Jughead Jones, ragazzo strano, solo, a cui sono successe troppe brutte cose.
Jennifer Williams, la "ragazza nuova", solare, estroversa, sempre in cerca di un buon motivo per sorridere.
Perchè due persone così incredibilmente diverse dovrebbero esser...
Non posso ancora credere a tutto quello che è successo in così poco tempo, siamo ancora in ospedale, quasi tutti se ne sono andati, ma io ho deciso di rimanere con Betty.
-Ho deciso di rimanere con lui, l'infermiera mia ha detto che posso restare dato che non ha famiglia che possa rimanere.-
Mi dice Betty sconfortata, la accompagnano nella sua stanza.
Ancora una volta sento la penetrante voce di Reggie che mi chiama.
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-Ho sentito che sei rimasta sola, so che mi odi al momento, ma voglio solo darti un passaggio, con tutti questi assassini in giro non credo sia una buona idea tornare a casa a piedi.-
Purtoppo non ha tutti i torti, e dato che mia madre sarebbe dovuta rimanere a coprire altri turni decido di accettare con riluttanza il suo invito.
Mi porta alla sua auto, mi apre addiritura lo sportello.
-Quindi...- Dice lui interrompendo il piacevole silenzio imbarazzante che si era creato.
-Tu e Archie vi siete lasciati a quanto ho sentito.- La frase mi manda su tutte le furie, sia perché lo detesto con tutta me stessa, sia perché era la prima volta che ci pensavo seriamente.
-Forse dovresti farti i cazzi tuoi... Mi spieghi perchè fai tutto questo, non siamo neanche amici, io e te ci odiamo, tu ha sempre fatto l'idiota...-
Dico io fuori di me.
-Senti mi dispiace per tutto, ho solo... Aperto gli occhi di recente, ho pensato a tutto quello che mi ha fatto fare Veronica, come mi ha condizionato nel tempo, vedi io e lei...- Non capisco cosa voglia intendere. -Beh in realtà solo io... Ero innamorato di lei, dal primo secondo in cui l'ho conosciuta, solo dopo ho capito che mi stava usando, sai odiavo Jughead per questo motivo, lui aveva quello che volevo io, lui lo ha sempre avuto, ma quando gli ho visti insieme ieri... Non potevo continuare così, l'ho mollata sul momento, ero così arrabbiato... Mi dispiace tanto.- Dice lui sentendosi colpevole.
Non posso credere a quello che ho appena sentito, Jughead e Veronica sono stati insieme questa mattina, ecco di cosa si sentiva colpevole Jughead... Mi sento impotente, debole... Usata.
-Io non so se crederti Reggie... Ma per il momento... Non voglio litigare di nuovo... Ho bisogno di un favore però, e se mi farai questo favore potrai considerarti perdonato.- Gli sorrido, lui sembra confuso, ma accetta.
-Tu sei stato capitano della squadra di arti marziali l'anno scorso?- Annuisce sempre più confuso.
-Voglio che tu mi alleni... Voglio sapermi difendere, non voglio mai più essere considerata debole.-
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Il gioco comincia.
Jughead's pov
Sono diretto verso casa, spero soltanto che tutto questo disastro si risolva.
Veronica è ancora li che mi aspetta, mi guarda preoccupata.
-Cosa ci fai ancora qui?- Le dico io con voce disprezzante e annoiata, mi dirigo verso la cucina e prendo una delle bottiglie di vodka di mio padre, la apro e bevo a canna, torno a guardare Veronica.
-Volevo sapere se stavi bene, e a quanto pare non stai per niente bene.- Si alza e mi prende il viso tra le mani, io me le scrollo di dosso e bevo un altro sorso.
-Cosa credi che succederà Veronica? Credi che toneremo insieme a far la finta coppietta felice? Beh puoi anche andartene perchè io non provo niente per te, dopo tutto quello che mi hai fatto, credevi davvero che sarebbe tornato tutto come prima?-
Rido sarcastico io mentre bevo un altro sorso, sento l'alcool fare effetto, il calore mi invade il corpo.
Lei sembra ferita.
-Jughead io ti amo... Non vorrei stare in altri posti se non qui, non mi importa se tu non provi lo stesso.- La interrompo. -Forse non ti è chiaro... IO TI ODIO.- Lei indietreggia ferita.
-Tutto quello di cui ho bisogno ora non è qualcuno che mi compatisca ma...- Jen mi torna in mente, ricaccio le lacrime indietro quando ripenso a lei.
-Hai bisogno di una distrazione... Beh sarò più che felice di essere la tua, entrambi ci guadagnamo, io avrò te e tu avrai un modo per non pensare.- Mi prende la bottiglia dalle mani e beve a sua volta, si sbottona la camicia con uno sguardo provocante, cmincia a togliermi la giacca, mi bacia in maniera rude, mordendomi le labbra, le tolgo la camicia in fretta e furia, lei mi sfila la maglia velocemente.
Continuiamo a baciarci, la prendo in braccio, lei avvinghia le gambe intorno alla mia vita.
La faccio sbattere contro il muro, ansima al mio tocco.
-Dio Jug...- Geme sempre di più.
Questa relazione è tossica... Ma almeno mi distrae per il resto delle vacanze.
È la mattina in cui dobbiamo tornare a scuola, Veronica ha dormito da me, come del resto ha fatto per tutto il tempo nelle ultima settimane, abbiamo bevuto quasi tutto dalla scorta di alcolici di mio padre.
Sono seduto su una sedia, mi sono appena versato un bicchiere di scotch, guardo il mio riflesso nel bicchiere, ho un aspetto terribile, le occhiaie, sguardo spento, puzzo di alcool anche se ho appena finito di farmi la doccia.
Veronica si sveglia, ha un aspetto riposato, e anche se ha i postumi della sbornia sembra stare bene.
Ci prepariamo e usciamo, sono 2 settimane che non sento nessuno apparte lei, ci dirigiamo verso la scuola, Toni mi aspetta fuori, sembre essersi rimessa in sesto, sono sollevato anche se non lo do a vedere.
-Jug dove sei stato, ti abbiamo cercato di contattare tutti non capisc...- Sposta lo sguardo verso Veronica, torna a guardami disgustata.
-Ora capisco, sei diventato una carcassa, e hai trovato il tuo avvoltoio personale.- Non rispondo, guardo ovunque tranne che nella sua direzione.
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Mi vergogno di come sono andate le cose, mi vergogno del modo in cui la sto trattando... Ma onestamente è l'unico modo per proteggere tutti quelli a cui tengo, perchè è la verità, ogni volta che mi avvicino a qualcuno gli succede qualcosa di terribile.
Sorpassiamo Toni senza altre parole, siamo entrati nella scuola.
Veronica mi tiene a braccetto, tutti ci guardano esterrefatti.
Ma la più sconvolta si trovava alla fine del corridoio...
