2. If you were dead or still alive...I don't care! I don't care!

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"Specifico che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente

a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa storia.

Questa è una storia di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell'immaginazione

qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale.

Avviso, inoltre, di non continuare a leggere se qualche scena in particolare possa urtare in qualche modo

la vostra sensibilità. Detto ciò, buona lettura a tutti!"




"Piangevo quando ti ho conosciuto, ora sto cercando di dimenticarti"

(Aerosmith - Cryin')








-Non avrai un po' esagerato con quella ragazza?- Domandò Lori al suo migliore

amico, vedendolo fissare il vuoto senza dire una sola parola.

Lorenzo sospirò.

Conosceva Filippo meglio di chiunque altro ma quel giorno aveva proprio esagerato.

Avrebbe voluto chiedergli tante cose ma si limitò a restare zitto e cercare di comprendere

che la freddezza di quel ragazzo stava aumentando giorno dopo giorno.

Era sempre stato un ragazzo presuntuoso da quando lo aveva conosciuto. Quando erano solo

dei lattanti.

Quei cinque avevano un'amicizia che faceva invidia al mondo intero.

Il venticello fresco di febbraio si fece strada in quella umile camera

tappezzata di umiltà e semplicità.

La pelle di Aria rabbrividì alla carezza di quel venticello fresco e reagì come

doveva quando la ragazza sbarrò i suoi occhi al soffitto.

Si era appena svegliata seppur pensava di non riuscire ad addormentarsi quella notte.

Aveva dormito poco e aveva spinto via quelle lenzuola dal suo corpo, sentendosi

più frastornata del solito.

Si alzò dal letto con lentezza e a piedi scalzi si diresse verso il bagno adiacente

alla porta della sua camera.

Aria entrò nel bagno chiudendosi la porta alle spalle ed emise un sospiro.

I suoi occhi finirono per ricoprire lo specchio dinanzi a sé e le sue labbra si schiusero mentre

i conati di vomito continuavano a premerle in gola.

Odiava ciò che vedeva.

Una ragazza di diciotto anni non avrebbe mai dovuto sopportare dentro di sé tutto quel dolore.

Il ragazzo che baciava le ragazze per poi farle piangere // IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora