Jughead Jones, ragazzo strano, solo, a cui sono successe troppe brutte cose.
Jennifer Williams, la "ragazza nuova", solare, estroversa, sempre in cerca di un buon motivo per sorridere.
Perchè due persone così incredibilmente diverse dovrebbero esser...
Una volta tornati dalla nostra gitarella, ad aspettarmi ci ritrovo mia madre, più che preoccupata.
D'altronde non la biasimo, dopo tutto quello che mi e successo ultimamente, tra il venire quasi uccisa in due sparatorie e il trovare un cadavere nel bel mezzo dei corridoi doveva essere terrorizzata.
Mi corre in contro, quasi mi strangola.
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-Oh mio Dio, sia ringraziato il cielo stai bene piccola mia, ma dove diavolo ti eri cacciata? Ti abbiamo cercato ovunque, sei scappata via di corsa.-
Trattengo le lacrime, faccio un bel respiro.
-Sto bene ora mamma, avevo solo bisogno di un po' di tempo.-
Istintivamente guardo Jug, lei mi guarda confusa, apre la bocca, guarda Jug e comincia a sorridere mentre passa da me a lui.
Lei si allontana dirigendosi verso un polziotto.
-Ora capisco da chi hai preso l'intuito.- Mi dice lui facendomi sorridere, sposto lo sguardo verso il vuoto, mi accorgo che c'è qualcuno seduto sulla panca di fianco alla segreteria ha la giacca dello sceriffo, stringe con forza una camicia, sembra distrutto, ha gli occhi gonfi e rossi, ha le lacrime, singhiozza disperato.
Lascio Jug da solo, mi avvicino all'uomo e mi siedo accanto a lui, solo dopo noto che la camicia è imbrattata di sangue.
-Lo... Lo conoscevi?- Mi dice lui guardandomi.
Annuisco.
-Sono... Sono io che ho trovato il corpo.- Una lacrima sfugge al mio controllo.
-Era mio figlio... Non posso credere che lui...- Le lacrime lo interrompono, cerco di consolarlo.
-Tu devi essere Jennifer, mi ha parlato di te, mi dispiace che sia stata tu a...-
Lo interrompo cercando di sorridergli.
-Kevin era davvero un ragazzo meraviglioso, e io continuo a chiedermi cosa sarebbe successo se fossi uscita a cercarlo solo qualche momento prima... Mi dispiace tanto.- Comincio a piangere.
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