Giochiamo

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Tyler.

Eccomi qua appoggiato allo stipite della porta d'ingresso a fissare quel gorilla biondo scendere dalla sua fottuta Audi da damerino del cazzo.

Alzo gli occhi al cielo sbuffando.
Come accidenti si è vestito?
Dai, sul serio? Una camicia azzurra a maniche corte con il risvolto?!

"hei, le palle le hai nel taschino della camicia o non le hai in dotazione?", gli dico con un cenno del capo.

"ti credi figo per quei quattro strappi sui jeans?", chiede con un sorrisetto sarcastico.

Scoppio a ridere.
"no cazzo, figo ci nasci, imbecille, non lo diventi, tanto meno con i risvoltini sulle maniche per mettere in mostra un po' di anabolizzanti".

Scuote la testa senza raccogliere la mia provocazione.

È intelligente o non sapeva cosa rispondere.

Un certo ticchettio regolare attira la mia attenzione, facendomi voltare, mentre il gorilla 'anabolizzato' mi raggiunge.

I miei occhi scorrono sul suo corpo, dgli stivali da biker col tacco alto, passando sulla gonna corta nera, sopra al top bianco che mette in risalto le sue curve da urlo, fino ai capelli liscissimi che ondeggiano ad ogni suo passo.

È un'immagine proibita.

I nostri occhi si scontrano e subito il suo sguardo contornato di nero si incatena al mio.
Questi sono gli occhi in cui ti perdi e non solo, affondi completamente in quel colore, quella profondità azzurra.

Non riesco a non guardarla e neanche lei.

Cazzo, queste occhiate mi esaltano come un adolescente la prima volta che gioca a obbligo o verità. Un orgasmo platonico.

"te l'ho detto, fighi si nasce", dico con tutta la mia arroganza, al gorilla rosso come un pomodoro e le labbra serrata in una linea.

"ciao Drew", lo saluta Dylan con un bacio sulla guancia accompagnato da un sorrisetto.

"e a me niente?", dico aprendo le braccia.
"non mi sembravi così restia prima in macchina".

Sono un stronzo, lo so, ma meglio ricordarle sopra chi era seduta solo qualche ora fa.

E come al solito mi sorprende, avvicinandosi e appoggiandomi una mano sulla nuca.

"ciao Tyler".

Un secondo dopo i suoi artigli mi si conficcano nella pelle morbida facendomi gemere agonizzante.

"sei un pezzo di merda", sibila a denti stretti.

Per tutta risposta le mordo il lobo dell'orecchio a cui sono appesi degli orecchini a forma di cerchio, pur sapendo perfettamente perché mi sta insultando, e non per il gorilla..

Mi guarda malissimo mentre scoppio a ridere.

"ne sono consapevole, ma anche tu dovresti esserlo. Io sto solo giocando secondo le tue regole".
Mi fa eccitare da morire.

Il gorilla ci guarda confuso.
Si bello, tu non puoi sapere.

"ce ne andiamo?", chiede implorante al gorilla.
"aspetta solo un minuto, piccola karateka", le chiedo.
Il suo sguardo omicida fa ammorbidire il mio.
"per favore, ok?".
Mi fa un rapido cenno col capo infilandosi il chiodo di pelle che teneva in mano.

Raggiungo Mason e le nostre ospiti in salotto.

"andiamo?".

Mason scuote la testa, e seppur controvoglia, si alza dal divano imitato dalla sua momentanea fidanzata strizzata in un mini abito rosso fuoco, e la mia accompagnatrice che tutta contenta mi trotteralla di fronte.

In amore tutto è lecito ..ma anche in guerra..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora