14 -Betty!

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Jen's pov.

Sento il collo freddo della pistola puntato alla mia tempia, le gambe mi tremano, sono completamente terrorizzata, e lacrime scendono copiose.

-Smettila di tremare ragazzina.-

Urla lui nel mio orecchio, l'unica cosa che riesco a fare è guardarlo negli occhi, Jughead è davanti a me in preda al panico, lo guarda con le mani tese in avanti, cercando di calmarlo.

Ho paura, una paura matta di morire, le sue mani sono sporche di sangue, me lo sta appiccicando sui vestiti, non riesco a pensare al fatto che potrei essere la sua prossima vittima.

Ha le dita che fremono sul grilletto, ormai è come se il proiettile sia già nella mia testa.

2 ore prima...

Io e Jughead siamo entrati in casa, ormai sono le 9 di sera, suppongo dormirà qui.

-Ho fatto uno squillo a Betty, sarà qui tra poco.- Gli dico io rompendo il ghiaccio.

Gira nella sala, sembra ancora sconvolto non ho idea quale sia il motivo, ma ormai non mi faccio più domande.

Betti mi scrive un messaggio, dice che arriverà più tardi, non riesce a convincere sua madre a farla uscire.

Quindi io e lui staremo da soli... wow, non ho idea di che fare o dire.

-Betty ha detto che ritarderà.- Dico io, lui alza la testa e annuisce, per poi tornare ai suoi inquietanti giri della stanza.

-Ti... Senti meglio?- Chiedo io, mi sarei tirata uno schiaffo in faccia, non si chiede mai a uno che non sta bene se sta bene.

-Si... Sono stato meglio ma... Si.- Si siede accanto a me, mi prende la mano, mi scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mi mordo il labbro inferiore, ho un desiderio incontrollabile di baciarlo.

-In realtà è grazie a te che sto bene.- Mi dice lui avvicinandosi, il mio sguardo si sposta dai suoi occhi alle sue labbra.

-Lo sai è come se in queste settimane non fossi riuscito a respirare, come se fossi sotto 300 metri d'acqua, senza fiato, ma dal momento in cui ti ho vista ho ripreso a respirare.

-Lo sai è come se in queste settimane non fossi riuscito a respirare, come se fossi sotto 300 metri d'acqua, senza fiato, ma dal momento in cui ti ho vista ho ripreso a respirare

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Le mie guance si colorano immediatamente.

-È la cosa più carina che qualcuno mi abbia mai detto.- Dico io, è ancora più vicino, i nostri nasi si sfiorano, sento il suo respiro sulle mie guance.

Sento un forte botto, proviene dalla porta, poi un altro, Jughead si alza per cercare di capire chi sia.

Gli tengo la mano, ho paura, la porta cade con violenza, io urlo terrorizzata quando vedo un uomo con un passamontagna rosso scuro che ci punta una pistola contro, tira uno spintone potente a Jughead.

E viene verso di me, mi prende per i capelli mentre cerco di scappare verso Jug, che ormai si è ripreso, ma ormai è troppo tardi...

Sento il collo freddo della pistola puntato alla mia tempia, le gambe mi tremano, sono completamente terrorizzata, e lacrime scendono copiose.

•Rebel• |Cole Sprouse|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora