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"Fab, mi manchi..."
[Ermal: 12:04]

Da quanto Fabrizio aspettasse quel messaggio non è calcolabile.

Non si vedevano da agosto.

*******

Quella sera Ermal aveva lasciato l'appartamento -che oramai era tanto di Fabrizio quanto di Ermal, avevano deciso di convivere dopo un anno dall'inizio della loro relazione- sbattendo la porta facendo quasi tremare i muri.

Scese le scale con le lacrime agli occhi, si era imposto che solo una volta salito in macchina avrebbe potuto piangere e sfogarsi.

Era arrabbiato, Fabrizio. Era incazzato, anzi.

La giornata era iniziata nel migliore dei modi, si era svegliato abbracciato al suo compagno di vita, Ermal, come succedeva tutte le mattine. Colazione insieme, caffè e cornetto del bar sotto casa e poi via, entrambi al lavoro.

Ermal nell'agenzia di viaggi della quale era proprietario, mentre Fabrizio a scuola, insegnante di chitarra nel più prestigioso conservatorio di Roma.

Rientravano entrambi per ora di cena, Fabrizio di solito era quello che stava ai fornelli, amava cucinare, anche se aveva poco tempo per dedicarsi ad essa.

Aveva deciso di fare una sorpresa al fidanzato, una cena a lume di candela, solo loro due, per poi -magari- finire ad amarsi tra le lenzuola profumate di lavanda. Aveva preparato il piatto preferito di Ermal, lo aveva messo a tavola in tempo per l'orario in cui solitamente tornava il compagno.

Le 20:15, ora in cui di solito Ermal ritorna, ma ancora nessuna traccia.
"Avrà avuto qualche imprevisto" si ritrovò a pensare fabrizio.

Le 20:45, di Ermal ancora nemmeno l'ombra.
"Sarà andata per le lunghe suppongo".

Le 21:05, Fabrizio cominciava a perdere la pazienza, quasi un'ora, perché non lo aveva avvertito? Nessuna chiamata, nessun messaggio, niente di niente.

"Amore, dove sei? Ti sto aspettando per cenare"
[Fabrizio: 21:06]

Nessuna risposta, Fabrizio iniziava a preoccuparsi, normalmente quando uno dei due faceva tardi avvisa l'altro, questa volta no, Ermal non aveva fatto sapere niente.

Le 22:00, ancora niente, nessuna traccia del suo amato.

Uno squillo...

Due squilli...

Tre squilli...

Stava per riattaccare quando un flebile 'pronto' uscì dall'altoparlnte del telefono di Fabrizio.

"Ermal, ma 'ndo stai !?"
Stava perdendo la pazienza, la sua ipocondria si stava impossessando di lui.

"Amore, sto tornando, ho fatto tardi con un cliente"
Ermal stava morendo, i sensi di colpa lo stavano logorando.

"Finalmente sei arrivato"
Fabrizio lo stava aspettando, seduto sulla poltrona all'ingresso. Era arrabbiato si, ma vedere Ermal rientrare dopo una giornata di lavoro stancante per entrambi, portava via tutte le emozioni e lasciava dentro solo tanta felicità.

"Si, scusami"

Ermal poggiò le chiavi sul comodino davanti alla porta e si diresse subito da Fabrizio, al quale lasciò innumerevoli baci a fior di labbra alternati da altrettante scuse.

"Tranquillo, dovevo arrivarci da solo" lo strinse in un abbraccio alzandosi  dalla poltrona.

"Ti va di mangiare? Hai fame?" si staccò dall'abbraccio e si diresse in cucina, seguito dal riccio che intanto si era levato la giacca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 13, 2019 ⏰

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