Capitolo 2

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"Credo che tu stia pensando che io sia pazza" disse la vecchietta quando si accomodò vicino a Lauren sul divano "Ma questo ha un senso"
"Quale sarebbe?" chiese subito Lauren, stanca di sprecare il suo tempo prezioso per una ritardata e una vecchietta.
"Stamattina la mamma si Camila è venuta qui. Era... strana-"
"Si chiama Camila quella ragazza?" domandò, intuendolo.
"Sì, Camila Cabello" rispose "Dicevo che la mamma di Camila è venuta qui stamattina. Era strana. Aveva delle profonde occhiaie e diceva che era stanca di tutto, che era stanca di Camila, della sua malattia-"
"Malattia? Quindi è malata?" tutto le sembrò più chiaro.
"Sì purtroppo. Da piccola Camila fece un incidente che le danneggiò una parte del cervello. Soffre di Agnosìa, non riesce a riconoscere i volti delle persone e distinguerli, lo stesso con gli oggetti e i loro funzionamenti" Lauren ascoltò con attenzione, interessata all'argomento "Ma comunque ci volle un pò per capire che Camila non era più come prima. Aveva iniziato a bere il brodo con la frochetta, a versare la pasta nei bicchieri, a digerire delle gomma da cancellare, a sdraiarsi a terra..."
"Non l'hanno controllata?"
"Sì, Sinuhe l'ha fatta controllare da un dottore, ma l'unica cosa che le aveva detto era che soffriva di Agnosìa e che non poteva curarla perché aveva bisogno di uno specialista e lui era soltanto un medico di base"
"Sua mamma è andata via sul serio? E suo padre?" domandò, ricordando la precedente conversazione con Camila.
"Quando Camila aveva quindici anni, il padre partì per lavoro a Cuba, dove fece un incidente che lo portò in coma prima di potersi finalmente svegliare dopo due settimane e soffrire di amnesia" disse la vecchietta "Purtroppo lui aveva già fatto sù una nuova famiglia. Non aveva più intenzione di parlare don Sinuhe e sua figlia, diceva che non li riconosceva ma secondo me era soltanto una scusa per continuare la sua vita con la sua nuova famiglia"
"Sua madre?"
La signora sospirò, un pò perché Lauren la interrompeva ogni secondo e un altro pò perché non sapeva come parlare della madre senza piangere.
"Stanattina mi ha detto di riferire a Camila che la mamma è andata via per un viaggio di lavoro ma io so che non sarebbe così stupida da cascarci. Camila potrebbe anche essere stupida ma non così tanto"
"La vuole abbandonare?" domandò la ragazza dagli occhi verdi, dispiaciuta.
"Lo ha già fatto"
Lauren sentì una strana sensazione al petto ad udire quelle parole.
"L'ha sul serio abbandonata? Proprio come suo padre" disse con rabbia "L'ha abbandonata per cosa? Perché non riesce a capire il funzionamento degli oggetti? Perché non sa distinguerli?"
"Perché è impossibile gestirla" sospirò "Camila vive costantemente, ogni giorno, nel pericolo, e la madre è caduta in depressione a causa di questo e del suo lavoro" continuò "Sai qual è stata la cosa più brutta? Che mi ha detto che Camila l'avrebbe scordata e avrebbe scambiato sua madre con qualcun altro, dicendo che così in fondo non ne sarebbe uscita ferita dalla sua scomparsa"
"Che stronza"
"Lo ha detto piangendo. Credo che in fondo sia dispiaciuta per averla abbandonata"
"Io non credo"
"Credo che Camila ti abbia scambiata con sua madre per la maglietta" disse, guardando la t-shirt di Lauren "Anche a sua madre piacevano i The 1975"
"Soltanto per la maglietta? Perché?"
"Camila non ricorda i volti e il funzionamento degli oggetti ma riesce a riconoscere le persone dai piccoli particolari come i vestiti, i capelli e a volte la voce, ma di quest'ultima non si fida tanto"
"Ma io ho la voce diversa"
"Ma Camila non ci ha fatto caso perché si è soffermata sulla maglietta"
"Non capisco"
"A volte nemmeno io la capisco. Credo che il suo caso psicologico sia troppo complicato, avrebbe bisogno di uno psichiatra"
In quel momento qualcuno suonò alla porta e Lauren sospirò, immaginando già chi fosse quel qualcuno.
"Cosa farò?"
"Rendila felice"
Lauren sospirò e sorrise debolmente.
"Penserà che sarò sempre sua madre?" non lo disse ridendo anche se poteva sembrare una cosa comica. In realtà la situazione era più che seria.
"No, si scorda i volti delle persone"
"Come faceva allora sua madre a farsi riconoscere?"
"A volte Camila le faceva delle domande, oppure guardava i suoi capelli e i suoi vestiti, ma ovviamente l'ultimo caso non funzionava molto"
Lauren sospirò.
"Se cambio maglietta posso scappare da questa situazione?" domandò con un pò di ironia per alleggerire l'atmosfera.
Camila suonò di nuovo alla porta.
"Sì ma forse Camila non sarà abbastanza fortunata da trovare una madre migliore"

Sei mia mamma ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora