Dodicesima Parte-Passato

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-Denki...- mormoro piano, mentre ci stiamo rivestendo.

Lui si volta e mi sorride, accarezzandomi il viso.

-Sei così bella- sussurra ed una piccola scarica elettrica mi fa sobbalzare.

Kaminari allontana la mano ed abbassa lo sguardo con espressione dispiaciuta.

-Scusami, non volevo farti male e... scusami anche per quello che è successo. Non so cosa mi sia preso-.

-Non scusarti. Per nessuna delle due cose. Non mi hai fatto male e per il resto... lo volevo anche io o non sarei qui- rispondo riprendendogli la mano.

Sorride ed io lo guardo.

-Torniamo di là, gli altri inizieranno a chiedersi che fine abbiamo fatto, poi ho bisogno di trovare Katsuki, da quando siamo arrivati è sparito - dico dopo un po' e Denki sospira lasciandomi andare.

-Smetti di farti del male, Hikari- dice prima di lasciarmi sola.

Resto sorpresa dalle sue parole e ci rifletto su per qualche istante, senza trovare loro una spiegazione logica, perciò scrollo le spalle ed esco dal guardaroba.

Scandaglio la sala alla ricerca di Katsuki e lo trovo seduto su uno dei divanetti a limonare con la tizia di prima, ma stranamente non mi fa quasi effetto, riprendo a guardarmi attorno ed individuo Ochako che insieme a Izuku e Kirishima, sta cercando di convincere Iida a bere un miscuglio di alcolici dall'aspetto poco rassicurante.

-Hikari! Vieni!- urla la mia amica ed io li raggiungo, sapendo già cosa mi chiederanno di fare.

-Usa il tuo quirk- dice Kirishima, evidentemente ubriaco, al mio orecchio ed io annuisco.

Poggio una mano sulla spalla di Iida e sorrido: -un bicchiere non ha mai ucciso nessuno, prova, magari ti piace anche- dico ed il ragazzo mi guarda.

-Forse hai ragione, che male può farmi?-

Già... che male poteva fargli? In quel momento, nessuno di noi si era posto quella domanda, ma far bere un bicchiere colmo di alcol ad una persona completamente astemia non è mai una buona idea.

Da quel momento in poi, fu un totale delirio, Iida perse il controllo, continuando a bere fino a ridursi uno schifo.

Ma la cosa più assurda fu un'altra.

Credo di aver già accennato a quanto sto per raccontare, perciò se avete lo stomaco sensibile, passate avanti.

-Ragazzi! Attenzione prego!- grida Kaminari dal palco con il microfono in mano.

La sala si zittisce e tutti volgiamo lo sguardo verso il festeggiato.

-Grazie di essere qui e di aver reso questo compleanno il migliore della mia vita!-

Urilamo tutti insieme come dei pazzi.

-Vi voglio bene e sono felice di aver...-

Denki non termina la frase, non ci riesce.

Sbarra gli occhi, sbiancando in viso.

Fa un respiro profondo, cercando di reprimere l'evidente conato di vomito che lo ha colpito, ma fallisce miseramente.

Si piega in due e riversa tutto il contenuto del suo stomaco su Mineta, per poi scivolare e sbattere la faccia nel suo stesso vomito.

Una scena che definire disgustosa è farle un complimento.

Mi faccio largo tra la folla, tra chi ride e chi guarda da un'altra parte.

Ignoro totalmente Mineta e mi in ginocchio accanto a Kaminari, sollevandolo da terra.

-Denki? Come stai?- domando e lui ridacchia.

-Mi sa che non ho fatto una gran bella figura- dice ed io gli sorrido, scostandogli i capelli sporchi dal viso.

-Hikari, ti do una mano-.

La voce di Shouto mi fa sobbalzare.

-Grazie- gli dico mentre solleva il nostro compagno di classe caricandoselo in spalla.

-Portalo fuori, io cerco Katsuki-.

Il mio amico annuisce ed esce, ovviamente Denki oppone un po' di resistenza, folgorandolo un paio di volte, ma lui sembra non farci molto caso.

Salgo sul palco e raccolgo il microfono da terra.

-Katsuki, sei pregato di portare il tuo culo quassù, ti do cinque secondi- ringhio.

-Che vuoi?- mi chiede da sotto il palco.

-Le chiavi della moto- rispondo,

-Denki ha bisogno di tornare a casa-.

-Non me ne frega un cazzo se quel cretino non è in grado di controllarsi. Chiama un fottuto taxi, io ho altro da fare-.

Forse, è stato proprio in quel momento, per via delle mie azioni di quella sera, che le cose tra noi hanno iniziato ad andare alla deriva.

Ho scoperto solo alcuni mesi dopo, grazie a Kirishima, che Katsuki ci aveva visti, me e Denki, mentre facevamo l'amore nel guardaroba e che, oltre questo, Kaminari ne aveva parlato con entrambi circa una settimana dopo, per chiedere consiglio su come muoversi con me, o almeno, questo era ciò che Eijiro mi aveva detto all'epoca.

Fatto sta, che quella sera Katsuki aveva aperto la porta e ci aveva guardati per qualche secondo.

Ma né io né Kaminari ce ne eravamo accorti, troppo presi l'uno dall'altra per far caso a qualsiasi cosa.

-Sei un fottuto egoista. Uno dei tuoi migliori amici sta male e tu te ne freghi. Bella merda che sei!- gli grido, alzando il braccio per tirargli uno schiaffo, che prontamente viene bloccato.

-Non me ne frega un cazzo, dopo stasera, ho chiuso con quel bastardo- mi risponde.

Mi libero dalla sua presa e lo guardo nel peggiore dei modi.

-Fottiti Katsuki- ringhio.

Esco dal locale e trovo Shouto che sorregge Denki che ha ripreso a vomitare.

-Lei... Todoroki, perché?- sta farfugliando tra un conato e l'altro.

Mi fermo e li ascolto per qualche secondo.

-Perché il suo cuore è già occupato Kaminari-.

-Fa male- Denki piange aggrappandosi a Shouto per non cadere ed il mio cuore si spezza.

Già, anche lui era innamorato di me ed io non lo avevo capito, o meglio, non volevo capirlo, nemmeno dopo averci fatto sesso.

Nonostante i suoi gesti, nonostante i baci, le carezze e quei "sei bellissima" sussurrati, nonostante tutte queste cose, io avevo preferito chiudere gli occhi e far finta di nulla.

Era più facile in quel modo.

-Ehi- dico alla fine, avvicinandomi ai due ragazzi.

-Come stai Denki?- domando accarezzandogli il viso e lui chiude gli occhi.

-Uno schifo- mi risponde, accennando un sorriso.

-Scusami, non sono riuscita a farmi dare le chiavi della moto da Katsuki, ti accompagno a piedi- gli dico e lui annuisce.

-Vengo con voi- fa Shouto, ma io scuoto il capo.

-No, cerca Izuku ed Ochako, dite al resto della gente di tornarsene a casa. Parla con Kirishima, sono quasi certa che avesse un piano in caso fosse successa una cosa del genere-.

Todoroki annuisce e torna dentro.

-Su, è ora di tornare a casa-.

-Grazie Hikari. Per tutto-.

Mi metto il braccio di Denki attorno alle spalle e lo sorreggo mentre iniziamo a camminare.

-Non ringraziarmi, non serve-.

Stand By Me-Restami Accanto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora