La metropolitana è quasi del tutto deserta, fatta eccezione per noi due e qualche uomo d'affari che si è trattenuto in ufficio fino a questo momento.
Io e Katsuki siamo seduti uno di fronte all'altra, di tanto in tanto, i nostri occhi si incrociano, ma il contatto è breve, quasi inesistente, prima che entrambi torniamo a guardarci attorno, cercando di capire dove questa nuova svolta ci porterà.
Una voce metallica annuncia la nostra fermata ed io mi alzo in piedi, preparandomi per scendere.
Katsuki mi imita, mettendosi al mio fianco restando in silenzio.
Una volta fuori dalla stazione della metro, inizio a correre in direzione del palazzo che abbiamo di fronte.
Lui mi segue, tenendo il mio ritmo senza fatica, fino alla porta del mio appartamento.
-Forse sarà un po' incasinato, ma non avevo in programma tutto questo- dico mentre entriamo.
Bakugou si sfila le scarpe e le sistema ordinatamente accanto alle mie, per poi rispondere: - la cosa non mi sorprende, non sei mai stata un'amante dell'ordine-.
-No, infatti-.
Lo conduco fino in salotto, dove con un pulsante, accendo il caminetto a gas.
-Aspetta qui, ti porto un'asciugamano ed il cambio-.
Katsuki annuisce e mi guarda sparire in corridoio, dell'armadietto del bagno recupero un telo pulito ed in camera mia, prendo dei pantaloni della tuta ed una felpa di Shouto.
Quando torno di là, trovo Bakugou seduto in terra, davanti al camino, i palmi delle mani rivolti verso il fuoco e gli occhi chiusi.
Mi prendo qualche attimo per osservarlo, per osservare la calma e la pace che il suo corpo emana e che mi attira come una calamita.
Lo sento mormorare qualcosa, ma la sua voce è così flebile che non capisco le sue parole.
-Ti ho portato i vestiti- dico, facendolo sobbalzare per aver interrotto i suoi pensieri all'improvviso.
Si volta ed i suoi occhi, rossi come le fiamme alle sue spalle, incrociano i miei, causandomi un brivido lungo la spina dorsale e mi sorride, allungando le mani per prendere gli indumenti e l'asciugamano.
-L'idea di mettere gli abiti del bastardo a metà non mi entusiasma, ma sono consapevole del fatto che non posso restare con questa roba fradici addosso- dice.
-Preferisci quelli di Izuku?- gli chiedo sarcastica, già consapevole di quale sarà la sua risposta.
-Peggio. Mi faccio andar bene questi. Il bagno?-
-In fondo al corridoio, terza porta a sinistra-.
Annuisce e va nella direzione indicata, chiudendosi a chiave.
Sospiro e mi passo una mano tra i capelli.
Devo cambiarmi ed asciugarmi pure io.
Torno in camera mia e dopo aver infilato dei leggings ed una felpa larga, mi asciugo i capelli e li lego in una stretta coda di cavallo.
Quando torno in salotto, trovo Katsuki seduto in terra nella posizione di prima e mi sistemo al suo fianco.
-Hai una bella casa- osserva dopo qualche istante, facendo scorrere le sguardo tutt'intorno.
-Merito di Denki e Mina, sono stati loro ad arredarla, mentre Izuku e Shouto hanno scelto i colori con cui tinteggiare le pareti- spiego.
-Come mai hanno preso loro queste decisioni? Cioè la casa è tua e so quanto sei esigente per certe cose-.
Sospiro mentre mi siedo sul divano, avvolgendomi poi una coperta attorno alle spalle.
-Hanno allestito tutto questo,- faccio un cenno verso la casa in generale, -mentre ero in riabilitazione in ospedale. È stato il regalo più bello che potessero farmi-.
Gli occhi di Katsuki si scuriscono e li abbassa verso i propri piedi nudi.
Restiamo in silenzio per alcuni attimi, in cui entrambi pensiamo alla frase giusta da dire ed alla fine è lui il primo a parlare.
-Credo di non voler più parlare del tuo passato con Kaminari. Dubito riuscirei a reggerlo- dice.
-E di che vuoi parlare allora?-
-Di me. Di te. Di noi-
-Sii più specifico-.
Sospira alzandosi da terra e mettendosi al mio fianco sul divano, stringendo poi le ginocchia al petto ed appoggiandoci il mento.
-Ti amo- dice serio e le sue parole mi fanno sobbalzare.
Resto a fissarlo in silenzio.
-Lo so da sempre credo, ma non so per quale motivo non te l'ho mai detto. Ho fatto tanti errori, anzi, ne abbiamo fatti tanti, sia tu che io e... non so... credevo che questa notte avrebbe potuto sistemare tutto, ma più passa il tempo, più mi rendo conto che forse non è così.
Entrando qui dentro e guardandomi attorno, mi sono reso conto che non c'è una sola singola cosa che riguardi noi due ed il nostro passato.
Forse hai ragione quando dici che sarebbe stato meglio ignorare quella lettera e far finta di nulla, ma non ce l'ho fatta.
Non ce la faccio-.-Ti sbagli sai- mormoro, fissando la coperta che ho attorno al corpo.
-Su cosa?-
-Sul fatto che in questa casa non ci sia nulla che parla di noi o di te-.
Mi alzo in piedi e gli porgo la mano.
Katsuki la guarda per qualche istante, poi la afferra se pur con titubanza.
Intrecciamo le dita e lo conduco lungo il corridoio fino alla mia stanza.
Apro la porta ed entriamo.
-Vedi? Tutto qui parla di te-
Le pareti della mia camera sono piene di nostre foto, da quando eravamo bambini alle ultime che abbiamo scattato al liceo.
Ci sono anche alcuni articoli di giornale che parlano delle sue imprese nei panni dell'eroe Ground Zero.
Lui si guarda attorno per qualche istante, poi rivolge i suoi occhi a me.
-Credevo che avessi detto che ricordare faceva male- mormora, stringendo la mia mano con più forza.
-Fa più male dimenticare e negare che certe cose siano esistite- rispondo.
Katsuki mi passa una mano tra i capelli e mi sistema qualche ciocca dietro l'orecchio.
Ci guardiamo e mi sorride.
-Sei bellissima- dice.
Si avvicina e so che sta per baciarmi.
Resto ferma ad occhi chiusi, aspettandomi di sentire le sue labbra calde e morbide sulle mie, ma non succede.
Si limita a baciarmi la fronte, poi mi lascia andare e torna in salotto.
Lo raggiungo e mi siedo al suo fianco, avvolgendo entrambi con la coperta.
Mi sistemo tra le sue braccia ed il suo profumo mi circonda.
Chiudo gli occhi.
Tutto è perfetto in questo momento.
Ho sognato tante volte che tutto ciò accadesse ed ora che sono qui, stretta tra le sue braccia, quasi non mi sembra vero.
-Kaminari... tu lo amavi?- chiede di nuovo, cogliendomi di sorpresa.
Ci rifletto su per qualche secondo, poi dico: -Te l'ho già detto Katuski... non nel modo in cui ho sempre amato te. Lo sai, Denki è stato importante per me e lo è ancora oggi, ma tu... Katsuki, ciò che provavo, ciò che provo per te, non potrà mai essere paragonabile a nessun altro sentimento- spiego e lui mi stringe un po' più forte.
-Lui ti amava molto sai? Era così felice quando stavate insieme-.
-Lo so ed a modo mio, anche io lo amavo-.
Restiamo in silenzio a fissare le fiamme nel camino, mentre ascoltiamo i battiti dei nostri cuori.
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Stand By Me-Restami Accanto
Fanfic"Tu non lo capivi che effetti mi facevi, ed io, come avrei potuto spiegartelo senza poterti avere?" Una lettera. La calligrafia disordinata e frettolosa di una ragazza. Amore, odio, dolore. Una sola notte per riuscire a sistemare le cose, per cambia...