Ballando..

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Dylan.


Eccolo lì, che avanza tronfio come un cazzo di tacchino verso di noi.

Ooook! Va bene, lo ammetto! È sensuale, e allora?
Anche il ragazzo con cui sto parlando lo è!
No, aspettate.. come ha detto di chiamarsi?

Lo sguardo penetrante di Tyler mi distrae nuovamente, ma non mi sta incendiando la faccia, è colpa del sole.

“il college, il lavoro, mio padre che mi stressa, non riesco a far conciliare tutto”.

Si, ma dai! Si può essere più egocentrici di così?
Sta dietro al mio interlocutore apposta!
Alzo gli occhi al cielo.
Sembra uno spogliarellista, mentre si sfila la maglietta e la getta su una sdraio.

“ci manca anche una ragazza e poi avrei il quadro completo! Un suicidio!”.

Piega la testa di lato con un sorriso strafottente stampato in faccia.
Non guardare i suoi addominali contratti, ne i pettorali. Tieni su quello sguardo! Non scendere fino quella ‘v’ così marcata e sull'elastico dei boxer di Ck. Ma non l'ho fatto ovviamente!
Vi sembra giusta la vita? Sembra un modello! Però sono convinta che la cosa peggiore è che, Tyler, ne è consapevole. Lui e la sua dannata sicurezza.

I miei stupidi occhi tornano a posarsi nei suoi, così verdi, così belli, magnetici e il mio corpo si copre di pelle d'oca.
Io non so cosa farci. Non so come affrontare questa cosa!
Attrazione fisica = la cosa.
Smetti di guardare la sua faccia da culo che ride!
Ride di te, stupida!
Certo che ride di me!
Allora anch'io dovrei ridere di lui, dato che mi sta mangiando con gli occhi quanto me!

“sai, tra un impegno e l'altro mi viene difficile, capisci?”.

Che coglione, penso scuotendo impercettibilmente la testa.
Credo di non aver mai visto una persona più incoerente di Tyler.

“no? Perché?”.

Nella mia testa è atterrato qualcosa, una specie di mattone gigante con su scritto: MALEDUCATA, a caratteri cubitali.

“uhm..?”, chiedo al ragazzo che mi sta di fronte.
Sono paonazza.
Non mi ricordo come accidenti si chiama, ne ho capito una singola parola di quello che ha detto fino adesso.

Le labbra carnose dello sconosciuto/conosciuto, di piegano in un bel sorriso.
“non mi stavi ascoltando?”.

“ma certo!”, ribatto un po' indignata.
Davanti alle sue sopracciglia inarcate non posso fare a meno di dire: “ok, non ascoltavo, scusami, ho mille cose per la testa. Perdonami”.

Una. Ne ho solo una per la testa. Si chiama Tyler.

Mi prende la mano.
“per farti perdonare, devi ballare con me”, mormora con un sorriso che certamente, fa sospirare parecchie ragazze.

“oh, no, io non sono capace..”, dico in imbarazzo.
“è facilissimo! Basta che segui me”.

Una canzone reggaeton esce dalle casse posizionate in punti strategici, ma non alta e assordante, un volume piacevole.

“mi sembra un tantino.. esagerato..”, borbotto.
Mi fa l'occhiolino passandosi una mano tra i capelli biondo scuro tagliati alla moda.
“nah, è sensuale..”, dice con un tono melenso.

Quel cazzone di Tyler quando serve, dov'è?
Mi andrebbe bene anche uno scherzo, una presa in giro. Quello che vuole!
Non voglio ballare con questo qui.

Sam! Oh, Sam! Guardami!
Lo chiamo con la forza del pensiero, tipo Dragon ball, o come si chiama, e dopo quella che mi sembra un'eternità si volta nella mia direzione.

In amore tutto è lecito ..ma anche in guerra..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora