17. Love, thanks.

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"Specifico che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente

a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa storia.

Questa è una storia di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell'immaginazione

qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale.

Avviso, inoltre, di non continuare a leggere se qualche scena in particolare possa urtare in qualche modo

la vostra sensibilità. Detto ciò, buona lettura a tutti!"
























Un buon profumo di caffè di cornetti caldi riuscì a penetrare

le narici di Aria, che, si stava per svegliare.

La giovane scosse di poco la testa ed aprì gli occhi, sentendoseli

più pesanti del solito.

Con delicatezza, fece scivolare le sue mani sulle lenzuola di seta bianche, cercando

di capire dove si trovasse.

Strofinandosi per un po' gli occhi gonfi e facendo mente locale, capì di ritrovarsi

nella camera che le era stata affidata dalla signora Fanti.

Ma come era finita nel suo nuovo letto a baldacchino?

Tutto ciò che ricordava era di aver pianto tra le grandi braccia di Brian.

Nient'altro.

Confusa, si aiutò con i gomiti ad alzarsi dal letto e, a piedi scalzi, si avvicinò

al suo nuovo specchio.

Aria si osservò a lungo gli occhi gonfi ed arrossati, ricordandosi di tutte le lacrime

che aveva versato la sera precedente.

Dopo aver osservato a lungo i suoi occhi, la giovane, si soffermò improvvisamente sul suo

corpo notando una cosa che la fece rabbrividire all'istante.

Non ricordava di aver indossato la sua camicia da notte prima di andare a dormire.

La ragazza si toccò a lungo la camicia da notte color avorio per poi socchiudere gli occhi

e massaggiarsi un po' le tempie.

Il ragazzo che baciava le ragazze per poi farle piangere // IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora