CAPITOLO IV - Parte I

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DRAGHI E SPECCHI

Appena si alzarono in volo, Draco scoprì che l'incantesimo Epiciclico funzionava come una bussola. Ogni trentadue chilometri circa si doveva fermare e recepire nuovamente, e gli altri si dovevano fermare e guardare, fluttuando a mezz'aria.
Siccome lui era il navigatore, volava davanti, con gli altri che lo seguivano: Harry secondo, poi Ginny e Ron in fondo. Il volo gli stava piacendo in realtà. Avevano volato basso su una ditta area boschiva per ore, schivando le come degli alberi, poi l'incantesimo si fece più forte. Quando, dopo un'altra ora, si fermò e toccò di nuovo l'Incantesimo, le immagini gli arrivarono come un maremoto: la foresta, il castello bruciato, la torre rotonda. E Hermione. Era piuttosto sicuro che la foresta delle sue visioni fosse quella che stavano sorvolando.

Guardò Harry, Ron e Ginny, che stavano andando avanti, e si sentì compiaciuto. Non potrebbero farcela senza di me. Nemmeno il mitico Harry Potter.

Stava per chiamarli per dire lori che era certo si stessero avvicinando, quando un rapido movimento sotto di lui attirò la sua attenzione e abbassò lo sguardo. E guardò sorpreso. Era difficile vedere attraverso quell'intreccio di rami, ma Draco pensò di vedere una fila di figure scure, come una linea di formiche, farsi strada tra le piante. Erano persone? Sembravano in una colonna troppo ordinata per essere animali -- ma non avrebbe saputo dirlo con facilità. Si sporse, per avere una visuale migliore. E si bloccò, quando un'ondata di freddo lo colpì improvvisamente. Si raddrizzò, ma il freddo non svanì -- era un freddo che non aveva mai sperimentato prima, un freddo che brucia e pennetta come lame affilate. Improvvisamente terrorizzato, cercò di chiamare Harry con un urlo, ma nemmeno lui riusciva a sentire la propria voce sopra quelle che improvvisamente iniziarono a urlare nella sua testa.

Non sei mio figlio. Stava parlando suo padre, era sicuramente lui.
Sono ancora giovane; posso avere altri figli.
Draco si aggrappò alla scopa con più forza. Non mi interessa disse al padre con tono deciso Non mi interessa, ma la voce di Lucius Malfoy fu improvvisamente spazzata da parte da una marea crescente e ululante di altre voci, voci che non conosceva. Voci che urlavano di dolore, soffocate dal sangue, voci che ricordava di aver sentito nei suoi sogni, piangenti in agonia...e la voce di un uomo, crescere sopra le altre, rauca e arrabbiata Mi hai mentito! Mi hai mentito!

Non ti ho mai mentito! La voce di una donna, urlò in risposta Lo hai creduto solo perché è quello che volevi credere!

Ti pentirai di averlo detto. Non pensare che io non ti farò male. Nessuno può farti male quanto posso fartene io.

No! NO! La donna sconosciuta sta urlando. Cosa gli hai fatto? Dove è? Salazar, cosa hai fatto?

Draco si coprì le orecchie, ma le urla arrivavano da dentro la sua testa, e peggiore delle urla c'era solo il terrore, puro terrore che lo investiva come una nuvola nera. Gelide dita lo afferrarono, staccandogli le mani dal manico della scopa, spingendo all'indietro. Vide il mondo capovolgersi, il cielo sotto i piedi, e poi, quando cadde, tutto divenne nero.

***

《Harry? Harry! Va tutto bene?》

Harry alzò lo sguardo per vedere Ron che lo guardava preoccupato.

《Penso di sì.》disse consapevole del fatto che dovesse sembrare pallido e infelice《Giurerei che ci fossero Dissennatori in giro.》

Rallentò lentamente la scopa, si portò le mani alla faccia, si tolse gli occhiali e si sfregò gli occhi. Ron si fermò dietro di lui, e così fece anche Ginny. Harry scrollò le spalle《Mi sento così - freddo.》disse.

Ron scosse la testa《Io non sento niente.》

《Nemmeno io.》disse Ginny.

Harry si rimise gli occhiali《È probabile -》si interruppe sorpreso《Malfoy!》chiamò《Stai bene?》

The Draco TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora