Alone
"È così affascinante pensare che la mia pelle, non è altro che un mucchio di filamenti che si uniscono e diventano così vicini, cosi compatti da creare un manto, che ci avvolge e tiene al sicuro quel che abbiamo dentro…
La pelle, se vai in profondità troverai solo tante piccole spaccature a settori, ravvicinati come fossero dei puzzle, tra cui tra un filamento e l’altro ci entra di tutto, se butti su una goccia, essa cadrà all’interno, passando dalla pelle, se ti esponi al sole, la luce e le sue particelle, penetrano da ogni suo piccolo settore, se baci la superficie il calore delle labbra verrà assorbito, così come il calore di una carezza o quello di un abbraccio!
La pelle, come una coperta, ti tiene al sicuro anche se respira e rimane aperta!"
Cit-Ejay Ivan Lac
POV'S Harry
"Finalmente sono arrivato" dico mentre cerco un parcheggio vicino al bar. Guardo l'orologio, e noto che sono arrivato puntuale, altro che orologio svizzero! Scendo dalla macchina e mi dirigo verso il bar, entro, ma non vedo Sasha, sarà andata in bagno? forse è meglio che vado a chiedere al suo capo. Appena lo vedo, intravedo nei suoi occhi paura, mentre nella sua mano tremolante, tiene stretto il cellulare di Sasha. "Che ci fa con il cellulare della mia ragazza, in mano?" ringhio. " Non è come pensa.." mi dice con la voce impaurita. "Allora mi dia una risposta plasubile" la mia voce rimbomba nel suo ufficio, mentre tiro un pugno al muro. "Si calmi la prego.." mi ordina. "Calmarmi? Secondo lei non dovrei preoccuparmi dato che non so dove la mia ragazza possa essere andata, e per di più vedo lei con il suo cellulare, e lei mi dice di calmarmi?!" ringhio più forte. Lui mi guarda, e mi dà il cellulare di Sasha in mano, lo prendo con strafottenza e alla fine dopo essersi allontanato da me, fa un mezzo sospiro e mi risponde. "Ecco. Ho mandato la signorina Lion, poco fa, a buttare un sacco dell'immondizia, ho provato a chiamarla ripetutamente al cellulare, ma l'ha dimenticato quà." mi dice con il capo chinato e con le mani incrociate in un pugno sotto il mento. "E con questo cosa vuole insinuare? che le possa essere successo qualcosa?" urlo. Dovrei calmarmi, ma non ce la faccio, se l'è successo qualcosa di brutto non so cosa potrei fare. "Si.." mi risponde facendo una lunga pausa, per poi continuare "Senta. Forse è meglio che la vada a cercare." mi dice, non gli rispondo e dopo aver sbattuto la porta, corro verso la macchina. Guido disorientato senza nessun punto di riferimento, con un solo scopo trovare Sasha, ho paura, ho paura che qualcuno le abbia fatto del male, o peggio l'abbia rapita, cerco di scacciare via i pensieri, così accendo la radio e dopo aver girato varie stazioni trovo la canzone, non una semplice canzone che a me piace o che è bella, no, questa è la mia canzone o meglio la nostra, In My Veins. Da lontano intravedo parecchie persone che circondano un'ambulanza. Il mio occhio cade su quest'ultima e mi precipito, parcheggiando vicino al marciapiede. Corro, mi faccio spazio tra le persone che mormorano su un'incidente, le mie ossa crollano, è un incubo? appena arrivo in prima fila, mi metto le mani nei capelli. Perchè? Non doveva succedere, non può essere successo davvero, delle lacrime scendono dal mio volto, rigandolo. Lei, stesa su quel lettino, sanguinante, con una flebo attaccata al braccio, non ci credo, mi avvicino alla barella e la vedo, vedo il bellissimo angelo che incontrai la prima volta, a cui oggi sono state strappate via le ali. Un infermiere si avvicina a me e mi dice di allontanarmi, "Cazzo, è la mia ragazza!" urlo arrabbiato, dette quelle parole mi lascia dalla sua presa e mi fa passare. Le vado incontro, le bacio la fronte e le prendo le mani "Piccola, resisti, non lasciarmi." piango, piango, non riesco a trattenere, il mio cuore non trattiene il dolore che sto provando in questo orribile momento, vorrei spaccare tutto, vorrei poterla aiutare, come nelle favole che basta un bacio per risvegliare la principessa da un lungo sogno. Ma qua non è possibile. "La prego, di allontanarsi, la dobbiamo portare in ospedale." mi dice l'infermiere che prima ha cercato di allontanarmi da lei. "A quale ospedale la state portando, così vi raggiungo con la mia macchina>> dico. "Ecco l'ospedale si chiama Saint Vincent Hospital" dopo aver ringraziato, mi avvio verso la macchina, accendo il navigatore con il nome dell'ospedale, e dopo che ha preso il segnale mostrandomi la strada, ho acceso la macchina e mi sono incamminato.
Mentre sto pensando alla guida, dato che per arrivare a destinazione ci vuole una mezz'oretta abbondante, ricevo una chiamata. Prendo il cellulare e riconosco il numero. "Che cazzo vuoi?" ringhio. "Non girarti verso di me con questo tono, sono il tuo capo!" urla da dietro il cellulare. "Sei stato tu a farle del male?" urlo più forte, sento una risata oltrepassare il microfono del mio cellulare "E anche se fosse?" mi dice ridendo. "Giuro che ti" "Che mi?" mi interrompe. Ho la mascella serrata dalla rabbia. "Senti mi hai rotto con i tuoi giochetti, io mi licenzio" dico "Non ti puoi licenziare caro mio, sai quali sono le conseguenze" " Sai in quest'epoca esiste un cellulare, una rubrica, un registratore, e la polizia se non lo sapevi" dico. "Smettila di dire balle. Volevo solo divertirmi con lei, poi ha iniziato a correre senza guardare la strada e disgraziatamente..." dice accentuando l'ultima parola con un filo di divertimento " è successo quello che è successo" continua, " Sai che ti dico? che mi fai schifo. Prova un'altra volta a metterti in mezzo e ti ammazzo" dico riattacando la telefonata.
***
POV'S Sasha
Cosa mi è successo? la testa mi sta scoppiando, mi guardo le mani e le ho piene di sangue, mi tocco la testa e vedo che ho una ferita profonda. Ma che cazzo? mi guardo intorno, ma le uniche cose che intravedo sono sequoie. Sequoie dappertutto, ma dove mi trovo? in un bosco? come sono arrivata qua? troppe domande tormentano la mia testa gravemente ferita. Ricordo a malapena cosa mi è successo, credo di essere stata investita, e poi, e poi, Buio. Mi accascio per terra, tutto mi gira intorno, come se fossi sotto effetto di uno stupefacente, gli alberi girano intorno a me, aumentando la velocità. La mia testa, non ce la fà più, mi alzo. Corro. Sento delle voci nella mia testa "muori" "non scappare" "non fuggirai" "rimani con noi" "non lasciarci" "sei come tutti gli altri" "perchè scappi?" "hai paura?" voci, voci ovunque. Saranno gli alberi? Perchè? Sono morta? Ecco perchè indosso un vestito bianco. Ad un tratto intravedo una signora con i capelli lunghi di un giallo dorato. Mamma? Sono davvero morta? "Vieni qua piccola mia, ti farò vedere la luce" la luce? si allontana sempre si più. "No! Mamma non andare" mi tende una mano da lontano, cerco di prenderla ma non ci arrivo "Tesoro prendi la mia mano" mi dice sorridendomi. Non ce la faccio è troppo distante, corro verso di lei, ma improvvisamente scompare e mi ritrovo senza terra sotto i miei piedi. Vedo solo vuoto, vedo l'oblio. Cado. Ma una mano mi prende il polso, è una persona, il suo volto non si vede bene, ma la sua presa mi ha salvata ancora una volta.
Apro gli occhi lentamente, vedo tutto sfocato. Appena metto a fuoco, sento una mano calda prendermi il polso, riesco a vedere quel volto, è Harry che sta dormendo. Sta seduto su una sedia e ha la testa appoggiata sul mio grembo, gli dò un bacio sulla fronte. "Grazie" gli sussurro all'orecchio, e mi sorride inconsciamente, dato che sta dormendo.
#spazio autrice
Finalmente! Pubblicato spero vi sia piaciuto. Vi lascio con questo capitolo spero vi piaccia un bacio <3
cliccate il like e commentate *-* a presto.

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ALONE||FanFiction||
FanfictionSasha Lion è una ragazza,di 18 anni, come tante un po ribelle ma nasconde qualcosa... incontrerà Harry Styles, un giovane ragazzo di cui s'innamorerà.. ma un episodio stravolgerá tutto il rapporto di fiducia che si era costruito tra i due.. che suc...