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Eravamo appena entrati in classe.

Avevo la testa appoggiata sul banco e stavo ancora dormendo.

Cercavo almeno di recuperare un po' di sonno.

A svegliarmi fu quella voce orribile che sentivo ogni mattina.

«TUTTI SEDUTI» disse, e iniziò a fare l'appello, fu interrotta però dal bussare della porta.

Sarà sicuramente il collaboratore che deve controllare se sia tutto a posto.

Pensai.

Ma mi sbagliavo di grosso.

Da quella porta entrò il preside.

Tutti ci alzammo come soldatini.

«Sedetevi» disse lui.

Tutti obbedimmo.

Continuò: «Devo dire una cosa importante... Ieri, nelle ultime ore, è stato trovato il bagno delle ragazze di questo piano in uno stato pessimo. Il lavandino distrutto e una delle porte dei bagni bucata. Intendiamo chiamare la polizia, per scoprire chi sia stato. Ma prima vorrei dare la possibilità al colpevole di ammetterlo, e avrà una pena, decisa da me, minore, altrimenti andrà direttamente al carcere minorile per due settimane. Quindi, se qualcuna di voi è la colpevole ha la possibilità di dirlo adesso» fece una pausa e ci guardò tutti negli occhi, soffermandosi sulle ragazze.

Betty's pov

Quando gli occhi del preside si soffermarono su di me mi sentii come analizzata al microscopio, come se potesse leggere perfettamente che ero stata io.

Merda.

Pensai che fosse meglio smascherarmi, qualsiasi cosa era meglio che andare in carcere.

Abbassai lo sguardo, intenta ad alzarmi e dichiararmi colpevole... Chissà cosa mi avrebbero fatto...

«Sono stata io»

«COSA!?»

Mi guardai alle spalle.

Tiffany si era alzata e aveva pronunciato quelle parole.

No.

NO.

Non poteva prendersi la colpa al posto mio.

«Si, Betty, è stata colpa mia» lo disse come per dire "zitta e non rovinare tutto".

Poi si rivolse al preside.

«Mi dispiace... Ho avuto un attacco d'ira... E... Sono esplosa...»

(T/n) mi guardava incredulo, neanche lui voleva crederci.

«Tiffany? Oh... Non me l'aspettavo da te...» disse l'insegnante.

Sempre molto gentile lei.

«Signorina, mi segua»

Tiffany seguì il preside a testa bassa.

Volevo urlare che non era stata lei a fare quel casino, che la colpa era mia, che avrei dovuto essere punita io.

Ma le parole mi si bloccarono in gola.

«Pff, lo sapevo che quella ragazza era strana» sentii sussurrare da dietro di me, queste parole furono seguite da una risatina.

Stupide oche.

Mi dispiace, ora siete sulla lista dei cattivi.

«Tiffany...? Seriamente...?» mi sussurrò (t/n).

«A-a quanto pare...»

Tiffany's pov

Non volevo mettere Betty nei guai... E poi... La mia media è molto più alta della sua, a me avrebbe gravato di meno che a lei.

Seguii il preside nel suo ufficio.

Lui si sedette dietro la sua scrivania e io su una sedia di fronte a lui.

«Sai che quello che hai fatto è da carcere, vero?»

Annuii.

«E sai che sospendendoti ti stiamo facendo un grande favore, vero?»

Annuii di nuovo.

«Bene... Quindi... Come ho già detto... Verrai sospesa per una settimana. Dimenticati delle uscite didattiche per tutto l'anno e scordati di venire alla festa di Halloween»

«S-si, signore...» abbassai lo sguardo.

«Bene... Ora torna in classe»

«Si, signore...»

Mi alzai e tornai in classe.

Mi sentivo gli occhi di tutti puntati addosso, come tante piccole spade che mi colpiscono da tutti i lati.

Si, proprio come la maledizione Cruciatus.

E non volevo alzare lo sguardo.

[Timeskip]

Uscii da scuola e mi diressi a passo spedito verso l'uscita del cortile.

«TIFFANY!» mi chiamò (t/n) mentre mi correva incontro.

Mi raggiunse con il fiatone.

«Perché lo hai fatto?»

Dietro di lui, c'era Betty.

«Già... Perché?»

Sapevo che Betty intendeva un alta cosa, ma feci finta di non capirlo.

«Lasciate stare... Solo... Divertitevi al ballo anche senza di me...» sorrisi e  abbassai lo sguardo.

Mi diressi spedita verso casa. Nessuno cercò di fermarmi.

Betty's pov

Perfetto... Tiffany non sarebbe potuta andare al ballo... Tutto per colpa mia.

//Alexa

«Avevo Paura Di Lei» {Betty x Male!Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora