Abbi cura di me

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La storia è scritta secondo il punto di vista di Fabrizio, sto sperimentando cose nuove, spero vi piaccia (e piaceranno!)

Un anno fa eravamo stati lì, su quel palco, lì le nostre vite erano davvero cambiate.
Vincere Sanremo ha portato maggior successo ad entrambi: il nostro pubblico si è ampliato, siamo stati chiamati a partecipare a moltissimi eventi soprattutto durante l'estate ma questo ha comportato ad un nostro allontanamento.

Sapere che avremmo risolcato quel palco ma con un compagno differente era una strana sensazione.

Come già detto dopo la vittoria siamo cambiati tanto, siamo cresciuti. Abbiamo imparato anche ad accettare le reciproche assenze.

Anche se io ci sto ancora provando. Senza di lui proprio non riesco a stare: mesi e mesi di distacco mi uccidono, sono ridotto allo stremo. E' un sollevio sapere che potrò rivederlo in questi giorni.

E magari finalmente potrò provare ad essere onesto con me stesso, e soprattutto con lui.

Sono partito per andare a Sanremo, felicissimo che Niccolò abbia scelto proprio me per la serata dei duetti, lui per me è come un figlio, abbiamo avuto una vita simile anche se lui è ancora nel pieno della sua giovinezza. Siamo nati entrambi a San Basilio, destino o forse no, le nostre carriere si sono incontrate, e da lì subito un'amicizia bellissima.

Mi metto in macchina, non appena mi siedo vengo inondato da pensieri. Simone è una persona stupenda ed un ottimo amico, ma mi sarebbe piaciuto cantare nuovamente con lui su quel palco, che ormai era diventato un po' il ''nostro'',  ma non avrei mai potuto dire di no a Niccolò.

Tornando ad Ermal, vorrei tanto riscrivere con lui; oltre che cantante bravissimo è una persona fantastica, l'amico che tutti vorrebbero, io però, la fase amico l'ho passato da una vita, non so nemmeno se ci sono mai passato.

Arrivo a Sanremo dopo circa 7 ore, il primo pensiero va a lui, a Ermal, allo scorso anno, alla nostra vittoria, alla nostra amicizia, al 5^ posto all'eurovision song contest, al nostro distacco appena l'inizio dell'estate, ma d'altronde dovevo aspettarmelo, il nostro lavoro deve pur andare avanti.

Appena arrivo, per sentirlo più vicino, decido di andare in Via Matteotti, dove vi sono le targhe dei vincitori di tutti i festival della canzone. Lo percorro tutto guardando le altre targhe di sfuggita, senza darci peso, fino ad arrivare alla nostra, all'inizio di una mia nuova vita, non solo dal punto di vista musicale. Se non fossi in pubblico passerei le dita sulle lettere incise in quella targa, non sul mio nome, ma sul nome dell'uomo per cui ho perso la testa.

Guardo ancora un po' la targa, mi rivengono in mente tutte le cose successe un anno prima.
I ricordi più nitidi sono di certo la vittoria, quando gli ho sussurrato all'orecchio "sei contento? visto? ne è valsa la pena" e lui ha nascosto ancora di più il viso nell'invaco tra la spalla e il collo.

La voglia che avevo in quel momento di baciarlo, di smetterla di nascondermi era tantissima ma veniva sovrastata dalla pressione di tutti quegli occhi fissi su di noi, su di me e sul mio ricciolino.

Sicuramente tra nostri ricordi più belli c'è anche l'Eurovision.
Spesso penso al video girato e postato su Instagram, così per scherzare sul vivere a Lisbona.
Nessuno immaginava che in realtà ho sempre voluto vivere a Lisbona con la persona amata, sarebbe bello vivere a Lisbona con Ermal.

Continuo a camminare, i miei pensieri si interrompono da parte di una chiamata di Niccolò.

"pronto? un'intervista? arrivo"

Velocizzo il passo verso l'hotel e arrivo poche manciate di minuti.

Cerco di ricompormi, di mandar via Ermal dalla mia testa, almeno per il momento.

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