Jughead Jones, ragazzo strano, solo, a cui sono successe troppe brutte cose.
Jennifer Williams, la "ragazza nuova", solare, estroversa, sempre in cerca di un buon motivo per sorridere.
Perchè due persone così incredibilmente diverse dovrebbero esser...
La verità è che sono un codardo, ho paura... Paura di perdere le persone a cui voglio bene, quelle che mi stanno accanto a prescindere.
Jen è una di quelle, mentirle sul mio passato è stato stupido, incredibilmente stupido, ogni singola volta cercavo di dirle ogni cosa mi passava per la testa, ma le parole mi morivano in gola.
Vederla nel corridoio, dopo tutto quello a cui siamo andati incontro mi fa stare male, pensare di non poterla stringere a me per proteggerla mi uccide.
La paura, una grande arma, potente, quasi imbattibile, ti porta a fare cose che non pensavi mai avresti fatto... Nel mio caso, la paura mi ha guidato qui, al "Whyte Wyrm" la tana dei serpents.
Entro con disinvoltura nel locale, tutti mi guardano come se avessero visto un fantasma.
Mi avvicino al tavolo della "mia" gang, che ormai non è più mia, anzi credo sia di Sweet Pea ora.
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Lui vedendomi si alza, ma sembra dolorante mentre lo fa, lo guardo storto, ma ora non è rilevante.
-Sweet Pea... C'è una cosa che voglio dirti...- L'attenzione è tutta verso il nostro tavolo, perfino la musica viene spenta.
-Voglio rientrare...- Lo scalpore è generale, si alza un brusio incredibile nel locale, Toni si alza di botto, viene nella mia direzione trascinandomi via.
-Che stai facendo Jones?-
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Incrocia le braccia come suo solito, io e Toni ci conosciamo da sempre, in realtà quando ho conosciuto lei ho conosciuto Betty, sono legato allo stesso modo ad entrambe, si nota chiaramente che è contraria alla mia scelta.
-Mi dispiace Toni... Ma ora che mio padre...- Mi ferma subito, gli occhi le diventano lucidi. -Non parlare di tuo padre... Sai che io non...- Capisco immediatamente e mi fermo.
La famiglia di Toni l'aveva abbandonata da piccola, lei era sola, non aveva nessuno, così mio padre la accoglieva, per lei era come un padre, non aveva ancora superato la sua morte.
