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(T/n)'s pov

Sono le 20. Dovrebbe arrivare a momenti. Continuo a fissare il punto da cui arriva sempre la mattina.

Poi la vidi.

Non avevo parole per descriverla...

Era semplicemente meravigliosa.

Era meravigliosa senza aver fatto granché, semplicemente con un jeans ed una maglietta.

Ma lo era anche con quel suo maglioncino viola e rosa, lei lo ora sempre.

«Ciao...» mi salutò.

Io la guardavo ancora da capo a piedi.

«Sei bellissima...» quelle parole mi uscirono spontanee dalla bocca.

Sorrise e si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Grazie...»

«Allora... Andiamo?» chiesi.

«Si...»

Ci incamminammo uno fianco all'altra. Le nostre mani ogni tanto si sfioravano. Che faccio? Le prendo la mano?

Decisi di si e infilai la mia mano nella sua.

La vidi sorridere, avevo fatto la cosa giusta.

«Allora... Dove andiamo?»

Come primo appuntamento pensavo a qualcosa di semplice.

«Ehm... Andiamo a prendere un gelato e ci sediamo su una panchina al parco?»

«Si, va bene»

Arrivammo davanti ad una gelateria e scegliemmo i gelati.

La vidi tirare fuori qualcosa dalla borsa, la fermai immediatamente.

«Pago io» dissi, con quel tono che non ammetteva ribattiti.

«Ma-»

«Posa quel coso e sta zitta» sorrisi e tirai fuori il mio portafoglio, prendemmo il gelato, pagai e uscimmo.

Ci incamminammo verso il parco ancora mano nella mano.

«Allora... Come stanno i tuoi?» chiese lei.

Ma proprio questa domanda doveva fare!?

Abbassai lo sguardo e mi incupii.

«B-bene...»

...mia mamma sicuramente sta meglio di tutti.

«Che hanno?»

La guardai un attimo male, poi guardai il suo gelato e dissi, evasivo: «Mangia che si scioglie» abbozzai un sorriso.

«Fa niente, dimmi che succede» si piazzò davanti a me.

Ero in trappola.

«Ecco... Mia... Mia mamma è morta due settimane fa e... Mio padre... Meglio che non ne parliamo...» mangiai un altro po' del mio gelato, mentre Betty mi guardava stupita.

Abbassò lo sguardo anche lei.

Betty's pov

Oh, merda... Avevo ucciso la mamma di (t/n)... In quella aggressione al supermercato...

Ecco... Ora mi sentivo estremamente in colpa...

«Oh...» riuscii a dire «Mi... Mi dispiace... Scusa...»

«Perché mi chiedi scusa? Non l'hai uccisa tu» (NAH tranquillo (t/n))

«NO, NO» mi affrettai a dire «È solo che... Scusa di averti fatto questa domanda» trovai una scusa.

«Oh... Ehm... Tranquilla...» poi calò un silenzio imbarazzante, ma continuammo a mangiare i nostri gelati.

(T/n)'s pov

Fui io a rompere il silenzio, notando che eravamo già arrivati al parco, non era affatto deserto, c'erano tanti gruppi o coppie di amici o fidanzati che uscivano «Oh, siamo arrivati, ehm... Sediamoci lì» indicai una panchina non molto distante da noi

«Va bene» ci sedemmo.

«Buono il tuo gelato?»
(Se pensate male vi trucido pt.2)

«Si...» sorrise... Cazzo... Il suo sorriso... Era una fottuta droga.

«Hey... Sei sporca» dissi ridendo, notando una macchiolina di gelato appena sotto il labbro inferiore.

«Davvero? Dove?» cercava di levarla, ma la mancò.

«Aspetta, ci penso io» le presi piano il labbro inferiore e con il pollice levai la macchia.

Ok, ho l'occasione in pugno... LO DEVO FARE.

Abbassai la mano fino ad arrivare al suo mento, mentre le fissavo le labbra.

La guardai negli occhi.

Avvicinai le nostre labbra e le feci combaciare dolcemente.

Poi, con un gesto veloce, mi staccai, presi il mio ed il suo gelato e li buttai nella spazzatura lì vicino.

«Ma... HEY!» disse ridendo.

Io mi fiondai di nuovo su di lei.

«Shh... Tu sei più importante di un gelato» sorrisi anche io e la baciai di nuovo tenendole il volto.

In quel momento riuscii a dimenticarmi di tutto, c'eravamo solo io e lei.

//Alexa

«Avevo Paura Di Lei» {Betty x Male!Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora