Bakugou's POV
Alcune catene avvolgono i miei polsi ed il mio collo, bloccandomi e soffocandomi.
La loro stretta è impietosa e crudele.
"Lasciatemi!" Urlo, ma nessuno risponde alle mie parole.
Chiedo aiuto fino sgolarmi, o fino a quando le catene non stringono tanto da rendermi impossibile la respirazione.
Prendo a guardami attorno.
La stanza è buia e tutte attorno a me, vi sono pile e pile di cadaveri, tutti ammassati.
Non ne conosco la maggior parte, ma tra questi vi sono anche Uraraka e Kaminari, riversati in una pozza di sangue ai piedi della nicchia.
I loro occhi spalancati guardano nella mia direzione e le loro bocche sono piegate in orridi sorrisi.
"Ti piace la mia raccolta?" Domanda beffarda una voce, sadica e distorta.
Un uomo compare dal nulla.
No...non é un uomo.
É una ombra, dai capelli mossi ed incordellati.
Gli occhi ed il sorriso, sono solo dei contorti buchi bianchi, privi di pupille e di denti.
Ha un tirapugni in una mano, nell'altra un coltello.
Sgrano gli occhi e lo prego di non farmi del male, mentre lui mi sferra un pugno dritto in faccia, moltiplicando il danno ed il dolore con l'ausilio del tirapugni.
"Sono stato io a collezionarli tutti, Bakugou..." mormora la voce riferendosi ai corpi morti, con tono divertito, "Ti va di fare loro compagnia?!"
Solleva in alto il coltello, proprio sopra di me e con una risata lo cala sul mio corpo, sfondando la mia spalla per poi rigirarsi il coltello in mano e conficcarmelo nell'addome.
Sento il dolore.
Lo sento fisicamente.
Riesco a percepirlo.
Provo ad urlare, ma le catene sono troppo strette.
"Addio, Bakugou Katsuki!" Ringhia la voce dell'ombra ed afferrando il coltello con la destra, la lama rivolta parallelamente al suolo, la conficca nel mio collo con un secco colpo di gomito.
"Ah! Cazzo!" Prendo ad urlare e ad ansimare, afferrandomi il collo, cercando il punto dove la lama dovrebbe essere entrata, ma non sento nulla.
Preso da panico non smetto di urlare, gli occhi sgranati, il corpo sudato, tremante.
"No...no, ti prego...non di nuovo! No!" Piango e mi dispero, la testa tra le mani.
"Merda! Dov'è Ashido? Io...io ho bisogno di Ashido..." inizio a dire rammentando il periodo successivo al mio stupro, dove fu lei la prima a pensare a me.
"Bakugou?!" Esclama una voce dalla porta.
Mi volgo verso di essa, in parte attirato dalla luce, in parte dalla voce.
Kirishima è sulla soglia, il suo sguardo sembra essere colmo di preoccupazione.
Prendo a piangere ed a fissare il vuoto.
D'improvviso, non capisco più niente.Kirishima's POV
"Bakugou, che è successo?!" Domando dirigendomi verso di lui.
Mi siedo sul letto, attento a non calpestare le sue gambe, per poi circondarlo in un abbraccio.
"Mi ha ucciso.." borbotta tra le lacrime.
I suoi occhi sembrano sconvolti, il suo viso devastato.
Sono gli occhi di chi ha visto la vera paura...
"Mi ha ucciso, Kirishima...!" mormora, sempre piangendo.
Ricambia il mio abbraccio, aggrappandosi con tutte le sue forze alla mia schiena ed affondando il suo viso nella mia spalla.
Grida e piange contro il mio maglione, mentre trema dalla testa ai piedi.
"Bakugou era solo un incubo..." dico, cercando di calmarlo.
"No...no non lo era!" Risponde, "Lui non ha ucciso solo me...!"
Piange.
"C'erano un sacco di cadaveri! Anche quelli di Kaminari ed Uraraka! Loro erano lì...mi guardavano...mi aspettavano...!"
Porto una mano dietro alla sua testa, intrecciando le mie dita nei suoi capelli ritti ed accarezzando piano la sua schiena.
"Bakugou hai avuto un attacco di panico. Respira, calmati..." sussurro piano.
Lentamente il biondo fa come suggerito, smettendo pian piano di tremare.
'Sono troppi traumi tutti in una volta per una persona sola, Kirishima.' Mi rimprovera la dottoressa, 'È meglio che lo lasciamo in mano ad uno specialista.'
'Lascialo a me per qualche tempo! Non so cosa succederà poi, ma voglio avere l'opportunità di rimediare a ciò che ho fatto!'
La donna sospira.
'Lo lascerò a te pre un po'. Se non dovesse migliorare sia fisicamente che mentalmente, lo prenderò sotto la mia custodia. Vedi di non farmene pentire.'
La conversazione ricreatasi nella mia testa sfuma non appena Bakugou torna a respirare normalmente.
Continua a tenere la testa sulla mia spalla ed anche dopo essere tornato tranquillo, non smette di abbracciarmi.
Accarezzo piano la sua schiena.
"Va meglio?" Domando.
Lui annuisce debolmente, senza smettere di tenermi stretto.
I minuti passano, la sua presa su di me si fa più debole, ma lui non si scolla comunque.
"Bakugou?" Domando, ma il ragazzo non muove più nemmeno la testa.
"Bakugou?" Domando.
Le sue mani, dietro di me, perdono la presa.
Si è addormento?
Prendo nuovamente il suo capo e la sua schiena con le mie mani.
Sorroggo il suo busto con tutta la mia forza e adagio con estrema delicatezza la sua testa sul cuscino.
Nonostante le botte e le conseguenti medicazioni subite, il suo viso ed il suo bell'aspetto sono rimasti intaccati, ai miei occhi.
É bello come sempre...
Scuoto la testa.
No.
Non posso permettermi altre illusioni.
Lui non prova e non proverà mai nulla per me.
Devo convincermene.
Tuttavia, per quanto vorrei, non riesco a trattenermi dall'osservare per un altro po' le sue palpebre chiuse e la sua bocca semi-aperta, la quale emette un suono leggero mentre accompagna la respirazione.
Forse riuscirà a dormire tranquillo per il resto della notte...o almeno spero...
Mi alzo lentamente ed esco dalla porta, ignorando il ticchettio sommesso dell'orologio sul comodino il quale segna le 2.41 di notte.
Torno di sotto e con uno sbadiglio apro la porta della mia stanza e la chiudo alle mie spalle, per poi tornare sotto le coperte e riprendere sonno.La sera seguente
"Signore non sarebbe ora di tornare a lavoro?" Domanda Hatsume dall'altro capo del telefono.
"Avanti Hatsume è appena terminata la vigilia...ti ho chiesto d'aiutarmi é vero, ma da qui fino a capodanno dovrebbe essere festa per i membri della mia compagnia..."
"Non parlo di me, signore." Dice lei in tono serio.
Dio, non l'ho mai sentita così seria.
"Mi spiace rovinarle la festa, ma ci sono incontri ai quali non basta la mia presenza, inoltre un intero mese d'assenza mi pare eccessivo."
"Hatsume sono il capo," dico schietto, "posso fare quello che voglio."
Un sonoro sospiro dall'altro capo del telefono.
"Poi non dica che non l'ho avvertita." Borbotta e riattacca senza lasciarmi il tempo di ribattere.
Appoggio il telefono con lo schermo rivolto verso il basso così da non vedere i messaggi nel caso dovessero arrivarne.
Indosso una tuta pescata a caso dall'armadio visto che ho messo tra i panni da lavare la precedente.
Rabbrividisco leggermente.
Cavolo, fa freddo in casa...
La servitù se ne è già andata e non ho voglia di scendere fino in cantina ad alzare la temperatura.
Butto un occhio di fuori.
È da ieri sera che nevica...
Alzo le spesse coperte e mi nascondo sotto di esse, sperando che possano scaldarmi.
Lentamente chiudo gli occhi e mi abbandono al sonno.Un urlo.
Un altro.
Grida straziate, si susseguono, come di qualcuno che sta bruciando vivo.
Ci metto un po' a capire che non sono solo nella mia testa.
Ma cos...?
Sgrano gli occhi ed afferro le coperte con entrambe le mani.
"Bakugou!"
Salto fuori dal letto, per correre e spalancare la porta della mia stanza in tutta fretta.
Corro veloce su per la candida gradinata, per poi spalancare la porta della stanza numero 3 e ritrovare Bakugou esattamente come la sera precedente: urla, piange e si tiene la testa con entrambe le mani.
"Bakugou!" Esclamo per poi andare verso di lui e sedermi come la scorsa sera.
"Bakugou sono io," dico piano, "respira. Avanti. L'hai già fatto un'altra volta."
Cerco di restare calmo e di rassicurarlo.
La sua voce si attenua fino a diventare un borbottio sconnesso ed il suo respiro, da agitato ed irregolare, torna normale.
Continuo ad accarezzargli la schiena delicatamente, aiutandolo a respirare.
"Meglio?" Domando serio.
Lui butta un occhio nella mia direzione, ma non è in grado di sostenere il mio sguardo per più di qualche secondo.
È costretto a guardare in basso, a chiudere gli occhi ed a passarsi una mano tra i capelli sudati.
"Un bel modo di merda per passare la notte di Natale..." borbotta stizzito.
Sorrido un poco, lieto che sia quello di sempre.
Lieto che questi incubi non stiano intaccando la sua personalità.
"Che è successo?" Domando poi.
Lui grugnisce.
"É sempre lo stesso cazzo di incubo..." Dice, "quel bastardo che mi lega...e...beh..." fa per dire ma non ci riesce.
Porto una mano aperta in avanti, così da fargli capire che non importa e che può anche non continuare.
"Grazie..." mormora poi, rivolto verso il basso, si porta le mani sugli occhi.
Si sta sforzando per non piangere.
Sospira e torna a guardare me.
Gli occhi lucidi, tristi e palesemente in cerca di aiuto.
Il contatto visivo dura un attimo, ed è in quell'attimo che riesco a scrutare tutta la sua disperazione.
Mi alzo per poi voltarmi verso di lui, il quale guarda altrove, come fosse...
Imbarazzato?
Sì...probabilmente si vergogna nel mostrarsi così debole...
"Tutto okay ora, no?" Domando.
"Sì." Dice.
"Bene, allora io vado. Ci vediamo domattina." Dico per poi avviarmi verso la porta.
Afferro la maniglia con decisione, esattamente come la sera scorsa, ma la sua voce mi ferma:
"Kirishima...non farti film," premette, "ma...dormiresti con me?"Angolo autrice
Scusate, scusate, scusateee.
Le feste mi fanno perdere la concezione del tempo.
Colpa mia.
Anyway (anche se in ritardo, gomen^^'), spero davvero che il cap vi sia piaciuto.Stavo pensando che domani per via dei parenti e quant'altro potrei pubblicare in mattinata...
Non lo so.
Vedrete la notifica a tempo debito...mi scuso in anticipo^^'Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate! Shiauuu♡
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Sold to you (KiriBaku/BakuShima)
FanfictionIn una piovosa giornata d'inizio autunno Bakugou Katsuki viene rapito. Finisce inaspettatamente in un giro d'aste di persone, a causa del quale, si ritrova ad essere venduto ad un'affascinante gentiluomo dai capelli rosso cremisi che risponde al nom...