Capitolo 18

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Ivan's POV

Com'era prevedibile, alla fine la prof. di Scienze non si è fatta vedere. Sono passati già 20 minuti dal suono della campanella, e la classe è scoperta.

Io e Celeste ci lanciamo frecciatine e sguardi da una parte all'altra della classe. Sta parlando con Daphne, Serena e Robi. Io invece sono con i ragazzi. Giovanni, ovvero la persona più noiosa del mondo, ci raggiunge (miracolo!) e fissa il suo sguardo su Celeste.

Dio solo sa quanto vorrei strozzarlo.

-Oh, ragazzi!- inizia parlando sottovoce.

-Ditemi chi è che non ha notato il culo dell'argentina...-

-Ha un nome "l'argentina", sai? Comunque sì,  anch'io l'ho notato.-

Accidenti se l'ho notato. Ma giuro che vorrei tanto tirare un bel pugno in faccia a Giovanni. Ma giusto per fargli passare la voglia di guardare culi altrui.

Oh, oh... qualcuno qui è geloso...

Io non sono geloso. E poi perché dovrei? Io e Celeste non siamo niente. Giusto?

Se-lo-di-ci-tu...

Ad ogni modo... qui il discorso si è fatto interessante, perché la maggior parte dei ragazzi si è unito alla conversazione. Anche Michele, che era in bagno, sembra improvvisamente rapito dal lato B della mia Celeste.

Tua?

Mia nel senso di mia amica. E smettila di rompere.

-Ragazzi... ma dove lo teneva nascosto?-

Accidenti, ma da quando Michele si interessa di femmine? Stringo i pugni, cercando di frenare i miei istinti.

Magari se provo ad entrare nella conversazione, mi innervosisco di meno.

-Ma il culo non è l'unica cosa bella di Celeste...-

Quasi senza accorgermene, dò voce ai miei pensieri. Mi balena davanti agli occhi l'immagine di me che la bacio mentre con una mano mi insinuo sotto la sua maglietta, scoprendo i suoi seni grossi e sodi... Dio!

Sento che il mio uccello sta partendo in quarta, mentre Michele continua a parlare.

-Ah, davvero? E che altro ha?-

Pff, come se non potesse avere niente di bello... Tuttavia, cerco di sembrare quanto più controllato possibile.

-Amico, ti basta guardare la sua scollatura.-

Manco a farlo apposta, Celeste in quel momento si gira, ma si accorge solo dopo i nostri sguardi indiscreti che la sua camicetta ha un bottone aperto di troppo. Merda, giuro che sto morendo dalla voglia di strappargliela di dosso.

Arrossisce leggermente, ma poi, con fare disinvolto, richiude il bottone capriccioso e torna a chiacchierare.

Ma come fa ad essere così tranquilla? Accidenti, io mi sto eccitando più adesso che quando guardo un porno!

Michele, Giovanni e gli altri le stanno praticamente sbavando dietro. Insomma, datevi un contegno...

Ma effettivamente posso capirli. Decido quindi di cambiare discorso.

-Ragazzi, tra un quarto d'ora viene la prof. di Inglese.-

-Oddio, non ho fatto gli esercizi!-

-Pff, e quando mai Michè? Tieni, fai presto.-

Gli passo il mio quaderno e torno al mio banco. Il gruppetto di Celeste si è dileguato, e lei mi viene incontro. Sorridendo.

-Ragazza, sei stata capace di mandare in tilt gli uccelli di quelli là-, dico indicandoli con un cenno del capo.

Lei non si scompone per niente, anzi, mi replica.

-Ah, e il tuo no?-

Eccome, bella mia... soprattutto il mio.

Quando si dice ragionare col cazzo...

Ma perché la sua audacia è così arrapante?

-Non mi scompongo facilmente...-

Lei dà un'occhiata al cavallo dei miei jeans. Lo fa spesso, ed è molto eccitante.

-Mh, certo...'

Poi le sussurro: -La smetti di guardarmi lì sotto...?-

Lei ride e scuote la testa.

-Tu riesci a smettere di guardarmi culo e tette costantemente?-

-No.- Rispondo sinceramente.

-Ecco, ti sei risposto da solo...-

Mi sorride maliziosamente. Non riesco a controbattere.

Non so dire quanto vorrei farmela, adesso.

Celeste's POV

Mi sto bagnando. E poi ho di nuovo quella sensazione al basso ventre...

Mi siedo sul banco, così da tenermi a distanza di sicurezza da Ivan, che sembra voler esplodere da un momento all'altro. E poi io sono più bassa di lui, almeno così i nostri occhi sono a livello.

Per fortuna il resto della classe pare assorto in altre cose, invece di guardare noi. Serena sta messaggiando con Marco, credo. Bene, rompiscatole fuori dalle palle per un pò.

Ivan mi guarda con quel suo luccichio negli occhi. Mette le sue mani sui miei fianchi, avvicinandosi a me. Io lo respingo immediatamente, spingendolo via e scendendo dal banco.

-Ma sei pazzo?-, dico indicando la classe.

-Sì. Di te.-

Niente ha più sensoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora