Nona Parte-Presente

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Mezzanotte.

Sono passate quattro ore da quando io e Bakugou ci siamo ritrovati ed una parte di me, la più stupida, la più debole ed ingenua, sta già cominciando a dare segni di cedimento e mi odio per questo.

Estraggo il pacchetto delle sigarette dalla tasca posteriore dei jeans e ne prelevo una, infilandomela tra le labbra ed accendendola.

Mentre cammino, sento la costante presenza di Katsuki alle mie spalle ed il suo sguardo puntato sulla mia schiena.

È irritante, fastidioso ed insopportabile e vorrei gridargli di lasciarmi in pace, ma per qualche malsana ragione proprio non ce la faccio.

-Hikari... hai intenzione di ignorarmi ancora a lungo?- domanda il ragazzo.

-Magari se continuo a farlo sparirai davvero- borbotto, gettando a terra la sigaretta e spegnedola sotto la suola dello scarpone.

Lui sospira e mi afferra per un braccio, costringendomi a voltarmi verso di lui.

Accade tutto molto in fretta, così tanto che non ho nemmeno il tempo di reagire: mi ritrovo le labbra di Bakugou premute con forza contro le mie, mentre la sua lingua cerca di farsi spazio nella mia bocca.

Mi sta baciando...

Quante volte ho desiderato che lo facesse, che mi prendesse il viso tra le mani, congiungendo le nostre labbra, quante volte ho... no.

Serro la mascella e lo spingo via, pulendomi le labbra con la manica della giacca.

-Fallo di nuovo e giuro che ti apro in due la gola. Con i denti- sibilo furiosa e lui ride di gusto.

-Oh. Ehi, guarda dove siamo- mi dice, cambiando di colpo espressione.

Mi guardo attorno e sento una fitta attraversarmi il petto.

Questo posto...

È qui che ho visto Bakugou baciare Momo la prima volta.

Dannazione.

-Andiamo via- dico a voce bassa, ma Katsuki resta fermo, guardando un punto indistinto dello spiazzo.

-Quella volta... ti avevo vista sai? Eri insieme a Deku, seduti su quella panchina-, fa un cenno del capo in direzione di un angolo seminascosto, lontano dal centro della piazzetta, -eravate abbracciati e tu lo coccolavi sorridendo felice. Ero furioso, avrei voluto prendervi a pugni entrambi, ma mi sarei odiato se ti avessi fatto del male fisicamente, però volevo comunque che tu soffrissi e Yaoyorozu era a portata di mano, perciò l'ho baciata e vederti correre via sull'orlo delle lacrime fu soddisfacente, almeno in quel momento, perché i giorni seguenti mi sono odiato da morire- dice, appoggiandosi con la schiena alla recinzione metallica.

-È da lì che è precipitato tutto- mormoro abbassando lo sguardo.

-No. Aveva già iniziato a precipitare, sin dal primo giorno di superiori. Ci stavamo inesorabilmente allontanando. Tu, ti stavi allontanando, Hikari-.

-Era l'unico modo per non soffrire. Non sapevi cosa provavo, come mi sentivo ogni singola volta che eravamo vicini-.

-In realtà sì, lo sapevo, solo non volevo accettarlo. Non potevo accettarlo-.

-Perché?- domando con la voce spezzata.

Alla fine non ce l'ho fatta, ho ceduto ed ho iniziato a piangere.

Mi odio.

-Sapevo che ti avrei fatta soffrire e non volevo. Non te lo meritavi. Hikari tu... eri così bella, così pura ed io non avevo alcun diritto di sporcarti, di intaccare il tuo animo così gentile, di rovinarti- dice, staccandosi dalla recinzione ed avvicinandosi, prendendo il mio viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi, quei suoi maledetti occhi scarlatti, che in questo momento, sembra vogliano trasportarmi attraverso mille vite, nelle quali, in un modo o nell'altro, io e Katsuki ci siamo trovati.

-Lo hai fatto comunque. Mi hai rovinata ugualmente Katsuki- dico chiudendo le palpebre.

-Non piangere, i tuoi occhi non sono fatti per le lacrime- mi dice, mentre coi pollici mi asciuga il viso, causandomi brividi lungo la schiena.

-Per favore, smettila. Smetti di farmi male. Non posso. Lo capisci? Non posso farti tornare nella mia vita, non adesso, non dopo tutto il dolore che ho affrontato- mormoro, mettendo le mie mani sulle sue.

Appoggia la fronte alla mia e sospira.

-Ti amo Hikari- dice, in tono fermo e deciso.

-Basta-.

Lo allontano bruscamente, riprendendo a camminare, consapevole del fatto che mi seguirà e che forse, da questa dannata notte del cazzo, uscirò ridotta peggio del previsto, perché il mio stupido cuore, fino a questo momento avvolto dal ghiaccio, sta iniziando a sciogliersi, riprendendo a battere ed una volta sorto il sole, sarà impossibile per me rimetterlo a tacere.

Finirò distrutta da Katsuki per l'ennesima volta, di questo ne sono certa.

Stand By Me-Restami Accanto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora