Capitolo 7

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"Oh, piacere, io sono Normani" disse la ragazza di pelle scura, che era appena arrivata con Allyson.
"Hai una bella scarpa" disse Camila, battendo le mani per la felicità mentre guardava la sua collana a forma di stella.
"Scarpa?" guardò in giù, cercando di capire cosa avesse di così bello la sua scarpa mentre corrugava le sopracciglia, non capendo.
"Intende dire la collana, presumo" disse Lauren, seguendo lo sguardo luccicante di Camila "Poi vi spiegheremo"
Normani annuì con confusione.
"Io sono Ally" disse una ragazza di statura bassa, guardandola stranita quanto Normani.
"Ti conosco!" disse felicemente Camila, correndo verso la bacheca e indicando la ragazza bionda che mangiava le patatine.
"No, quella è Dinah" disse Lauren "Sono diverse, Camila"
La cubana corrugò le sopracciglia e si riavvicinò al gruppo, evidentemente non vedendo le differenze dalla bionda davanti a lei e da quella nelle foto attaccate alla bacheca.
In quel momento Dinah entrò nella stanza con un piattino con sopra dei bicchieri riempiti di succo alla pesca.
"Lei è Dinah" disse Lauren, indicando la bionda che stava distribuendo i bicchieri "Puoi capirlo dall'altezza. Da come vedi l'altra" indicò Ally "È molto bassa, anzi, è la più bassa di tutte" rise.
"Hey!" esclamò Allyson, fingendo di essere offesa, quando finì di bere il suo succo "Poi non è una caratteristica permanente come un tatuaggio o altro, o comunque qualcosa che rimarrà per sempre. Non può aggrapparsi a quell'idea"
"Io credo che tu rimarrai per sempre basta" disse Dinah ridendo e Camila contribuì mentre beveva il succo, facendolo andare di traverso e provocandole dei colpi di tosse.
Lauren si preoccupò e posò rapidamente il suo bicchiere vuoto sul piattino che ancora Dinah teneva tra le mani. Iniziò a sbattere il suo palmo contro la schiena di Camila, così quest'ultima sputò il succo e macchiò il viso di Allyson.
"Che schifo!" urlò Ally, uscendo subito dalla stanza per recarsi al bagno.
Dinah, Lauren e Normani risero a quella scena, mentre Camila si sentì meglio.
"Grazie mamma" disse Camila, abbracciandola.
"Mamma?" domandò Normani, corrugando le sopracciglia "Aspetta, tu sei diventata-"
"Lei è mia mamma" disse con orgoglio Camila quando si staccò, e Lauren sospirò ricordando come quella frase avesse combinato il casino circa una ventina di minuti prima.
"Poi ti spiego" disse Lauren, stanca.
"Sì, lei è mia mamma Sinuhe" disse Camila, ancora con orgoglio.
"Sinuhe?" domandò Normani, ancora più confusa di prima.
"Forse è meglio se te ne parli io prima che ti faccia strane idee" intervenì Dinah e Lauren la ringraziò con lo sguardo.
Normani venne accompagnata fuori dalla camera da Dinah così Lauren e Camila rimasero sole.
"Perché mi hanno guardata strana?" domandò Camila con tono triste mentre si accomodava sul letto e muoveva le gambe avanti e indietro con agitazione e insicurezza.
"Chi?" chiese Lauren, sedendosi vicino a lei. Camila non rispose e si limitò a piangere "Chi, Camila?" domandò, prendendola dal mento per girarla e incontrare il suo sguardo triste.
"Ally e Normani" disse singhiozzando, facendo stringere il cuore di Lauren.
"Non ti hanno guardata strana" disse Lauren, mentendo, ma non volendo che Camila fosse triste.
"Invece sì" disse "Quando avevo detto a Normani che aveva un bel cuscino, mi avevano guardata entrambe male" abbassò lo sguardo sulle sue scarpe.
"Non è così" disse Lauren, sospirando "Sono delle brave persone, sai? Non aver paura di loro"
"Sicura?" domandò, titubante, porgendole il mignolo che poco dopo Lauren strinse nel suo.
"Sicura"
Camila abbracciò forte Lauren e si asciugò le lacrime.
"Grazie" disse sorridendo la cubana qundo si staccò "Sei la miglior mamma del mondo"
"E tu sei la figlia più dolce del mondo" stette al gioco Lauren, sentendosi a disagio.
Camila si alzò e portò le mani dietro la schiena mentre si dirigeva verso la bacheca.
"È Dinah quindi?" domandò, non capendo bene dal selfie l'altezza della polinesiana per distinguerla da Allyson.
"Sì, è Dinah" confermò Lauren, mentre Camila studiava le altre foto, ma soprattutto il viso della ragazza dai capelli blu col neo al collo.
"Come si chiama lei?" domandò Camila, portando il suo indice sulle labbra della ragazza dai capelli blu sulla foto "Ha dei bei piedi" notò "Sono verdi" si voltò e Lauren sorrise timidamente, alzandosi.
"Si chimano occhi" la corresse "E comunque lei è..." si bloccò, non sapendo esattamente se mentirle o no, ma per evitare complicazioni e confusioni a causa dei capelli blu e la maglietta diversa decise di mentire "È Michelle"
"È così carina" disse "Ha un neo al collo" notò, girandosi di nuovo sulla foto per cercare quel particolare.
Lauren si portò istintivamente una mano sul suo collo, sperando che Camila non notasse che anche lei avesse quel particolare essendo ovviamente la stessa persona della foto.
"È bella" disse Camila, baciando per la millesima volta la guancia di Michelle sulla foto.
"È vero, è bellissima" sorrise sotto i baffi Lauren.
"È una tua amica?" domandò.
"Sì" rispose dopo qualche secondo Lauren, non sicira su cosa rispondere.
"Mi ricorda una stella" confessò Camila "Perché le stelle sono belle e illuminano il cielo"
"Anche il Sole illumina il cielo, e anche la Luna" disse Lauren, interessata e presa dall'argomento.
"Io sono il Sole"
"Tu sei Camila" rise Lauren, avvicinandosi alla cubana per abbracciarla da dietro e appoggiare la sua testa su quella della più bassa.
"Lei è la Luna allora"
"Perché?"
"Il Sole è inutile, non viene notato di giorno perché è troppo luminoso, mentre la Luna viene notata di notte perché aiuta alle persone ad orientarsi nel buio"
"Non sei inutile, Camz" sussurrò Lauren, tristemente "Il Sole aiuta di giorno le persone ad orientarsi per andare a lavoro e a scuola"
"Sono disabile, mamma" disse con un filo di tristezza "Lei sembra essere... normale, e serve a qualcosa"
"Non puoi saperlo. E poi a cosa servirebbe?"
Camila alzò le spalle.
"A rendere felici le persone"
"Come lo sai?"
Camila indicò Dinah sulla foto mentre rideva quando mangiava una patatina fritta, per poi abbassare la mano.
"Lei rende felici le persone. Perché lei è la Luna e aiuta le persone tristi ad essere felici, ricondando a loro che è quando arriva il buio che capiscono di splendere" spiegò "Io solo il Sole. Non sono utile. Le persone non mi guardano mai, e se lo fanno mi criticano, come se a loro dassi fastidio. Io lo vedo. È sempre stato così"
"Non è così. Lei è la Luna; tu sei il Sole, ma tu sei bellissima e splendi quanto la Luna. Lei è uguale a te"
"Giuri?" si girò, porgendole l'indice e Lauren sorrise stringendolo.
"Giuro"

Sei mia mamma ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora