Mia

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Tyler.

Dopo il mio scherzetto ha smesso di guardarmi, ma non è colpa mia se le faccio quest'effetto.
Dopotutto anche lei mi fa un certo effetto, quindi siamo pari.

Dana si avvicina al mio orecchio ammiccando.
"bellezza", sussurra.
"qui è tutto morto, fai qualcosa o non ti cagherà più".

Ha ragione, ma non so cosa fare.

"e cosa faccio?".

Mi guarda come se fossi stupido.
"qualcosa, cazzo!".

Sbuffo spazientito, mentre Dylan ridacchia ad una battuta del gorilla biondo, con il calice di vino in mano.

"se rovescio la fottuta bottiglia sulla testa di quell'idiota può andare bene?".
"no, coglione!", sussurra concitata.
"vuoi che si chiudano in bagno insieme?!".

È fuori di testa?!
"cazzo, no".

Non sono mai stato in una situazione simile. Mai.
Di solito non devo sforzarmi in questo modo per attirare l'attenzione di una ragazza, anzi, tutto il contrario.

Allungo una gamba sotto il tavolo pregando con tutto il cuore di beccare il polpaccio di Dylan e non quello del gorilla.

"il piedino. Sul serio?", chiede Dana con un'espressione scioccata e inorridita.
Mi stringo nelle spalle.
"ormai sono alla frutta, baby..".
"tu. Alla frutta", dice poco convinta.

Torno a stringermi nelle spalle.

Conosco Dana da.. Be da sempre. Lei è un po' come Mason, ma molto meno ficcanaso di lui.

"che avete da confabulare voi due?", chiede Mason guardandoci male.

Dana mi fa l'occhiolino mentre si piazza un sorriso enorme sul viso.
"stavo facendo notare a Tyler che suo padre è a qualche tavolo di distanza insieme ad Ashley".
"cosa? ", chiede Dylan finalmente guardandomi.

Sfioro la base del calice con le dita, tenendomi pronto.
Non sia mai che gli sforzi di Dana vadano a puttane. Si incazzerebbe.

Dana si alza in piedi e fa un cenno col capo in una direzione a caso.
"già. Guarda".

Non appena Dylan si alza do un colpetto al calice rovesciandomi addosso la piccola quantità di vino che conteneva.

"Dylan!", sbotto scuotendo la testa.
"che distratta".

Arrossisce subito.
"scusa, Tyler, scusami tanto!", sbotta dispiaciuta.
"però non mi sembrava di aver toccato il tuo bicchiere", dice un tantino confusa.

Guardo il gorilla biondo che dalla sua espressione omicida mi fa capire che ha visto tutto.
Gli faccio l'occhiolino con la mia faccia da schiaffi.

È mia, mi dispiace per te.

Sospiro platealmente alzandomi mentre mi guardo la macchia sulla maglia.

Dylan stringe i pugni deglutendo visibilmente.
"ti aiuto", sibila a denti stretti.

Mi segue in bagno senza dire una parola, ma percepisco la sua agitazione.

In questo momento mi sento.. Potente. Che bella sensazione.

Le faccio cenno di entrare e mi richiudo la porta alle spalle.

Scuote la testa sospirando.
"l'hai fatto apposta..".

Annuisco sorridendo.

"dovevo aspettarmelo. Colpa mia".
Si piazza davanti a me con gli occhi in fiamme.
"spostati", dice seccamente.

In amore tutto è lecito ..ma anche in guerra..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora