8. Un arrivo inaspettato

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La strega si alzò e raggiunse il tavolo dove era seduto Blaise.
"Sei da solo, tesoro?" Althea si sedette vicino al figlio.
"Sì, mamma. Pansy è andata alla toilette. O forse sta evitando zia Blanche."
Althea sorrise.
Blanche Stuart era la sorella zitella del suo terzo marito. Era insopportabile e maledettamente pettegola. Aveva avuto da dire con lei tante volte. Ma non aveva rifiutato l'invito al matrimonio. Nonostante Althea ci avesse sperato.
"È stato bello..." Il figlio le strinse la mano. Questo era il primo matrimonio a cui partecipava Blaise. Dopo suo padre, non si era più risposata. Sorrise pensando che sarebbe stato l'ultimo.
"Così hai portato Pansy Parkinson al mio matrimonio..."
"Mi hai obbligato a portare una ragazza" rispose lui, alzando le spalle.
"Perché lei?"
"Perché no? È a posto. Non ti ha fatto fare brutta figura". La strega sbarrò gli occhi. "Non è per questo che hai voluto che salisse da te prima della cerimonia? Così potevi valutare dove farla sedere al banchetto?" Althea arrossì appena. Non succedeva da quando Hector l'aveva baciata per la prima volta.

Blaise aveva capito il giochetto di sua madre quando li aveva invitati al tavolo degli sposi. Ma lui aveva preferito sedersi da un'altra parte. Anche lontano dalla figlia di Hector. Gli aveva dato fastidio l'atteggiamento di sua madre e lei dovette capirlo perché annuì piano con il capo e gli lanciò un'occhiata di scuse.
"Mi fa piacere che abbia passato il tuo esame". Sua madre sospirò.
"Però non mi avevi detto che avresti portato lei."
"Con tutto quello che pensavi di sapere, avresti di sicuro fatto qualche sciocchezza."

Non si parla così a un genitore!
"E tu Blaise, hai fatto qualche sciocchezza?" Lui la guardò negli occhi.
"Del tipo? Senti, mamma, non so perché hai deciso che lei non ti piace..."
"Non ho detto che non mi piace!" lo interruppe.
E scoprì che era vero. La ragazza le piaceva. Era quello il problema. Aveva paura che lei li fregasse: tutti e due.
"Tu stai solo attento."
"È dieci anni che sto attento, mamma, e guarda com'è andata!" Lui non la guardò più e prese un altro pezzo di torta dall'elfo che serviva. Sospirò e si alzò.
Non voleva discutere con suo figlio. Anche perché 'qualche sciocchezza' l'aveva fatta davvero. Tipo informarsi su Pansy. E quello che aveva saputo...
Passò in mezzo ai tavoli e si fermò a salutare tutti. Tutti davvero. Anche Blanche. Che malignamente le fece notare che la ragazza di Blaise era con i bambini. Lo disse con uno sguardo disgustato. Già. Forse era una cosa sconveniente.
"I bambini?" Blanche, contenta di aver ottenuto la sua attenzione, fece una strana smorfia con la bocca e indicò il giardino che dava sull'ala ovest della tenuta. Ma da lì non si vedeva niente. Avrebbe dovuto passare sul retro.
"Io andrei a controllare cosa combina quella ragazza. Prima si era tolta le scarpe e correva con i bambini. Oh, l'ho vista solo io, per fortuna. Ma non è proprio una cosa da fare!" Althea allargò gli occhi sorpresa. Pansy correva scalza con i bambini? Blanche dovette intuire male la sua reazione perché ghignò crudelmente. La odiò. Personalmente, non ci vedeva nulla di male. E poi anche lei avrebbe gradito togliersi le scarpe. Ma non poteva farlo lì in mezzo al banchetto. Forse nel giardino dell'ala ovest...
Le lanciò quello che sperò fosse uno sguardo cattivo e si alzò dalla sedia vicino alla sua. "Beh, sempre meglio così che essere una chiacchierona che sa solo criticare quello che fanno gli altri!"
"Ma... Althea..." Blanche arrossì e balbettò finché poi chiuse la bocca. E non le aveva neanche detto tutto quello che le andava detto! Non voleva rovinarsi il matrimonio. Si alzò e andò verso il giardino dell'ala ovest. Era comunque meglio dare un'occhiata.
Quando girò l'angolo della casa vide che i bambini invitati al matrimonio, una decina forse, fra nipoti e pronipoti, correvano sul prato. Ma non vide Pansy fra loro. Osservò meglio e la vide seduta su un plaid a gambe incrociate mentre toccava la testa di una bambina. Si avvicinò e capì che le stava pettinando i capelli in due trecce. Muoveva le mani in maniera esperta e veloce. Intrecciò nastri e fiori e alla fine le disse: "Ecco, vai pure".
La bambina sorrise e ringraziò, poi scappò via.
"Avresti potuto usare la magia."

Pansy & BlaiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora