"Camila?" domandò ridendo un ragazzo con un cappello blu messo all'indietro "Cosa cazzo vuoi?" il suo tono era arrogante come sempre.
"Ecco... io sto cercando casa mia" disse Camila, evidentemente non riconoscendolo "Sai dov'è?" domandò ingenuamente, mentre giocava ansiosamente con i suoi pollici "L'ho persa" disse timidamente.
Il ragazzo alzò un sopracciglio.
"Alex!" urlò, chiamando un suo compagno all'interno dell'abitazione "Indovina chi c'è!"
"Chi c'è, Austin?"
Alex arrivò alla porta e quando vide Camila si mise a ridere.
"La disabile" rispose Austin, afferrando Camila da un braccio per farla entrare mentre quest'ultima si rese conto che quello era uno dei ragazzi che la prendevano in giro.
"Io non sono disabile" disse la ragazza mentre Austin chiuse la porta "Io sono normale" iniziò a piangere "Sono come voi"
"Andare in case a caso secondo te è normale Soprattutto senza scarpe e in pigiama" disse Austin "Perché a me non sembra, eh"
Camila indietreggiò e sbattè contro il busto di Alex.
"Io... cercavo casa mia" disse Camila "Volevo aiuto"
"Un aiuto posso dartelo io in qualcos'altro" disse Austin mentre le braccia di Alex circondarono la vita di Camila con forza.
"In cosa?"-
"Adesso Camila dov'è?" domandò dopo che Lauren finì di spiegargli la conversazione.
"A casa" stavano tornando a casa di Camila a piedi.
"A casa?" domandò Ty, stupito.
"Sì" disse Lauren con ovvietà.
"Lauren... come hai potuto lasciare Camila da sola?" domandò Ty, stupito "È disabile-"
"Non è disabile, Ty" disse Lauren, infastidita quando furono davanti alla casa. Era arrabbiata, anzi fuorubuona per cosa le aveva detto il suo ragazzo. Era già sicura che non gli avrebbe più parlato, lasciandolo anche senza dirglielo, perchè lei stava già iniziando a provare qualcosa per Camila e inoltre non si trovava più a suo agio con il suo ragazzo "Lei sa badare a sè stessa" cercò le chiavi e aprì la porta dell'appartamento "Camila! Sono a casa!" ci fu silenzio "Camila?" aprì ogni porta di ogni stanza e non riuscì a trovarla "Camila?!" si affacciò sul balcone dela cucina che portava fino alla camera da letto, ma niente, Camila era scomparsa "Cazzo. Ty tu vai, io devo andare a cercarla"
Uscì da casa correndo e andò a cercarla, chiedendo informazioni ai passanti, ma niente, nessuno sapeva niente di Camila.
"Perché devi essere così?" domandò Lauren singhiozzando, come se Camila potesse rispondere.
Lauren si sentiva in colpa, era arrabbiata con sè stessa per averla trattata male quella mattina.
Aveva paura che si fosse persa o che qualcuno le avesse potuto fare del male.
"Scusate, avete visto una ragazza in pigiama coi capelli lunghi un pò sotto le spalle? È probabile che sia scalza" le persone dal citofondo rispondevano sempre negativamente a quella frase e Lauren non riuscì a smettere di piangere.
La stava cercando da ormai venti minuti nei quartieri vicini ma sembrava che nessuno l'avesse vista.
In quel momento, una porta un pò più in là si aprì e qualcuno venne scaraventato a terra.
Lauren mise a fuoco la figura e quando capì chi fosse corse verso Camila, che era piena di lividi sul viso.
"Io volevo solo casa mia" pianse Camila, con il viso contro l'asfalto.
"Camila?!" Lauren le sfiorò il collo quando si inginocchiò "Cosa è successo?!" guardò il viso viola di Camila e sentì rabbia.
"Io volevo casa mia" disse Camila, piangendo "Volevo soltanto casa mia"
"Cosa ti hanno fatto? Chi ti ha fatto questo?" Lauren aiutò Camila ad alzarsi e quest'ultima l'abbracciò forte.
"Sono disabile" singhiozzò Camila "Io stavo cercando casa, mamma" disse, riconoscendola ormai dalla voce, senza il bisogno di controllare la maglietta.
"Camila, ascoltami" Lauren si allontanò dalle sue braccia solo per guardarla negli occhi e studiare i suoi lividi sul viso "Cosa ti hanno fatto?" scompose ogni parola.
"Mi hanno dato pugni" disse Camila, che aveva un occhio gonfio e viola chiuso, mentre l'altro semiaperto e rosso "Sul viso"
"Allo stomaco? Non ti hanno fatto nient'altro vero?"
Camila negò.
"Soltanto pugni sulla faccia" disse "Volevo soltanto casa mia" continuò Camila "Io stavo cercando casa"
"Lo so, lo so" disse Lauren "Non andare più da queste parti, va bene?" le accarezzò le spalle e Camila fece sù col naso.
"Volevo comprarti qualcosa per farmi perdonare" ammise Camila "Ma non avev0 i sassi" disse, aprendo le mani e sentendosi stupida "Per comprarti qualcosa"
"Sei uscita per colpa mia?" domandò Lauren, sentendosi in colpa.
Camila scosse la testa, in negazione.
"No. Ci avevo pensato dopo" disse "Mi sentivo sola. Non lasciarmi sola. Lascia il tuo fidanzato. Resti con me?" domandò "Io non sono disabile, vero?" le chiese piangendo; Lauren in quel momento si ricordò di Ty e di come l'avesse ritenuta disabile.
"No, piccola, non sei disabile" le disse Lauren, baciandole la fronte "Questo mondo è troppo malato per una persona pura come te"
"Pura?" domandò Camila, non rispecchiandosi in quell'aggettivo.
"Pura"
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Sei mia mamma ➳ Camren
Fanfiction"Mamma!" La ragazza si girò e inquadrò la cubana da testa a piedi con un sopracciglio alzato. Camila aveva ancora il pigiama addosso e ai piedi delle pantofole. "Qualcosa non va?" domandò la corvina con gli occhi verdi. "Perché sei andata via?" chi...