Bakugou's POV
"Bakugou Katsuki." Dico piano.
"È un piacere." Dice lui, sedendosi di nuovo.
Questa volta si mette a capotavola, di fronte a me, ma lontano un chilometro, tanto è lungo il tavolo.
Batte le mani due volte velocemente e la porta che dalla sala dà verso la cucina si spalanca, facendo entrare alcune ragazze vestite da cameriere con in mano vassoi stracolmi di pietanze di tutti i tipi e delle specialità più sontuose.
Tra le ragazze vi è anche quella dai capelli rosa che mi ha accompagnato fino alla mia stanza.
Ha un'espressione neutrale, come quella di chi fa lo stesso lavoro da un sacco di tempo e non ha più modo di tirarsene fuori.
Eppure sembra abbastanza giovane da potersene andare in qualunque momento se solo volesse...
Le cameriere, tutte strizzate nei loro vestitini sexy, si spostano svelte per la stanza posizionando i piatti sul lungo tavolo, per poi portare una singola bottiglia di vino che posano dinanzi a me.
Quando non ne portano nessuna a lui, mi viene quasi da pensare che se ne siano dimenticate.
"Serviti pure, non fare complimenti." Dice Kirishima, vedendo i miei occhi completamente sgranati per lo stupore.
Inizio a riempirmi il piatto con quanta più roba possibile, sforzandomi tuttavia di sembrare educato mentre mangio.
"Allora Bakugou, hai qualche interesse?" Domanda Kirishima.
"Ehm...ecco, mi piacciono i videogiochi e...beh, allenarmi, suppongo." Non ci sono poi molte cose che mi piacciono realmente.
"Allenarti?" Domanda sorpreso.
"Uhm...sì."
"Beh...potremo fare una sessione assieme una volta o due!" Propone entusiasta.
Rimaniamo in silenzio per un po'.
Un silenzio imbarazzante, colmo di tensione.
Prendo coraggio mi decido a fargli una delle tante domande che mi frulla nella testa da quando sono seduto al mio posto:
"Ehm...se posso chiedere, perché sono qui?"
"Come perché? Perché ti ho comprato."
Ah, grazie al cazzo.
"Intendo...perché ha speso tanto per me?"
"Trentacinquemila euro è tanto secondo te?" Chiede come nulla fosse.
Sgrano gli occhi.
No, guarda, sono due euro, li trovo per terra se esco di casa.
Ma che cazzo...
Vedendomi interdetto posa due mani sul tavolo sul quale stiamo mangiando dicendo:
"Non preoccuparti per i soldi, per questo tavolo ho speso più che per te."
Alzo istintivamente le mani dal legno per paura di rovinarlo.
Lui scoppia in una fragorosa risata e mi sento seriamente preso per il culo.
Mi sta salendo una voglia tremenda di spaccargli la faccia.
"Ma che vita facevi prima che io ti comprassi?" Domanda schietto, sempre ridendo.
Una vita da povero, brutto stronzo viziato!
Penso, digrignando i denti.
Fossi stato ricco sarei stato dalla parte dei compratori, non ti pare?!
Quanto mi sta sul cazzo.
Dio come potrei mai arrivare a sopportarlo?
Non dico niente e m'impongo di respirare per non mandare tutto a monte.
"Comunque, per risponderti, sei qui per farmi da accompagnatore."
"Eh?" Chiedo, sbollentandomi di colpo.
"Farmi d'accompagnatore! Vedi, con la mia posizione è difficile trovare un uomo che stia con me solo perché gli piace la mia personalità e da tempo ho smesso di cercare...per questo quando si tratta di balli o feste di beneficenza, piuttosto che andarci da solo, preferisco comprare qualcuno per farlo." Dice, scrollando le spalle.
Mi lascia letteralmente di merda.
Gli sembra una cosa normale, comprare qualcuno per una stronzata del genere?!
Mi trattengo dal chiedere perché voglia un uomo come accompagnatore e mi limito a domandare:
"Ma non bastava pagare qualcuno in grado di farlo per lavoro?"
"Ho calcolato che a lungo andare, pagare qualcuno è meno vantaggioso che comprare qualcuno."
Deglutisco.
Voglio saperlo, ma non voglio saperlo.
Dai okay.
No, ti prego.
Sospiro sonoramente e penso:
Fanculo!
"Qual è il mio compito?" Domando infine, mordendomi l'interno della guancia per paura della possibile risposta.
Lui beve un sorso dal suo calice e dice:
"Sostanzialmente devi starmi vicino ed accompagnarmi ovunque io ti chiederò di venire, essere gentile, educato ed hai le potenzialità per essere abbastanza bello da far rosicare tutti i miei amici." Sorride a quell'affermazione, "Chiederò alle mie ragazze di truccarti come si deve."
"Truccarmi? Accompagnarti? Ma scherzi?! Mi stai chiedendo di fare il frocio?!"
Mi è scappato, ma non posso accettare un tale insulto.
Non lo accetto.
Non sono un frocio di merda!
"Deve essere solo apparente..." dice lui, con voce languida.
"Devi solo sembrarlo..." Scrolla le spalle, "Stare a bracetto con me, brindare con me e...quando ti sentirai pronto, potresti anche baciarmi di tanto in tanto."
"Baciarti?!"
Merda, mi sta davvero chiedendo di recitare per lui una parte tanto disgustosa?!
Mi alzo allontanandomi dal tavolo, con le mani avanti.
"Non esiste," dico, "mi rifiuto."
Una vita lussuosa non vale la mia dignità, per quanto poca essa sia.
"Non hai capito..." continua lui, lo sguardo languido, la voce provocatoria.
"Non te lo sto chiedendo."
Eh?!
"Ti ho comprato regolarmente, tu non puoi rifiutarti di farlo, intesi?"
"Ma cos..."
"L'idea iniziale era di convincerti con la promessa di una vita lussuosa, ma dato che non sembri volerne sapere con le buone, sappi che se continuassi a rifiutare la mia offerta, potrei venderti alla prossima asta e fidati che pochi altri sono magnanimi quanto me." Afferma, portandosi una mano al petto in un gesto drammatico.
Figlio di puttana, mi ha messo all'angolo.
Inizio a sudare freddo, preoccupato di come potrebbe finire la cosa.
"Allora? Preferisci farmi da accompagnatore e vivere nel lusso più sfrenato, oppure diventare la puttanella di qualche vecchio raggrinzito?" Domanda in tono trionfale.
Merda...sono fregato.Cameriera's POV
Sbircio dalla porta della cucina, curiosa di sapere cosa sceglierà il nuovo arrivato.
"Cos'ha scelto? Cos'ha scelto?!" Domanda il ragazzo biondo vestito da maggiordomo alle mie spalle.
È agitatissimo, l'attesa lo sta uccidendo.
"Ancora non lo so." Dico, continuando a guardare curiosa.
"Per come gliel'ha messa è ovvio che resterà qui. Solo un pazzo rifiuterebbe." Afferma il giovane dai capelli neri, anch'egli vestito da maggiordomo.
A confronto con il biondo è mille volte più tranquillo e...rassegnato.
Il padrone sta ancora parlando, esponendo le sue moine infinite per convincere la preda ad abboccare.
Lo so bene.
È così ogni volta.
È stato così, anche per me...
E come per i due alle mie spalle, sono stata usata come un giocattolo, nascosta in un cassetto e costretta a guardare la persona che amo scegliere nuovi giocattoli, migliori di me.
Mi concentro un attimo sulla conversazione dei due servitori dietro di me, fintanto che il padrone parla.
"Cazzo, spero davvero che rifiuti. Mi mancano le serate passate col padrone...le cene e tutto il resto." Afferma con aria afflitta e sognante allo stesso tempo il biondino.
Dei tre, è stato la scelta più recente e di conseguenza il più recente ad essere stato scartato.
La sua ferita è ancora fresca...quanto lo capisco...
Mi mancano molto i periodi in cui ero io la preferita del padrone...
"A chi lo dici. Ed io ero qui prima di entrambi voi, figurati come mi sento..." Mormora il moro, con sguardo triste.
Mi volto verso di loro e dico:
"Padron Kirishima non è il tipo da farsi piacere la stessa persona per un lungo periodo di tempo, perciò mi pare ovvio che questo...Bakugou, o come diavolo si chiama, farà divertire il padrone per un po' e poi finirà in mezzo alla servitù come è successo a noi."
"Insomma, una sorta di scarto..." commenta il moro con voce sottile e triste.
"Beh, capita ancora che il padrone richieda la nostra assistenza..." Continuo, cercando di essere ottimista.
Ma che vado dicendo?
Siamo solo un passatempo per lui...non ama nessuno di noi tre.
Non ama...me.
"Non ora che ha un nuovo passatempo." Borbotta il biondo, incrociando le braccia contro il suo petto, palesemente irritato.
È geloso, ma ad essere onesti, mi sembra più che normale.
"Va bene, accetto." La voce ovattata dell'ospite giunge al mio orecchio quasi come un sibilo e mi pugnala in maniera devastante.
"Ha...accettato..." Sussurro.
Non voglio pensarci...
Davvero il padrone non mi chiamerà più per il periodo in cui ci sarà il nuovo ospite?
Dovrò sopportare il dolore di vederlo con qualcun altro per la seconda volta?
"Merd...!" Irrompe il biondo, ma il moro gli tappa la bocca prima che possa terminare l'imprecazione.
"Era ovvio. Avanti, non te la prendere..." mormora il ragazzo dai capelli neri.
Il biondo si libera, iniziando ad imprecare ed inginocchiandosi con le lacrime agli occhi.
"Non me ne frega un cazzo! Se lo stronzo non avesse accettato, il padrone non mi avrebbe accantonato! Che cazzo sono io?! Un oggetto usa e getta, forse?!" Urla disperato.
"Shhh! Fai piano! Senti, ascoltami bene: non puoi farci nulla, il padrone ormai ha deciso. La tua unica consolazione è che tra qualche tempo anche il nuovo arrivato sarà dal nostro lato." Dice il moro, portandosi un dito alle labbra.
"Ma io non posso! Non posso sopportarlo ora...figuriamoci....figuriamoci una seconda volta!" Risponde il biondo con le lacrime agli occhi.
È sconvolto e posso capirlo.
Credo che la mia reazione all'epoca sia stata più o meno la stessa.
È vero.
È tutto vero.
Era ovvio.
Era ovvio che prima o poi avrebbe accantonato anche lui.
Com'è successo a me prima di lui.
Com'è successo a Sero, il moro, prima di noi.
Ma non ho comunque potuto fare a meno di sperarci.
Stringo i pugni.
Fanculo.
Penso.
Quand'è che smetterai di prenderti gioco di noi, Kirishima?
Quand'è che smetterai di rimpiazzarci?Angolo autrice
I capitoli di questa ff sono tutti lunghi come lo schifo.
Tutti girano intorno alle 1400 e passa parole.
*Faccia sconvolta* dai almeno mi diverto un sacco a scriverli perciò vabbè.
Bene, spero la ff vi stia piacendo, fatemi sapere che ne pensate! :3P.S. Per il terrore di finire come per "You hate me, don't you?", dove a metà ff mi sono ritrovata a dover scrivere i capitoli la sera prima (ovvero, nel panico più totale), stavo pensando di pubblicare tutti i giorni eccetto la domenica...spero non vi dispiaccia^^"
Alla prossima, gente eh <3
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Sold to you (KiriBaku/BakuShima)
FanficIn una piovosa giornata d'inizio autunno Bakugou Katsuki viene rapito. Finisce inaspettatamente in un giro d'aste di persone, a causa del quale, si ritrova ad essere venduto ad un'affascinante gentiluomo dai capelli rosso cremisi che risponde al nom...