Ripartiamo Da Qui.

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Dylan.

I miei occhi seguono ogni movimento rilassato di Tyler, mentre con estrema nonchalance si allontana dal tavolo, nonostante l'atmosfera carica.

Con la coda dell'occhio getto uno sguardo a Drew che ribolle di rabbia, rabbrividendo brevemente.

Sarà vero che scopa a destra e a manca senza protezioni?
Alla fine non sono affari miei, perché quelli, sono appena usciti dalla porta d'ingresso.

Mi alzo determinata, mentre con la mente faccio un bilancio veloce: tra me e Tyler è successo di tutto, bello o brutto che sia..
Ci siamo odiati, amati, voluti.. Creati drammi inutili, con l'incoerenza a fare da padrona a quella che posso definire una storiella travagliata.

È ora di mettere un punto vero e proprio o voltare pagina.

"dove vai?", chiede Drew un tantino incredulo.

Gli rifilo un magro sorriso di scuse.
"mi dispiace, Drew, devo andare".

"e mi lasci qui in questo modo?!", sbotta alzandosi.
"per correre da quello?!".

"mi dispiace moltissimo, scusami davvero tanto, ma devo proprio andare", dico senza neanche voltarmi.

È un comportamento di merda, lo so, ma sto friggendo dalla voglia di andare da lui.
Si, da Tyler lo stronzo per eccellenza.
Il mio stronzo per eccellenza.

Esco dalla porta e quello che vedo mi lascia lì come.. Una melanzana lessa.
Ha la schiena appoggiata al muro, una sigaretta tra le dita che lentamente si porta alle labbra.
La mascella tesa, lo sguardo corrucciato.

Un gruppetto di ragazze guarda nella sua direzione tra risolini e mormorii.

Sfilati la maglietta, urlerei io.
Sono pazza, ne sono consapevole, tranquilli.

Mi piazzo di fronte a lui, molto vicino. Così tanto che sento l'odore di fumo nel suo respiro.

"ci stiamo facendo male", mormora.

Solo male?

"cos'è successo lì dentro?", sussurro.

Gli sfugge una risata insieme al fumo.
"vuoi un disegnino, Dylan?".

Si, vorrei qualche consapevolezza in più.

"perché no?".

Non mi sta neanche toccando, ma l'intensità del suo sguardo è come una carezza.
"quello che è successo anche in quella sera in discoteca. Non voglio che tu veda nessuno a parte me", dice con determinazione.

Non sono neanche sorpresa.

"è a senso unico o vale anche per te?".

Si stringe nelle spalle con un'espressione indecifrabile.
"vale anche per me, è ovvio".

"e allora perché prima eri con Danielle?".

"non ero con Danielle".

Inarco un sopracciglio dubbiosa.

Suo padre mi ha detto una stronzata o si è semplicemente sbagliato?
Una soluzione più plausibile sarebbe che Tyler non dice la verità.

Forse, per questa volta, potrei concedergli il beneficio del dubbio.. Sono stanca di litigare o andare contro corrente.

Scuote la testa con il suo sorriso sfrontato: un marchio di fabbrica.
"ok, piccola karateka".

Lo guardo perplessa mentre spegne la sigaretta in un posacenere.
Mi prende la mano e se l'appoggia al centro del petto.
Il calore della sua pelle a contatto con la mia mi fa sorridere e rabbrividire, portandomi alla mente immagini e sospiri che vorrei rivivire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 10, 2019 ⏰

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