"Non sapevo conoscessi Lilian Parkinson."
Blaise aveva aspettato di arrivare al primo piatto, prima di fare quella domanda. Avrebbe voluto chiederlo alla madre già quando si era materializzato in giardino, ma era riuscito a resistere un po'.
Althea alzò le spalle in un gesto poco educato. "Siamo andate a Hogwarts insieme, ma lei è più giovane di me di qualche anno. Non sapevo avesse sposato un Parkinson. Quando Dollylee è venuta da me dicendo che lei era alla porta e mi era venuta a trovare, sono rimasta sbalordita. Anche perché si è presentata come Lilian Parkinson e io non avevo la più pallida idea di chi fosse. La povera Dollylee si è stranita quando ha visto la mia faccia sorpresa". Sua madre rise un pochino.
Ma lui voleva sapere di più. "E cos'è venuta a fare?" Cercò comunque di non mostrare troppo curiosità.
"È venuta a parlarmi di sua figlia". Blaise si bloccò con la mano a metà fra sé e il bicchiere che voleva prendere.
"Sua figlia?" Sua madre annuì. "Sì. Sembra una cosa strana, eh? Ma si fa."
"Cos'è che si fa?"
"Voleva propormi un fidanzamento."
"A te?"
"Sì. Beh, fra te e sua figlia."
"AH!"
Althea alzò ancora le spalle. Oh, avrebbe dovuto contenersi. Restare da sola per così tanto tempo, le aveva dato forse troppa libertà. Doveva riprendere a comportarsi bene.
Lo doveva a Hector. Anche se a lui non interessava. Diceva che la voleva così com'era. Che a lui piaceva per questo.
Ma doveva stare attenta lo stesso. Altrimenti avrebbe iniziato a fare cose come quella anche in pubblico, con altre persone. E non si doveva fare.
Guardò il figlio. Aveva una strana espressione. "Guarda che le ho detto che non organizzo fidanzamenti combinati per mio figlio. Che se vuole, lui lo fa da solo".
Blaise sorrise.
"Quindi dovrei aspettarmi una sua visita?" Althea alzò le spalle. Merlino! Doveva smetterla! E doveva smetterla di invocare Merlino! Suo figlio rise della sua espressione. Lo guardò malissimo.
"Scusa, mamma. Scusami. Ma..." Poi rise anche lei.
"No, comunque. Le ho fatto capire che non l'avresti presa bene. Spero non venga a disturbare anche te."
Blaise riuscì finalmente a bere. Non gli sarebbe dispiaciuto scambiare quattro chiacchiere con la madre di Pansy. Anzi, era proprio curioso.
"E che impressione ti ha fatto?"
Althea lo guardò con curiosità. "Stai pensando di sposarti?"
"CHI? IO? NO!" Per poco non gli andò di traverso il vino.
Althea sorrise come sorride una madre che ha beccato il figlio a rubare la marmellata. Blaise stava valutando l'idea di sposarsi? Davvero? Oh, ma non quella ragazza!
"Comunque non è adatta a te, quella... Non mi ricordo come si chiama..."
"Pansy. Si chiama Pansy..." La strega lo guardò, sempre più incuriosita.
"Quella Pansy non è adatta a te!" Lui era strano, sembrava... pensieroso.
"No?" La strega scosse la testa. Non aveva grossi problemi a parlare con il figlio.
"Da come la svendeva sua madre, non dev'essere un granché."
Poi però le dispiacque per la ragazza e cercò di rimediare, visto che non la conosceva.
Ed effettivamente non è che sua madre avesse poi parlato tanto di lei. Di solito, quando le altre madri erano venute da lei con quell'intenzione, elogiavano qualità inesistenti e saltavano a piedi pari su difetti lampanti.
"O magari è solo bruttina e non riesce a trovarsi un fidanzato da sola..." Blaise la stava guardando stranito.
"Hai visto Pansy. C'era una foto in camera mia del quinto anno a Hogwarts. Avevi detto che era carina."
Davvero? Non si ricordava. Dopo avrebbe cercato la foto. Scosse le spalle.
"Allora sarà molto sciocca."
Ripensò alla ragazza vista alla Gringott. O magari incinta! Si ricordò di aver immaginato che fosse lei la figlia da far sposare e di essersi meravigliata quando le aveva guardato la pancia. Magari sua madre cercava disperatamente un marito alla figlia perché era una ragazza facile. Sospirò.
"E l'altra? Quella che c'era in banca? Daphne, forse? Conosci anche lei, giusto?" Suo figlio fece un verso maleducato con la bocca. Si stranì un pochino. Di solito, non era così villano.
"Sì. E Pansy non è né brutta né sciocca. È Daphne che sta convincendo i suoi a cercarle un fidanzato. Vuole che si sposi così come si è sposata lei."
Il suo tono era duro.
Blaise sbuffò rognosamente, pensando a quello che aveva detto la madre. Non doveva trarre conclusioni errate.
"Ah. Dici che sono loro?"
"No, non lo dico: lo so. Pansy non vuole sposarsi". Non con qualcuno che avrebbe scelto sua madre.
"Hai parlato con lei?" Lo sguardo di sua madre era curioso e un po' pettegolo, forse.
"L'ho vista al matrimonio di Draco."
"Draco?"
"Sì, ricordi? Tre settimane fa. Fra l'altro Draco ha sposato la sorella di Daphne, Astoria". Sua madre scosse la testa. Non prestava più attenzione alla società, da quando stava con Hector. Era una cosa buona o no? Bo.
"E com'è, allora? Hai un'opinione tua su di lei?" Oh, mamma, è la ragazza più bella del mondo. E anche parecchio sfortunata. Pensò al casino successo al San Mungo. Doveva scoprire qualcosa di più, per poterla aiutare.
Scosse le spalle.
Sapeva cos'era quel gesto. Suo figlio non voleva parlarne con lei. Non di questa Pansy. Avrebbe dovuto cercare informazioni da sola.
Magari aveva raccontato a suo figlio che non voleva sposarsi per ingannarlo e poi architettare con sua madre il fidanzamento. Magari era incinta davvero.
Non si rese conto della smorfia che aveva sul viso.
Blaise vide lo sguardo di sua madre e non gli piacque. Cercò di deviare il discorso e le chiese dei preparativi per il sabato seguente.
***
"Oggi sono stata alla Gringott."
"Davvero?" chiese senza interesse Pansy. Finalmente gli ospiti di sua madre se n'erano andati. Suo padre si era rifugiato in biblioteca a bere il liquore della buonanotte e sua madre chiacchierava senza sosta, nonostante fosse tardi e lei fosse stanca. E poi lei sapeva già che era andata alla Gringott.
"Sì. E sai chi ho visto?" Chi hai visto mamma? Daphne? Theo? Brianna? Salazar Serpeverde?
Pansy cercò di rimanere sveglia. Si sentiva stanchissima. Ma felice. Ripensò a Blaise sul divano che le sorrideva sornione mentre l'accarezzava. Sperò che le sue guance non fossero calde come le sentiva lei. Non avevano fatto l'amore, lui non aveva voluto. Di nuovo. Ma stavolta era andata diversamente. Blaise le aveva fatto capire chiaramente quanto la desiderasse. Merlino, Blaise le mancava di già. E purtroppo, non l'avrebbe neanche visto dopo cena.
Erano rimasti d'accordo che si sarebbero visti il giorno dopo direttamente alla Gringott. Guardò l'orologio. Effettivamente era tardissimo. Sperò di sbrogliare sua madre al più presto.
Sospirò cercando di tornare al presente.
"Chi hai visto, mamma?" chiese.
Okklely, l'elfo domestico che sua madre le mandava ogni tanto a casa, stava sparecchiando. Fra poco avrebbe portato il tè. Oh, cosa avrebbe dato per una burrobirra. O anche una birra babbana.
"Ho visto il signor Zabini. Te lo ricordi, no?" Chi? Ma il padre di Blaise non era morto? Poi capì che sua madre si riferiva proprio a Blaise.
"Davvero?"
"Sì, era con sua madre. Sai cosa pensavo?"
"Cosa pensavi, mamma?" Il suo tono doveva essere un po' accondiscendente in quanto sua madre si girò verso di lei e la squadrò con un'occhiataccia, come quando aveva sette anni e si rifiutava di andare a lezione di danza. Sospirò. "Davvero, mamma, cos'hai pensato?"
"Quel ragazzo è molto bello..." Oh. Non seppe bene il perché, ma sentì ancora le guance andare a fuoco.
"Mmm... E quindi?"
"Io conosco sua madre. Siamo andate a Hogwarts insieme."
"Davvero?" Ora era davvero curiosa. Lilian annuì, senza accorgersi del suo tono sorpreso. Era sempre così, non la notava mai.
"Potremmo valutare l'idea... Sì... Sai... Di un fidanzamento."
Pansy sapeva di non dover mai bere quando parlava con sua mamma. Ma spesso se ne dimenticava. Ora non se lo sarebbe più dimenticato. Iniziò a tossire e a fare versi strani con la bocca. Quando le scesero le lacrime e sentì il petto stringersi, ebbe quasi paura di morire. Tossì ancora, incapace di riprendersi.
Oh, Merlino, stava morendo e l'unica cosa a cui riusciva a pensare era che non aveva ancora fatto l'amore con Blaise. Cercò di riprendere fiato e alla fine riuscì a tornare a respirare normalmente.
Sua madre la guardava come se avesse ucciso il gatto. E non l'aveva neanche aiutata.
"Scusa, mamma. Dicevi?"
"Dicevo che non sarebbe una brutta idea se tu e lui vi fidanzaste, sai? Da quel che ho capito non ha una fidanzata e poi lui lo conosceresti già e..." Sospirò. Ma sua madre non smetteva mai? "C'è una cosa che ho saputo, che andrebbe a suo vantaggio" mormorò poi abbassando la voce.
Ossia? Che la faceva impazzire da quando aveva quindici anni? Questo poteva essere veramente a suo vantaggio.
Ma sua madre la guardò. "Lui è discreto". Discreto? Che intendeva?
"In che senso, mamma?" Prese la tazza del tè che l'elfo le porgeva e la posò davanti a sé, più interessata a quello che diceva la madre che a ogni altra cosa.
"Beh, si sai, quando fa... quello". Sua madre aveva abbassato la voce, come se qualcuno potesse sentirla e aveva sventolato la mano davanti a sé. Ma... cosa voleva dire?
La sua faccia dovette parlare da sola, perché sua madre continuò. "Sì, è uno che quando lo fa è discreto".
Pansy spalancò gli occhi quando capì che sua madre non avrebbe mai osato dire quella parola. Sesso. SUA MADRE PARLAVA DI SESSO? Cercò il vino con gli occhi, ma l'elfo aveva portato via tutto.
Ok, calmati Pansy. Si obbligò a rimanere tranquilla. COSA CAZZO VOLEVA DIRE CHE QUANDO FA SESSO È DISCRETO? Non aveva funzionato bene. Riprovaci Pansy.
"Mamma, ma cosa intendi?" No, era meglio non chiedere. Sicuramente.
"Che non ci saranno scandali. Quando lo farà, tu non lo saprai e non lo saprà nessuno. Lui sarà discreto..." O PORCO SALAZAR! Intendeva che quando l'avrebbe tradita non l'avrebbe saputo nessuno? Ma...
"Mamma, io voglio un marito che lo faccia con me, non con le altre". Sua madre sbuffò poco elegantemente e sventolò, di nuovo, la mano in aria.
"Quando sarai sposata saprai che la favola di Messer Senzafortuna e Amata non esiste. Nessuno vive felice e contento. Non esiste la Fonte della Buona Sorte. I matrimoni sono così. E può succedere che..."
"Forse, se invece di sposarsi per lo stato di sangue, ci si sposasse perché ci si vuole bene, non succederebbe. Ci hai mai pensato, mamma? Forse, se tu e papà..."
"NON PARLARE DI TUO PADRE!" Sua madre aveva gli occhi spalancati mentre urlava e Pansy vide Okklely smaterializzarsi velocemente. Lo invidiò. Avrebbe potuto farlo anche lei? L'avrebbe seguito in cucina e sarebbe stata lì, buona buona.
"Ma pensi davvero che tuo marito non lo farà? Sei un'ingenua. Lo fanno tutti, cosa credi? E quando i mariti tradiscono, e non si fanno problemi a nasconderlo, le mogli non possono dire niente! Fanno finta che non sia successo."
Pansy si ammutolì. Il tono di sua madre era cattivo e derisorio. Davvero? Davvero era così? Tutti tutti? Pensò a Draco e Astoria. Va beh, loro si erano appena sposati, non contava. E Daphne e Steve? No. Se Steve tradiva Daphne, lei non lo sapeva di sicuro. E se fosse successo, Daphne non avrebbe fatto finta di niente. E Pansy era abbastanza convinta che non fosse mai successo.
Pensò ad altre coppie che conosceva. Chi è che era insieme da tanto tempo? La faccia sconvolta di una piccola rossa, le comparve nei pensieri. Potter e la Weasley. Stavano insieme da un'eternità. Ripensò a tutte le volte che li aveva visti insieme. Avrebbe scommesso anche su di lui. Non l'avrebbe mai tradita. Neanche in futuro. Beh, ma loro si erano sposati per amore.
Anche Pansy voleva un matrimonio d'amore. Anche lei voleva essere guardata come Potter guardava sua moglie.
Poi si ricordò del fatto che presto Potter non avrebbe più guardato sua moglie. E forse non avrebbe neanche visto il suo bambino. Sospirò. Ma cosa poteva fare? Forse poteva almeno ascoltarla.
Poi tornò a guardare la madre. Ora era stufa.
"Sai mamma, penso che non mi sposerò, allora. Non voglio un matrimonio come il tuo. Non voglio diventare come te o papà. Non mi interessa quello che fa la gente. Non mi piacerebbe vivere così."
"E cosa pensi di fare, allora?" Il tono di sua madre era stizzito.
"Voglio vivere la mia vita" rispose.
Per ora voglio fare l'amore con Blaise, per Salazar, anche se fosse l'ultima cosa che farò.
"Gran bella vita. Sei anche stata licenziata."
"Non sono stata licenziata!" esclamò.
L'occhiataccia di sua madre era una pugnalata. Sua madre non credeva in lei. Come tutti gli altri.
"Vado a casa". E si smaterializzò senza salutare.
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Pansy & Blaise
FanfictionLei è un medimago e lui un Auror. Avrebbero dovuto dichiararsi a Hogwarts al quinto anno, ma non l'hanno fatto e si sono messi con le persone sbagliate. Ora, dopo dieci anni, si ritrovano a dover indagare su due casi che in verità è uno solo... Pe...