porta scura. Merlino c'era freddo davvero!

"Tieni."
Si erano fatti portare due burrobirre dall'elfo domestico di Blaise e si erano seduti alla scrivania nell'ufficio del direttore. Due giorni che non combinava niente.
Theo prese il suo boccale e si dissetò. "Come mai qui? Non ti facevo un impiegato della Gringott. Pensavo che..." Blaise gli lanciò un'occhiata di ammonimento. Theo e Draco sapevano cosa facesse per lavoro. Più o meno. Ed effettivamente la Gringott poteva essere una sorpresa, per loro. "Oh. Ok. Non parliamone". Theo si guardò intorno, in silenzio.
"A proposito di cose da non dire... Tu sai cos'è successo a Pansy al San Mungo?" Theo scosse la testa e appoggiò la burrobirra, sospirando.
"Dice che non può parlare con nessuno. Non so cosa sia successo, ma quando ha litigato con i suoi, ha fatto qualcosa al lavoro che ora le può costare il posto. Se ho capito bene, qualcuno ha parlato di esaurimento nervoso..." Blaise alzò un sopracciglio. Pansy non sembrava proprio esaurita. Stanca, sì. Esaurita, no. Ma Theo la conosceva meglio di lui. Purtroppo.
"Lo pensi anche tu?" gli chiese. Theo lo guardò in silenzio per un tempo indefinito. Non capiva cosa gli passasse per la testa.
"A te sembra esaurita?" gli rigirò la domanda. Lui scosse la testa e si appoggiò indietro sulla sedia.
"No."
Theo sorrise "Appunto".
Blaise annuì.


Theo continuò a guardare l'amico. Non sapeva cosa ci facesse lì, alla Gringott, ma sapeva che Blaise lavorava per il ministero della Magia, quindi doveva essere importante. E segreto.
"Ma parliamo di altre cose... Quindi... Hogwarts..." Cercò di lasciare cadere un po' la frase e studiò la reazione dell'ex serpeverde.
"Non penso siano fatti tuoi" disse infatti.
Theo ghignò. "Se ti devo lasciare la mia miglior amica, voglio sapere bene le tue intenzioni".
Lui lo guardò e sbuffò. "E cosa vorresti sapere?" Sorrise ancora. Era bravo. Non parlava a vanvera.
Ma anche Theo era bravo con le domande. "Hai lasciato Daphne per Pansy?" Blaise sospirò.
"È successo dieci anni fa..." Il ragazzo allampanato non mollò e nascose un altro ghigno.
"Appunto. Ti piace da dieci anni?"

Blaise scosse le spalle, a disagio. Non gli piaceva parlare di quello che sentiva per Pansy. E non voleva parlarne con quello che diceva di essere il suo miglior amico. Non avrebbe potuto mentire. "Forse" buttò lì.
"Forse?" Theo ridacchiò. Oh, Merlino, che voglia di prendere la bacchetta e lanciargli una fattura! "E perché ti sei messo con Daphne, allora?"
La sua storia con Daphne era durata tre mesi. Tre mesi tremendi. Al quinto anno. Poi lei aveva capito di essere un ripiego e l'aveva mollato.
Alzò le spalle. "Pansy stava con Draco" Il viso di Theo si ingarbugliò in un'espressione confusa. "No. Lei si è messa con Draco dopo" .
"Ma cosa dici?" Blaise se lo ricordava benissimo, quando era successo. Draco aveva raccontato, una sera nella loro camera, dopo un'infinità di bottiglie di Firewhisky, quello che aveva fatto con Pansy. Dettagliatamente.
Blaise era morto piano piano, avvelenato lentamente dalle parole del biondo. Alla fine si era scolato più Firewhisky lui degli altri quattro nella stanza. Era stato malissimo. E il giorno dopo aveva guardato Pansy, una Pansy di cui avrebbe preferito non conoscere l'esistenza, sorridere a Draco. Dopo tre giorni si era messo con Daphne. L'errore più grosso della sua vita.
"Mi sono messo con Daphne tre giorni dopo la sbronza in camera al quinto anno. Ti ricordi? Quando Draco ha raccontato..." Incapace di finire la frase, si interruppe. Tanto valeva dire le cose come stavano.
"Quando Draco ha fatto quella spiattellata di particolari su come fosse stato scopare?" chiese Theo. Non riuscì a capire la sua espressione. Forse perché quella frase gli aveva fatto male come una Cruciatus ben assestata. Abbassò gli occhi e Theo si avvicinò alla scrivania con la sedia. "Per Salazar, gli avevi creduto?" COME? Alzò lo sguardo sull'amico.
"Come?"
Theo era serio. "Gli avevi creduto? Ma dai! Draco si era inventato tutto. E si capiva benissimo. Va beh, Tiger e Goyle pendevano dalle sue labbra, ma perché erano due idioti! Non puoi aver pensato che fosse vero!" NO? Come? Cosa intendeva?

Theo vide lo sguardo di Blaise sempre più confuso. Merlino! Aveva davvero creduto a Draco? Quel troll si era fatto grande con una storia senza senso e lui non aveva capito?
"La sua storia faceva acqua da tutte le parti. Si è ingarbugliato tantissimo. E un sacco di cose non combaciavano. Non potevi non averlo notato!" E no, Blaise ci aveva creduto. Glielo leggeva in faccia. E quando disse: "Però non puoi esserne sicuro", ne ebbe la conferma.
"Oh sì, invece. L'ho chiesto a lei!"
"L'hai chiesto a Pansy?" la faccia di Blaise era sbalordita. Avrebbe voluto vantarsi. Però non lo fece. "Beh, gliel'ho chiesto cinque anni fa, e non direttamente. Non le ho detto di quello che aveva raccontato Draco. Non mi sembrava... carino". Il moro annuì.

Quindi non era vero niente? Cioè lui pensava che loro scopassero tutte le sere e invece... niente? Aveva trattato male Pansy più volte perché non riusciva a concepirla insieme al biondo e aveva iniziato la sua scalata verso l'inferno. Prima Daphne, che aveva capito subito. Poi tutte le altre. Ma non era stato più con nessuna. Non davvero. Ci aveva provato, nel corso di quei dieci anni, ma non c'era riuscito. Tanto valeva non provarci più.
Però ora che era a Londra... Ora che lei era libera. Theo si alzò in piedi. "Ti dirò una cosa. Ma se glielo dirai negherò o dirò che mi hai fatto un incantesimo così penserà che sei una brutta persona. Al quinto anno a Hogwarts, a Pansy, piacevi tu. Poi ti sei messo con Daphne e dopo un mese, durante le vacanze di Natale, lei ha deciso che era giunto il momento di smetterla di guardarsi intorno ed è andata a casa di Draco. Da lì, il resto lo sai". Ma non era vero!
"Se fosse vero quello che dici, ci saremmo messi insieme quando Daphne mi ha lasciato, lei lo aveva capito, che mi piaceva Pansy. E invece non è successo. E Pansy ha continuato a stare con Draco."
Theo si preparò ad andare. "Non è successo, perché se tu conoscessi le ragazze, sapresti che non ci si mette con gli ex delle tue amiche. Soprattutto se lui l'ha tradita!"
Blaise strabuzzò gli occhi. "Io non ho tradito Daphne!"
Lui non aveva mai tradito nessuna. Nessuna. Perché non era stato con nessuna. "Questo lo sai tu e lo so io, ora. Ma Daphne ha raccontato che l'avevi tradita e che ti ha lasciato per questo. Perché Pansy avrebbe dovuto pensare diversamente?" Perché non era così, ecco perché!
Si alzò anche lui. Quindi aveva buttato via tutto quel tempo... E a Pansy, lui, piaceva? Si passò una mano fra i capelli, ma poi si sedette di nuovo. Forse gli piaceva ancora. Forse no, non era venuta da lui. La sera prima l'aveva baciata, ma ora? Cos'era successo, perché aveva raccontato a Theo che la serata non era andata bene? A parte la Weasley, la giornata era stata perfetta. La spa, il pub, i baci... Erano i suoi baci il problema?
"E ieri? Cosa ha detto di ieri?" Theo scosse la testa.
"Ora vado. Non ho più tempo. Ma guai a te se quando torno..." Vide il suo sguardo severo e Blaise annuì.
"Dimmi dove abita."

***

Pansy & BlaiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora