Nota di Anna Green: Le pillole che prende Ryan probabilmente non si chiamerebbe soltanto 'codeina' dato che la codeina solitamente è mischiata ad altre droghe e poi il miscuglio è etichettato come qualcos'altro, con il nome della marca eccetera, ma dato che il punto comune a tutte le droghe assunte da Ryan è la codeina, è stato più facile per Anna chiamarla semplicemente così. In questo capitolo, Ryan cita una canzone di Neil Young, Cinnamon Girl.
***
Il nostro jet si è perso. Non saprei proprio come possa succedere - doveva trovarsi nell'Hangar D, ma non c'è. I nostri piloti non sono tra i più esperti, e Vicky è occupata mentre urla al personale dell'aeroporto privato. Noi siamo per la maggior parte buttati sulle dure sedie della piccola sala d'attesa, i granelli di polvere si disperdono nell'aria dato che la luce del sole proviene dalle finestre sporche. Siamo assonnati e con la sbornia, Greta e Butcher sono poggiati uno sull'altra mentre dormono nell'angolo. L'aria è viziata e per un certo verso troppo calda da respirare.
"Un po' di caffè non guasterebbe," Gabe gracchia accanto a me. A giudicare dalla sua voce sembra che Satana gli abbia scopato la bocca per tutta la notte. Sta indossando un paio di occhiali da sole perché a quanto pare la luce gli fa male agli occhi.
"Vicky!" grido, facendo trasalire Gabe. "Possiamo avere del caffè?"
L'impiegato dell'aeroporto con cui sta parlando lei si guarda indietro. "C'è del caffè appena fatto in ufficio." Indica una porta con delle veneziane sopra il vetro. Non sembra molto preoccupato che il suo personale abbia smarrito il nostro fottuto aereo. Dobbiamo solo arrivare in Florida. Siamo solo numeri uno adesso. Nulla di eccezionale.
"L'ufficio...è troppo...lontano," Gabe si lamenta, allungando pateticamente una mano per poi crollare di nuovo sulla sua sedia.
"Ma quanto cazzo sei triste."
"Ryan. Ryan, ayuda, por favor. Necesito café." Si stringe più vicino e strofina il naso sulla mia spalla. "Ti amerò per sempre." Odora di alcool vecchio, di sigarette e del profumo di qualche ragazza.
"Pensavo che già mi amassi."
"Ti amerò di più."
"Mi sembra difficile."
"Lo farò. Dico sul serio." Alza lo sguardo su di me con grandi occhioni, il labbro inferiore che sporge all'infuori. Sospiro mentre me lo stacco di dosso e mi alzo, e lui fa un piccolo suono simile a fusa come se adesso fosse estremamente soddisfatto. Coglie l'opportunità per sdraiarsi sui sedili, aggiustandosi il colletto della camicia prima di stiracchiarsi, come se volesse assicurarsi di avere un bell'aspetto anche in queste condizioni.
Attraverso la stanza silenziosamente per non svegliare nessuno. Vicky sta sibilando che al personale conviene fare spostare l'altro aereo, allora, se ha tagliato la strada al nostro.
L'ufficio è piccolo e pieno di roba, e io vado dritto verso la vecchia macchina del caffè anni sessanta sul tavolino, affiancata da un modellino di aeroplano mezzo completato. Apro gli armadietti per trovare una tazza o un bicchiere dato che non stiamo facendo i pignoli.
"Puoi sciacquare la mia."
Guardo dietro di me e vedo Brendon seduto a una piccola scrivania. Sta porgendo una tazza bianca con sopra un gattino a cartone animato, ha i piedi poggiati sulle scartoffie della scrivania. Tiene una rivista sulle ginocchia, e pare che io lo abbia sorpreso durante la sua pausa caffè. Sorride, però. Sorride.
"Pensavo che fossi andato a fare una passeggiata con Cassie e Jon," dico, quasi per spiegare perché mi trovi nella sua stessa stanza. Non di proposito - per puro caso. Prendo la tazza da lui, comunque.
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THROAM, Vol. 2: Wolves vs. Hearts | Ryden (Italian Translation)
FanfictionUna band nuova, una città nuova, un'amante nuova - Ryan può darsi una spolverata e ricominciare, ma è difficile scrollarsi di dosso lo status da semidio che gli ha dato la tragica fine della sua ex band. Mentre dovrebbe concentrarsi sul rilancio del...