SPECIALE-PASSATO pt.1

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BAKUGOU'S P.O.V

Scendo dalla moto e fisso il grande edificio che ho davanti, sono venuto qui ogni giorno ma non ho mai trovato il coraggio nemmeno per varcare la soglia, il che se ci penso è abbastanza ridicolo per me che non ho mai paura di nulla.

Sfilo il casco e mi passo una mano tra i capelli.

Se Hikari fosse qui mi direbbe che dovrei tagliarli.

Hikari...

È ricoverata in questo ospedale specializzato in grandi ustioni da un mese ed io sono troppo codardo anche solo per entrare.

Mi sento profondamente in colpa per quanto è accaduto... se non fosse stato per me, lei non si sarebbe trovata in quella strada, non avrebbe dovuto combattere e nulla di tutto questo sarebbe mai successo.

Faccio un profondo respiro e mi costringo a camminare verso l'ingresso dell'ospedale.

Puoi farcela, avanti. Cammina.

Una volta entrato, mi guardo attorno, tentando di capire dove si trovi il reparto di Hikari, ma questo posto è un fottuto labirinto.

Cazzo, dannazione.

Una ragazza in camice azzurro mi si avvicina con un lieve sorriso sulle labbra: -ti sei perso?- mi chiede gentilmente ed io annuisco.

-Sto cercando il reparto ustionati, una mia amica è ricoverata lì- dico, in tono più duro e freddo di quanto vorrei.

L'infermiera solleva il tablet che ha in mano e digita qualcosa, poi mi chiede il nome della paziente: -Kyriu Hikari- rispondo.

-Oh... lei...-

-Qualcosa non va?-

-No... cioè... è che un suo amico mi ha detto che se fosse passato un tipo biondo ed arrabbiato non avrei dovuto dirgli in che stanza fosse e beh, tu corrispondi perfettamente alla descrizione- dice abbassando gli occhi dispiaciuta.

Stringo i pugni e cerco di mantenermi calmo.

-Chi era questo "amico"?-

-Mi pare si chiami Shouto, ha una grossa cicatrice da bruciatura sul viso- dice.

Dannato bastardo diviso a metà, giuro che lo faccio a pezzi.

-Ignori quello che le ha detto, per favore... Hikari è la mia migliore amica e devo vederla, capisce? Devo-.

-È al quarto piano, ala ovest, stanza 214-.

Un sorriso enorme mi si apre in viso e mi chino leggermente in avanti in sego di gratitudine.

Faccio per voltarmi, ma l'infermiera mi blocca mettendomi una mano sulla spalla: -dovresti dirle quello che provi- mormora e mi lascia andare.

-È così evidente?-

Lei annuisce.

-Lo farò. Glielo dirò-.

Corro più veloce che posso, scontrandomi con più di una persona e senza nemmeno fermarmi o chiedere scusa; è come se le mie gambe si muovessero da sole, come se ogni singola cellula del mio corpo avesse il bisogno intrascendibile di riunirsi ad Hikari, di chiederle scusa e stringerla forte come quando eravamo piccoli e fuori un grande temporale con lampi e tuoni squarciava cielo e terra e lei spaventata veniva a rifugiarsi nel mio letto perché stare da sola nella stanza degli ospiti la terrorizzava a morte.

In quei momenti, ero solito prenderla in giro, dicendole che se a quattordici anni aveva ancora paura dei tuoni, non sarebbe mai riuscita a diventare una Pro Hero e puntualmente Hikari mi ricordava che almeno lei non aveva la fobia insensata delle lucertole ed ogni volta discutevano per ore, finendo inevitabilmente per addormentarci fronte contro fronte.

Raggiungo la stanza di Hikari e mi fermo dietro la porta chiusa.

Dall'interno giungono delle voci sommesse e riconosco quelle di Deku e Todorki.

-Credi che verrà mai a trovarla?- domanda il primo.

-Non lo so, una parte di me lo vorrebbe-

-Ma?-

-Ma se non fosse stato per proteggere Bakugou, Hikari ora non si troverebbe qui- conclude.

Odio ammetterlo ma ha ragione, gran parte dei problemi e delle sofferenze di Hikari li ho causati io, volontariamente e non.

-Credi si sia calmata?- chiede Todoroki.

-Si, le hanno dato della morfina poco prima che arrivassi, non si è più agitata da allora-.

La porta si apre e me li ritrovo davanti.

-Che ci fai qui?- domanda il  bastardo a metà.

-Voglio vederla- ringhio.

-Scordatelo-.

-Todoroki, forse...-

-No. È colpa sua. Non ha fatto altro che farle del male per metà della sua vita, le ha spezzato il cuore, ma nonostante questo si è quasi fatta ammazzare per proteggerlo. Ho giurato a me stesso che gli avrei impedito di ferirla ancora. Mi sono fatto indietro una volta, ma adesso è diverso-.

-Sono il suo migliore amico, ho il diritto di vederla- dico stringendo i pugni.

-Non dopo tutto il male che le hai fatto-.

Guardo Deku in cerca di aiuto.

-Lascialo entrare. Hikari dorme profondamente, nemmeno se ne accorgerà- dice.

-Fammela salutare. Per favore Shouto. Poi sparirò dalla sua vita, non le dirai nemmeno che sono passato... hai ragione su ogni cosa che hai detto; non ho fatto altro che rovinarle la vita, ma ho bisogno di dirle due cose anche se non può sentirmi- mormoro con gli occhi bassi.

-Cioè?-

- "Ti amo" e "mi dispiace"- rispondo.

Stand By Me-Restami Accanto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora