Sono nel bel mezzo della sala, scendo le scale con una sete incredibile, arrivo all'ultimo gradino sento dei rumori sospetti provenire dal divano, allungo il collo più che posso per vedere chi si nasconde la sotto, ma nulla, a quanto pare me lo sono immaginata.
Rimango incantata qualche secondo ad osservare il vuoto, decido di andare in cucina, ma quando decido di girarmi dietro di me si trova un uomo con il cappuccio rosso sangue e un coltello in mano, lo punta alla mia testa, sono immobile, non riesco più a muovere un muscolo, l'unica cosa che posso fare è urlare.
Mi sveglio in preda al panico con le lacrime agli occhi, sento delle mani che mi accarezzano le spalle, ho paura di trovare l'assassino decido di non voltarmi.
Era veramente un sogno?
-Jen, tutto bene, torna a dormire, ci sono io qui tranquilla.- La voce di Jug mi fa tornare a respirare.
A quanto pare era stato tutto un sogno, mi risdraio accanto a lui.
-Cosa hai sognato?- Mi dice lui avvicinandosi ancora di più a me.
-Niente.- Mento io.
-Okay, comunque dobbiamo andare da Betty domani, è ancora all'ospedale.-
La cosa mi fa ritornare in mente la notte prima, e nulla di quello era un sogno, mi alzo dal letto e mi cambio, decido di farmi una doccia, mi sento ancora il sangue addosso.
Dopo un ora siamo già pronti ad uscire, prendiamo la mia macchina, Jug mi guarda storto quando gli dico che non ho intenzione di andare in moto, ho bisogno di stare tranquilla, l'ospedale non è molto lontano, la strada è deserta, forse per il semplice fatto che sono le 5 del mattino, c'è molta nebbia, il finestrino si è appannato, cerco di pulirlo con il palmo della mano, ma poi, un ombra nera con un coltello in mano mi fa frenare di botto.
-Che cazzo! Jen tutto bene?- Mi domanda lui spaventato.
Annuisco deglutendo la saliva rumorosamente, riprendo a guidare, cerco di non far notare a Jug il fatto che le mani mi tremano di nuovo.
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•Rebel• |Cole Sprouse|
RomanceJughead Jones, ragazzo strano, solo, a cui sono successe troppe brutte cose. Jennifer Williams, la "ragazza nuova", solare, estroversa, sempre in cerca di un buon motivo per sorridere. Perchè due persone così incredibilmente diverse dovrebbero esser...