Storia di una favola

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"Papà mi racconti una storia?"

Una frase, che mai il piccolo Meta avrebbe potuto immaginare cosa avrebbe portato a far ricordare al suo papà, Ermal, che in quel momento gli stava rimboccando le coperte.

"Dimmi piccolo, papà ti ha mai raccontanto.."

Roma, i tempi del liceo, quando tutti i ragazzini erano spensierati e brufolosi.
Tutti tranne Ermal, da poco trasferitosi da Bari, chiuso e introverso con la sola passione della musica e amici zero.
Frequentava il liceo scientifico Ermal, il classico 17enne studioso e puntualmente preso in giro dagli altri, magari semplicemente perché non aveva una ragazza.

Stava male, ma dato il suo carattere chiuso poco o per niente lo dava a vedere.
Si sfogava suonando.
Quando aveva una chitarra in mano veniva capito, riusciva ad essere apprezzato, e soprattutto era soddisfatto di se stesso.
In poche parole, era felice

Spesso, a condividere la felicità di Ermal c'era un ragazzo, Fabrizio Mobrici, con i suoi stessi interessi ma caratterialmente opposto.
Fabrizio era il "belloccio" della scuola, tutte le ragazze speravamo di rapirgli il cuore, nonostante lui fosse interessato ad altro.
Studioso, affascinante e con alcuni tatuaggi sulle braccia, Fabrizio era il migliore amico di Ermal.
Lui più grande di un anno dell'ultimo, ma nonostante tutto inseparabili.

Tutti si chiedevano come quei due, così diversi esternamente e secondo loro anche dentro di se, potessero andare d'accordo, ma nessuno invece avrebbe mai immaginato il contrario.

La musica li univa, infatti suonavano insieme.

Ogni giorno dopo scuola a casa del Moro.

Andando più nello specifico, era un mercoledì di marzo quando accadde.
Ermal, con la chitarra sulle spalle si dirigeva come di consueto dal più grande per studiare insieme e successivamente sfogarsi con le cuffie nelle orecchie oppure gli amplificatori al massimo.

"Ehy Fab!"
"Ciao ricciolì"
Entrambi cominciano a prendere l'occorrente per dimostrarsi preparati alla giornata successiva di studi.
"Com'è andata oggi?"
"Na mezza sega, come sempre"

Poche parole, più fatti.
I due impiegano come sempre il primo pomeriggio studiando, come se fossero in due camere diverse, anche in mondi opposti.
Ma non appena chiuso l'ultimo libro, Ermal e Fabrizio come per fondersi in un unica cosa, tutt'una con le loro chitarre, entravano a far parte del loro mondo, del loro piccolo posto felice, dove potevano davvero sentirsi loro stessi.

Tutta la magia aveva luogo in camera di Fabrizio, seduti uno di fronte all'altro con in braccio le loro "bambine"

"Qualche idea?"
"Mhh famo 'na canzone d'amore"
"Particolarmente ispirato?"
"Un po'"
Fabrizio prese un foglio e iniziò a scrivere velocemente tutto quello che aveva da dire
Ermal strimpellava un po' con la chitarra in cerca di qualche melodia convincente.

"Senti Ermal io te devo dì 'na cosa..."
"Dimmi tutto"
"Non è facile.."
"È successo qualcosa?"
"No..ceh..."
Sospirò e si fece coraggio
"Io..è da un po' che provo qualcosa per te..qualcosa di forte, sono proprio innamorato di te.."
Ermal sapeva già della sua omosessualità, conoscendolo già da parecchio ed essendo uno dei suoi pochi amici più fedeli.
Anche se in realtà non si era mai immaginato di stare con un ragazzo.
Però Fabrizio era davvero l'unica persona che gli rimaneva sempre accanto, nei momenti più bui e nei momenti con più luce.
Sicuramente gli doveva tanto e se davvero doveva pensare a qualcuno che aveva nel cuore, quella persona era proprio Fabrizio.

Ermal gli sorrise.
Da una parte, lasciando stare le varie preoccupazioni, era felice, anche perché non gli era mai successo di sentirsi dire queste cose.
"Vabbe volevo solo dirtelo, non c'è bisogno che tu faccia niente, era solo una cosa che avevo dentro da tanto tempo"
"No ma ceh sono felice.."
"Davvero?"
"Beh..perché no?"
"Quindi..se faccio così..?" lo baciò.
Ermal sentì tanti brividi lungo la schiena, ricambiò il bacio sorridendo e pensò davvero che forse oltre quella amicizia potesse nascere qualcosa di ancora più serio.
Fabrizio si staccò dopo un po' per vedere la sua reazione, che non era affatto negativa, infatti Ermal gli riprese il viso e lo baciò nuovamente.
Ermal aveva sempre avuto delle cotte, ma non si era mai fidanzato ufficialmente.
Era abbastanza stranito, non si sarebbe mai immaginato tutto questo, soprattutto quando Fabrizio, non del tutto soddisfatto, rese più passionevole il bacio, aggiungendo un tocco di lingua.

Il più grande, nonostante sentisse il riccio insicuro della cosa, prese il comando della situazione, iniziando a limonarlo dolcemente, fino a far morire di desiderio il più piccolo, che chiedendo di più rese il tutto più passionale.
Lasciò la penna che teneva in mano, gli prese il viso e col corpo si avvicinò ancora di più all'altro.
Ermal andò totalmente in tilt, non riusciva a pensare a niente, era come se fosse in altro mondo, totalmente estraneo, con al centro solamente loro due.
Dopo diverse carezze e baci Fabrizio fece stendere il più piccolo sul suo letto e gli tolse la maglia.
Ermal, ormai andato completamente, fece lo stesso.
Così andarono avanti fino a che tra loro due rimanesse solo il tessuto dei boxer a dividerli.
Ermal insicuro e impanicato lo guardò per capire che intenzioni avesse.
Fabrizio lo notò
"Se non te la senti fa niente" e gli accarezzò il viso.

Ma il riccio anche se un po' titubante lo baciò come per dargli una conferma e scacciò via tutti i problemi che si era fatto.
Allora il più grande iniziò a baciargli il collo, il petto, gli addominali accennati fino alla V, poi gli prese il lembo dei boxer e glieli abbassò.
Ermal arrossì leggermente e iniziò a respirare più profondamente quando Fabrizio prese in mano la leggera erezione del più piccolo e iniziò a pompare eccitandolo il giusto.
I respiri del riccio so fecero sempre più pesanti, teneva gli occhi chiusi e nel frattempo baciava le labbra carnose del romano.
Dopo diversi baci e carezze, anche il moro si ritrovò nudo sopra il compagno.
"Ancora sicuro di volerlo fare?" gli baciò la fronte.

Ermal che lo guardava intensamente negli occhi annuì, allora Fabrizio baciandolo gli prese le gambe sollevandole ed entrò dentro di lui abbastanza lentamente per non fargli troppo male.
Ermal si sentì irrigidire, strizzò gli occhi e strinse i denti, ma tratteneva i lamenti di
dolore.
Il moro continuava a baciarlo per distrarlo e si fermò finchè non sentì i muscoli del più piccolo rilassarsi
Da lì andò avanti più velocemente baciandogli la mascella, il collo e l'orecchio.
Il riccio ormai era tutto un brivido, aveva la pelle d'oca ovunque e sentiva tante piccole scosse attraversargli il corpo.
Nella stanza si sentivano i loro gemiti e i loro respiri pesanti, gli schiocchi dei baci e gli il rumori delle spinte di Fabrizio.
Continuarono così finchè i movimenti del moro iniziarono ad essere più irregolari e l'orgasmo colpì entrambi.

Per entrambi era la prima volta, più che un'emozione, l'amore è un sentimento: uno dei più profondi in assoluto.
E anche se successe tutto così velocemente sapeva entrambi che fra di loro c'era davvero un legame unico e strettissimo.
E questa loro prima volta, probabilmente, se la ricorderanno per tutta la vita.
Rimasero stesi abbracciati per parecchio e si dissero tutto quello che avevano tenuto dentro per troppo tempo

Fu così: nessuno dei due dimenticò mai quello che successe a casa Mobrici, tutto così bello, speciale e intenso.
Ma nonostante il forte sentimento legasse i due, quell'intesa era destinata ad avere breve vita.
Troppe le preoccupazioni che si scagliavano contro Fabrizio, Ermal non riusciva a sopportare il malessere dell'amato, e decisero così entrambi che sarebbe stato un bene per entrambi lasciarsi alle spalle tutto.

Entrambi ci hanno provato, per tanto tempo, ma nonostante tutto entrambi condividono un ricordo, forse il loro più bello, un ricordo senza origine.
Nonostante il passare degli anni, Ermal ricorda ancora di Fabrizio, il ragazzo che gli ha sconvolto e cambiato la vita, anche se la loro favola fu interrotta in una maniera così brusca.

"Ed è così che la mamma e il papà si sono conosciuti"
Intanto il piccolo Skender, avvolto nelle coperte si era addormentato e stava viaggiando nel mondo dei sogni.
Ermal non gli aveva raccontato la sua storia con Fabrizio.
Aveva deciso che se la sarebbe tenuta nel cuore. Un ricordo solo loro. Incustodito dentro di loro.
Quella magia doveva rimanere tale, e raccontarla avrebbe perso lentamente tutto il suo principio.

Lasciò un bacio sulla guancia al suo piccolo tesoro e tornò in camera, dove fra le braccia della sua compagna, anche lui si abbandonò al mondo dei sogni.

 ||OneShots|| MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora