I - Capitolo 6: Sotto La Tua Pelle

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Il favoloso disegno che ho messo l'ho trovato su Tumblr, di una ragazza (italiana tra l'altro wo) che ha fatto una serie di "throamics" (throam+comics get it? lol) come li chiama lei che sono troppo asdfghjkl ok. Il suo Tumblr è wclvesvshearts se vi va di guardarli.

Anna Green nella nota per questo capitolo ha linkato questa (stupenda) canzone dei Beatles dicendo "Vorrei quasi poter far sentire questa canzone in sottofondo per la prima metà del capitolo. Fate finta che sia lì. In ripoduzione. Nella vostra testa." (quindi ascoltatela lol). Inoltre questo è l'ultimo capitolo della parte I del Vol.2, la seconda parte ha inizio a gennaio, 1977. Enjoy

***

Non ho mai comprato fiori per nessuno, e non intendo iniziare adesso, anche se le rose dall'altra parte della vetrina mi sfiorano la mente per un secondo. Non comprerò fiori per un uomo. Quello che farò, invece, è tornare in quel fottuto ristorante e sistemare le cose con lui. Dirò che abbiamo avuto un dissenso senza un reale motivo. Perché andare lì proverà che sono cambiato.

È difficile cambiare quando il tempo non si ferma. Non esistono effettivi capitoli all'interno della vita, e sì, posso guardarmi indietro e pensare che io sia cambiato, ma quand'è che sia insorto quel cambiamento o come sia avvenuto non sono domande facili a cui rispondere. Il cambiamento è graduale. E non so quali parti di me si siano trasformate in qualcos'altro, ma sono abbastanza certo che qualche anno fa non sarei andato a cercare di mettere le cose a posto. Forse lui questo lo saprà. Ma non ho intenzione di strisciare ai suoi piedi. Semplicemente entrerò e dirò quello che ho da dire - scusa per ieri, non intendevo causare una scenata sul tuo posto di lavoro, non sono proprio riuscito a dormire sapendo come stanno le cose tra di noi, quindi ecco, eccomi qui, e ora me ne vado, buone feste.

Restare concisi.

Se rimandassi, lui avrebbe settimane per coltivare il suo risentimento. In questo modo potrà pensare a quanto sembrassi dispiaciuto invece di come gli ho urlato contro in cucina. Deve pur servire a qualcosa, anche se so che non ho grandi possibilità, che stasera potrebbe essere la serata libera di Brendon, ma almeno posso chiedere se avrà altri turni prima che io voli per il Canada. O forse gli scriverò una lettera. Dovrei seriamente scoprire dove abita.

Il ristorante è ancora lì, con un sorridente italiano grasso dipinto su una delle finestre - Luigi, suppongo. Mentre ieri era una giornata soleggiata, oggi non lo è, e la neve bagnata continua a cadermi addosso proveniendo dal cielo che si inscurisce. La scrollo via e controllo il mio riflesso sulla vetrina del ristorante prima di entrare, i miei occhi si abituano all'ambiente più buio con un paio di battiti di ciglia. Una cameriera mora mi avvista, fa la spola tra i tavoli e mi sorride. "Salve! Tavolo per uno?"

"Brendon lavora oggi?" chiedo e guardo dietro di lei, ma non lo vedo. Quando i miei occhi incrociano i suoi, lei sembra tesa. "Che c'è?"

"Lui. Ehm." Si muove, agitata. "Lui non lavora più qui."

Beh, è una cazzo di bugiarda. È stato probabilmente Brendon ad architettare questa messa in scena. "Sì invece. Sono venuto qui ieri e lui si trovava qui, perciò." Immetto più autorità possibile nelle mie parole.

Lei si gratta la guancia con un dito, sembra a disagio. "È stato licenziato. Tipo un'ora fa."

"Licenziato?" ripeto, e lei annuisce. "Licenziato licenziato?" Un altro affermativo. Le sue guance arrossiscono come se il ricordo fosse ancora troppo fresco nella mente e la stesse mettendo in imbarazzo per tutti coloro coinvolti. Mi chiedo se ci sia stata una scenata. È probabile che Brendon abbia causato una scenata.

THROAM, Vol. 2: Wolves vs. Hearts | Ryden (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora