CAPITOLO V - parte IV

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Hermione entrò nella tenda che condivideva con Ginny, e si guardò attorno stancamente. Dentro, era una piccola stanza con due lettini, e una scrivania in un angolo con appsio uno specchio rotto ma pulito. Si muoveva lentamente, ogni osso del suo corpo agiva con stanchezza, camminò verso la scrivania e si sedette. Poteva vedere il suo riflesso allo specchio, anche se non troppo bene. Una lunga spaccatura in mezzo allo specchio divideva il suo volto in due parti.

Questa sono io, pensò torva. Spezzata in due. Aprì uno dei cassetti e trovò quello che stava cercando: una pergamena, inchiostro e piume. Li posò sulla scrivania e li osservò. In qualche modo, la loro vista era confortante; l'aveva sempre aiutata avere qualcosa di concreto ad occupare mani e mente. Prese la piuma, la intinse nell'unchiostro e iniziò a scrivere.

Era al terzo foglio di pergamena quando la porta della tenda si aprì, si voltò lentamente aspettandosi di vedere Ginny.

Era Harry.

Lo guardò, vedendolo realmente, pensò, per la prima volta quel giorno. Quando lo aveva visto la prima volta, era sopraffatta dallo shock di rivederlo di nuovo, e nella tenda di Charlie era troppo concentrata a non guardare Draco. Ma Draco non era lì adesso; nessuno era lì, e per la prima volta in tre settimane, era sola con Harry.
Sarebbe dovuta essere felice, pensò. Ma invece era - terrorizzata. Lui camminò lungo la stanza verso di lei e si fermò alle spalle della sua sedia, guardando al loro riflesso nello specchio. Lei poteva vedere il suo volto e pensò che sembrava un po' più vecchio. Sembrava meno se stesso e più una fotografia di sé - o una fotografia di James.

Lui la vide osservarlo dallo specchio e sorrise «Cosa?»

«Sei più alto.» rispose senza pensare «Come puoi essere diventato più alto in sole due settimane?»

«Sforzo di concentrazione.»

«E sei così abbronzato.» disse «Hai lentiggini sul naso.»

«Lo so.» disse, guardando in basso «Sono orribili? »

«No, mi piacciono. Ma sembri molto stanco.»

«Tre giorni di miseria e tumulti sconvolgenti fanno questo.» disse aggrottando le sopracciglia e socchiudendo gli occhi verso l'alto «Penso mi sia venuto un capello bianco, in realtà. Sto per chiamarlo come te. »

«Oh, molto divertente.» disse Hermione. Si girò sulla sedia e alzò lo sguardo verso di lui «Mi dispiace di averti fatto preoccupare.» disse con serietà «Ho passato gli ultimi sei anni a preoccuparmi per te, quindi so come ci si sente.»

Harry non sembrava averla sentita «Mi sono allontanato da Charlie qualche minuto perché volevo dirti una cosa.» aggiunse poi «In realtà, volevo mostrarti una cosa.»

Lei gli sorrise, sperava non sembrasse un sorriso nervoso «E scommetto che lo dici a tutte le ragazze.»

Harry non sorrise. A quanto pare non era dell'umore giusto per le battute. Aveva l'espressione che assumeva sempre quando cercava di prendere coraggio per dire qualcosa di serio.

No pregò lei Non adesso. Non qualcosa di serio. Non ora.

Lui portò una mano alla tasca della giacca e ne tirò fuori un pezzo di carta, che passò a lei. Era spiegazzato e lucido per essere stao letto e ri-ri-letto. Hermione lo guardò curiosa, lo aprì, e sbatté le palpebre.

Era la lettera che aveva scritto quando era sotto effetto della Maledizione Imperius, dove diceva a Harry che lo stava lasciando per Viktor. Non ricordava di aver scritto quelle parole, e vide la sua grafia traballante con stupore

"Ho visto Viktor questa sera, e ho realizzato di essere sempre stata innamorata di lui in questi anni, e lo amo ancora. Sto andando con lui a casa sua in Bulgaria dove potremo stare insieme. Sarai sempre un mio caro amico, ma il mio curore appartiene solo a Viktor.
Per favore, non cercare di contattarmi."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2019 ⏰

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