Diciottesima Parte-Presente

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Sciogliamo l'abbraccio e Katsuki si passa una mano sul viso, stropicciandosi gli occhi come fa sempre quando è esausto.

Deve essere dura da sopportare anche per lui questa situazione.

-Tutto bene?- mi chiede preoccupato ed io annuisco.

-Ho solo bisogno di qualche minuto per elaborare tutte queste informazioni, mi sento destabilizzata- rispondo accasciandomi sul divano stringendo le ginocchia al petto.

-Se può consolarti, lo ha fatto per proteggerti, non credo di aver mai visto nessuno guardare qualcun altro nel modo in cui lui guarda te-.

Mi giro a guardarlo: -ma tu da che parte stai?- sbotto infastidita.

Katsuki alza le mani e si siede al mio fianco con l'ennesimo sospiro della serata.

Mi accendo una sigaretta.

-Dovresti smettere-

-Dovresti farti gli affari tuoi-

Restiamo così, fermi in silenzio l'uno accanto all'altra per non so quanto tempo, mentre la sigaretta si consuma tra le mie dita e ad un tratto inizio a sentire un peso sulla mia spalla destra.

Bakugou si è addormentato.

Sembra quasi che il tempo non sia mai passato.

Lascio cadere il mozzicone nel posacenere sul tavolino da caffè  che ho di fronte e gli passo una mano tra i capelli e non posso fare a meno di sorridere mentre mi alzo per lasciarlo riposare.

Non dormirà a lungo, massimo una o due ore, è così da sempre perciò voglio lasciarlo il più tranquillo possibile.

Raggiungo la finestra e resto ad osservare la città sotto di me che ancora è in pace e dormiente.

Una parte di me vorrebbe correre da Shouto e stringerlo, sentendo le sue braccia forti ed il rassicurante calore del suo corpo ma non posso farlo... non dopo ciò che ho appena scoperto.

Per quanto io tenga a lui (una parte di me addirittura forse ne è innamorata) non posso proprio perdonarlo per ciò che ha fatto; non ora almeno... magari più avanti troverò la forza per farlo ma avrò bisogno di tempo.

È tutto così confuso adesso.

Ho perso una delle più grandi certezze della mia vita e mi sento totalmente sopraffatta.

Le mani mi tremano e la sola cosa che vorrei fare è gridare.

Qualcosa mi brucia nel petto ed in tutto il resto del corpo e sento che sto per perdere il controllo.

Quasi non sento Bakugou che mi chiama.

Alzo gli occhi su di lui e la sensazione di oppressione, terrore e rabbia che provavo all'inizio di questa notte assurda prendono il sopravvento su di me.

-No... non ti avvicinare- dico con la voce spezzata ma lui non ascolta e continua ad avanzare imperterrito verso di me.

-Non voglio farti del male- dice in tono rassicurante, ha capito che sto per avere un attacco di panico e sta cercando di aiutarmi, ma io non lo voglio ascoltare.

Ho paura.

Mi porto le mani alle orecchie ed inizio tremare sempre più forte.

Sento un fuoco avvolgermi dall'interno, una sensazione familiare ma allo stesso tempo quasi sconosciuta; come se venisse da una vita passata e l'avessi quasi del tutto rimossa dai miei ricordi.

Katsuki è a meno di un metro da me.

Sono in trappola.

-Ti ho detto... di stare indietro!- grido con tutto il fiato che ho in corpo allargando le braccia per istinto.

Non so di preciso cosa succeda poi... so solo che Katsuki viene sbalzato dalla parte opposta della stanza, battendo la schiena contro la parete e che la finestra dietro di me è in frantumi ed io sono coperta di schegge di vetro.

-Hikari- la sua voce è ferma e sicura mentre mi parla.

Si avvicina lentamente, un passo alla volta e con i palmi delle mani rivolti verso di me, come si fa con gli animali selvatici per non spaventarli.

-No... non ti avvicinare- dico singhiozzando, ma ovviamente lui non mi ascolta.

Quand'è che lo fa del resto?

Azzera la distanza che ci separa e mi afferra le mani in modo saldo, accarezzandole.

-I tuoi poteri... avevi detto di averli persi- dice.

-È così infatti-.

-No invece... in qualche modo ci sono ancora, guarda- mi afferra la testa costringendomi a guardarmi in torno.

Sembra sia appena passato un tornado.

È tutto dannatamente fuori posto, come se fosse scoppiata una bomba e l'onda d'urto avesse investito in pieno la mia casa.

Abbasso gli occhi sulle mie mani e le fisso.

Sono lì, tremanti e piene di cicatrici come al solito eppure c'è qualcosa di diverso, anche se non riesco ancora a capire cosa sia.

-Ho paura- dico e Bakugou mi stringe a sé con forza.

-Andrà tutto bene, te lo prometto, ci sono io ora con te-.

-Ti amo- dico di getto.

Katsuki sorride ed appoggia la fronte alla mia, accarezzandomi poi il viso.

-Ti amo- sospira ed il suo viso si tinge di rosso ed io non posso fare a meno di scoppiare a ridere.

-Senti, ci restano ancora alcune ore prima dell'alba ed io avevo in programma di portarti ancora in tre posti, sempre se te la senti-

Annuisco: -ho bisogno di uscire da qui- rispondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21, 2020 ⏰

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