II - Capitolo 2: Viviamo Di Tempo Prestato

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Fingere che non ci siano. Come diavolo faccio finta che le enormi videocamere attorno al tavolo non ci siano? C'è qualcuno che riesce a comportarsi in maniera normale date le circostanze?

Dopo cinque drink, sì.

Siamo solo un gruppo di uomini che giocano a carte nel soggiorno dello studio, prendendoci una pausa dalla registrazione. Non sto tenendo d'occhio cosa abbiamo fatto per l'album finora. Non voglio pensarci. Sono le quattro o le cinque del mattino forse, e noi siamo gli unici rimasti: la band, Shane, Eric e io. Eric è passato per salutarci, ma non ci ha distratti lui - eravamo già distratti. Shane si è bevuto un paio di drink, ma lascia che le due telecamere attaccate ai treppiedi continuino a filmare mentre adesso lui ne tiene un'altra, spostandosi, mettendo a fuoco persone diverse. Jon si sta spaccando dal ridere con la faccia tra le mani, e Patrick sta fissando le sue carte pensosamente. Gabe fa il mazziere, e Eric giura che Gabe gli stia dando carte di merda di proposito.

Io sono bravissimo a poker. Non c'è alcun motivo di preoccuparsi.

Una settimana. La voce assillante dentro al mio cervello non me lo fa dimenticare: registriamo da una settimana. E cosa abbiamo che lo dimostri? Che trionfi possiamo festeggiare? Dei pezzi di batteria a caso e alcune parti di chitarra sono state registrate. Un quarto di canzone a stento. Forse. E le canzoni, queste canzoni che mi girano in testa da così tanto tempo, non suonavano per niente come avrebbero dovuto. La band è frustrata perché non riesco a dir loro cosa c'è che non va. Semplicemente non vanno. Ma abbiamo tempo, parecchio. È passata solo una settimana. Di questi tempi la gente ci impiega anni per registrare qualsiasi cosa. Nessuno mi sta facendo pressione. Va bene. Non è certamente un problema.

Bevo ancora e guardo le mie carte, studio i lineamenti crudi del re di cuori. Ha le labbra sproporzionate. Brendon sta dormendo profondamente in questo istante, nell'appartamento a Brooklyn. Leggeri sospiri regolari fuoriescono dalle sue labbra piene. L'altro lato del letto è vuoto. Quando allunga le braccia per stringersi a un altro corpo, non è Shane che cerca. Cerca me.

"Ryan, concentrati!" Mi dice Eric, tutto con una voce d'affari. Lui prende il gioco d'azzardo molto seriamente, ragione per cui Gabe lo sfotte infinitamente.

"È di nuovo perso nei suoi pensieri," Jon dice in tono canzonatorio, e la telecamera di Shane è puntata su di me mentre chino il capo, con i capelli che cadono fuori posto.

"Shane," dico, e lui guarda da dietro la telecamera. Tiro indietro una delle sedie. "Metti via quell'affare e gioca un po' a carte."

"Ma -"

"Non te lo stavo chiedendo," dico e spengo la sigaretta sul posacenere. Lui non ha filmato per tutto questo tempo ma è giunto alla conclusione che riprenderci mentre giochiamo mostrerà un lato di noi più rilassato e umano. È molto specifico su quello che vuole filmare, si sta attenendo a uno schema del documentario che hanno abbozzato lui e gli avvocati. Sarà un miscuglio di scene dal backstage, di interviste, e di noi che suoniamo le canzoni una volta che andremo in tour. Se mai ci arriveremo. Se mai.

Shane è bravo a poker, ma non bravo quanto il resto di noi, e non posso fare a meno di sogghignare quando Shane abbandona la mano, perdendo i suoi venti dollari. Brendon non ne sarà contento. Shane si scola la sua birra, sembra desolato.

"Come sta andando la ricerca della troupe?" Jon chiede con un tranquillo sorriso ubriaco quando abbandona pure lui. Guarda la pila di banconote sul tavolo, realizzando probabilmente di aver perso i soldi che doveva spendere nell'acquisto di un gattino per Cassie.

"Bene," Shane fa spallucce. "Abbiamo una squadra per la produzione, e siamo in cerca di persone da far venire qui in studio e in tour con noi. Ho assunto Brendon ieri." Prende un sorso della sua birra.

THROAM, Vol. 2: Wolves vs. Hearts | Ryden (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora