Kirishima's POV.
Il mattino seguente mi sveglio piuttosto presto, ma Mina é già sparita.
Mi vesto al volo con le prime cose che trovo, per poi fiondarmi di sotto dove Bakugou sta già facendo colazione.
"Buongiorno stellina!" Lo saluto, canzonandolo.
"Ammazzati..." Borbotta.
Kaminari mi guarda sotto shock.
Sorrido.
Eh sì, il Bakugou accomodante e ben educato é morto con la nostra conversazione di ieri sera.
Ne sono piuttosto felice, non vedevo l'ora di conoscere la sua vera natura come si deve.
"Come va?" Domando senza dar peso all'augurio di morte.
"Ho una mal di testa della miseria e ieri sera per poco non ho vomitato." Mi guarda con sguardo truce e dice:
"È colpa tua! Bastardo, cosa cazzo volevi farmi?!"
Rido.
"Ti ricordo che sei ancora a rischio vendita dopo le parole che mi hai detto ieri sera, fossi in te mi conterrei."
Un po' va bene, lo apprezzo anche, ma c'è un limite anche agli insulti che posso mandare giù.
Bakugou sgrana gli occhi, come se prima non se ne ricordasse e tutto gli fosse saltato in mente solo ora.
Inizia a guardare un punto fisso e torna a mangiare il suo yogurt in silenzio.
Unisco le mani in un singolo applauso e dico:
"Bene! Prima di tutto, Kaminari..."
"Sì?"
"Chiama Sero ed Ashido. Ho una cosa da dire, a tutti e tre."Bakugou's POV
I tre servitori sono in piedi dinanzi a Kirishima, mentre io li guardo confuso.
"Bene ragazzi, ieri sera, il nostro caro ospite si è preso la briga di ergersi in vostra difesa, piazzandomi un discorsetto niente male..." Dice Kirishima, indicandomi.
Davvero?
Oddio, che cazzo avrò detto?!
"Ora, se solo se lo ricordasse ve lo farei ripetere, ma in breve mi ha convinto su di una cosa fondamentale ed è che io vi ho fatto un torto..." Sentenzia, "Vi ho infatti, usati tutti e tre a mio piacimento senza tenere conto del vostro pensiero, considerandovi al pari di meri oggetti."
Allarga le braccia e sorride.
"Pertanto, a chi di voi tre la desidera, offro la libertà."
Sgrano gli occhi.
"Io!" dico, alzando la mano, speranzoso.
I tre, che come me avevano sgranato gli occhi e di poco spalancato le bocche, non proferiscono parola, mentre Kirishima ridendo dice:
"L'offerta non vale per i nuovi acquisti."
Maledetto.
Digrigno i denti e stringo il cucchiaino in mano.
Perché devo essere l'unico sfigato a rimanere bloccato qui?!
"Rifiuto."
Che?!
Il biondino si fa avanti per poi proseguire:
"Non me ne andrò dal suo servizio finché non avrò ripagato il mio debito."
Debito?
Che debito?
"Lo stesso vale per me." Dice fermamente Ashido, rossa in viso per l'imbarazzo.
"S-Signore...io..."
Kirishima, sopreso dalle affermazioni dei due, si scrolla e domanda:
"Sì, Sero?"
"Ecco io...se è davvero disposto a concedermela...io accetterei..." Risponde titubante il maggiordomo.
"Eh?! Sero, ma che diavolo fai? Ti si è forse andato di volta il cervello?!" Irrompe Kaminari.
Ashido lo ferma.
"So di non aver ancora ripagato pienamente il mio debito, ma...il padrone non ha più bisogno di me o dei miei servigi perciò, io desidero accettare...tornare nel mondo e farmi una nuova vita. Con la sua benedizione, ovviamente..." mormora il servitore.
"È tutta tua." Dice Kirishima, sorridendo.
"Grazie, signore!" Afferma il moro con un secco inchino.
"Svuota pure la tua stanza, Sero. Tutto ciò che riuscirai a trasportare sarà il mio regalo di addio. Una mia macchina ti aspetterà fuori di qui tra un'ora esatta e ti porterà dove vorrai."
"Grazie davvero di cuore, signore!"
"Non perdere il tuo tempo a ringraziarmi," dice secco il rosso, "corri a fare le valigie."
Il moro annuisce, per poi correre a gambe levate al piano di sopra.
Spalanca la porta e salta a piedi pari nella stanza numero uno, lasciando noialtri, poveri plebei, a bocca aperta.Dopo un'ora spaccata il giovane scende dalle scale con due valigie stracolme di roba e diversi strati di vestiti firmati addosso.
Kaminari gli apre la porta diligentemente, lasciando che raggiunga il suo padrone, il quale è nel vialetto davanti alla porta e sta dando istruzioni agli autisti.
"Addio, Sero." Dice Kirishima, poggiando una mano sulla spalla del giovane, soverchiato da strati di tessuto.
Sembra quasi una scena d'addio di un film.
Sero sorride ed allunga timidamente l'unica mano libera perché il ricco gliela stringa, ma il rosso la scosta prontamente e lo abbraccia di rimando.
Qualche lacrima solitaria scende dal viso dell'ormai ex servitore mentre saluta definitivamente il suo ormai ex proprietario.
"Grazie di tutto." Dice il rosso.
"Grazie a lei." Mormora Sero e sale in macchina, terminando definitivamente i convenevoli.
"Fossi stato al suo posto non c'avrei mai messo così tanto ad andarmene..." mormoro mentre guardo la macchina allontanarsi.
Incrocio le braccia al petto e mi appoggio allo stipite con la spalla e dico, rivolto ai due dietro di me:
"Devo ancora capire che cos'avete voi due al posto del cervello, sono sincero."
"Ma come ti permetti?!" Urla Kaminari.
Sento i suoi passi infuriati venire bloccati a metà strada, probabilmente da Ashido.
"Non sono affari tuoi il motivo per cui vogliamo rimanere." Afferma la giovane.
"Pensi davvero che non sappia il perché?" Rido e mi giro, gli occhi fissi nei loro.
"Tu sei innamorata persa e a lui piace prenderlo nel culo...più facile di così." Scrollo le spalle divertito, mentre Ashido trattiene il biondino.
"Adesso piantatela." Ci ferma di colpo Kirishima per poi dire:
"Voi tornate ai vostri compiti." Ordina ed i due eseguono, "E tu...beh..." dice rivolto a me.
Lo vedo vagamente in difficoltà, perciò sorrido maliziosamente tanto per provocarlo.
"Al diavolo...fai quello che ti pare Bakugou."Ho passato la giornata a non fare assolutamente un cazzo e mi sento una meraviglia.
Tutta la mattina a dormire fino a pranzo, dopo il quale mi sono buttato prima in palestra e poi in piscina come da programma, ma a parte questo non ho fatto altro.
Il pomeriggio ho chiesto a Kirishima di fare qualcosa assieme a me, ma non ha voluto.
Si è chiuso in una delle camere del piano di sopra dove non mi è concesso andare e non è più uscito, dall'ora di pranzo fino all'ora di cena.
Ho cenato abbondantemente ed ora posso dire di essere sazio.
Nessuno sembra avere la benché minima intenzione di parlarmi, perciò me ne vado in camera a giocare un po' alla play.
Il tempo scorre inesorabile e mi ritrovo ad aver giocato in allegria per ben tre ore abbondanti.
Vado in bagno, mi lavo i denti e mi butto a letto di corsa, senza neanche levarmi i vestiti che ho messo una volta fuori dalla piscina e tenuto per tutto il pomeriggio.
È casa mia ormai, faccio quello che mi pare.
Guardo il soffitto con un largo sorriso in volto.
Qualche minuto ed anch'io, come il resto della reggia, mi addormento.Sento il rumore della maniglia abbassarsi.
Un leggero cigolio e la porta si apre lentamente.
Una figura entra di soppiatto nella mia stanza, ma non so dire chi sia.
"Ma che...?" Mormoro.
Un attimo dopo e la figura mi è addosso: un pugno secco mi arriva in viso per poi afferrare il colletto della mia maglia e trascinarmi a terra.
Cerco disperatamente di liberarmi dalla presa che l'uomo ha su di me, ma ogni mio movimento è vano.
Provo a ricambiare il cazzotto, ma il bastardo lo schiva prontamente.
Mentre insisto nel ritrarmi per provare a liberarmi dalla sua presa, s'infila una mano in tasca tirando fuori un fazzoletto bianco che inizia a premermi con forza contro naso e bocca.
Le mie mani afferrano disperatamente i suoi polsi, ma prima che possano in alcun modo smuoverli, le mie forze vengono a mancare e le mie palpebre si fanno, di colpo, più pesanti...Mi sveglio.
Non so per quanto tempo sono rimasto incosciente.
Mi sento debole e confuso.
Sono legato a braccia e gambe spalancate ad una struttura in legno e ferro, posta in mezzo ad una stanza debolmente illuminata da una luce rosa.
L'essere ancora vestito, mi rincuora enormemente.
Scrollo la testa cercando di riprendere pienamente coscienza, per poi rizzare le orecchie in seguito ad alcuni rumori provenienti dall'esterno: un colpo secco, come uno schiaffo, seguito da un'imprecazione ed altre parole.
"Ho detto testualmente che non volevo gli toccassi il viso! Testualmente! E tu cos'è che fai? Gli sferri un cazzo di pugno?!"
Un altro colpo ed un grugnito.
"Sparisci dalla mia vista, razza d'idiota!"
Alcuni passi si allontanano veloci dalla porta chiusa della stanza, dopodiché essa si apre ed entra Kirishima, fiero come un leone, vestito con pantaloni neri da completo, una camicia bianca ben abbottonata e la sua solita cravatta rigorosamente rossa.
Ma sa vestirsi solo in smoking, cazzo?!
Non dico niente.
Mi limito a digrignare i denti, guardandolo in cagnesco.
Nonostante gli avessi detto chissà che cosa la notte scorsa, non mi ha venduto o gettato via, perciò vuol dire che non importa cosa dica o faccia, finché gli servirò, lui mi terrà con sé.
Si avvicina a me e mi prende il mento con decisione, girandomi lentamente il capo ed esaminando la mia guancia sinistra, quella che ha subito il colpo.
"Guarda che livido ti ha lasciato, deficiente che non è altro, dovrei ammazzarlo di botte..." mormora.
Deglutisco cercando di non farmi vedere.
Kirishima da arrabbiato è veramente spaventoso...
"Mi spieghi che ci faccio io qui?" Domando schiettamente dopo qualche minuto.
"Ho pensato di averti lasciato anche troppa libertà tra ieri e oggi..." Dice, lasciandomi uno schiaffetto sulla guancia destra, "credo sia ora di parlarne come si deve."
"E c'era bisogno di sedarmi e legarmi per parlarne?!"
"Non c'era altro modo." Ride, "Se te l'avessi chiesto con gentilezza, mi avresti certamente mandato a quel paese."
Si raddrizza in tutta la sua statura e si gira, avviandosi verso un tavolino a lato con sopra gli oggetti più disparati.
"Hai recitato bene per il primo periodo, devo ammetterlo: non sapendo che tipo di persona io fossi, ti sei trattenuto disperatamente, pensando che una parola di troppo ti avrebbe fatto cacciare via...ma quando hai capito che ti era possibile allungare una zampa fuori dalla cuccia senza essere bastonato, hai iniziato a prenderti un po' troppe libertà..." Sorride mostrando la sua fila di denti aguzzi simili a quelli di uno squalo per poi concludere:
"Vediamo di mettere ben in chiaro chi è che comanda, eh?"Angolo autrice
Raga i cap mi vengono lunghissimiiii.
Mamma mia, che devasto.
Anyway, I see SMUT in the aaaaiiiir.
See u tomorrow gurls ;)
Shiauuu :3
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Sold to you (KiriBaku/BakuShima)
FanfictionIn una piovosa giornata d'inizio autunno Bakugou Katsuki viene rapito. Finisce inaspettatamente in un giro d'aste di persone, a causa del quale, si ritrova ad essere venduto ad un'affascinante gentiluomo dai capelli rosso cremisi che risponde al nom...