Capitolo 22

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Ivan's POV

Sono di fronte a lui. Ma cerco a stento di mantenere il controllo.

-Senti un po', vedi di tenere le mani a posto con lei, hai capito?-

Non riesco a nascondere l'irritazione nella mia voce.

-Sei il suo ragazzo?-

Il suo ragazzo? No... cioè sì... no.

-No... non lo sono.-

Lui mi sorride.

-Ma ti piace, vero?-

-Sì, molto.- dò voce ai miei pensieri.

-Stai tranquillo, non te la rubo... e poi... non è il mio tipo, mi piaci più tu che lei.- conclude facendomi un occhiolino.

Ehm... ooookay.

Lo guardo stranito.

Proprio adesso Celeste esce dal camerino. Oh, porca miseria. È... è... incredibile. Ha questo vestito rosso tremendamente sexy... senza spalline, aderente con un effetto drappeggiato, e corto.

Indossa certi tacchi poi... vertiginosi, ma quanto è attraente porca puttana!

Celeste's POV

Ivan mi sta fissando a bocca aperta. Mi piace sapere di fargli questo effetto. Mi guardo allo specchio. In effetti sono molto sexy, modestamente.

Ragazzi, adoro questo vestito. Secondo me è quello ideale. Maya esce dall'altro camerino, con un vestito rosso lungo e morbido, in chiffon, con lo scollo all'americana. Le sta veramente da Dio.

Mi giro verso Ivan, che mi sta ancora contemplando.

Lo guardo lì sotto per un attimo. Mi mordo il labbro inferiore ripensando a quando è stato dentro di me. Mi si contrae il ventre al ricordo.

-Allora, com'è questo vestito?- chiedo a Maya.

-Celè, sei bellissima.-

-Anche tu!-

-Beh, credo che ci siamo...- interviene Matteo.

Annuiamo tutti.

-Okay, prendo gli smoking dei ragazzi.-

Gli altri si avviano verso un'altra stanza, dove poi vedremo i vestiti nel complesso. Io e Ivan restiamo soli.

Mi avvicino a lui. Quando sono a pochi centimetri, mi afferra per il sedere e mi trascina a sé, in modo che possa sentire la sua erezione.

Emetto un piccolo e malcelato gemito di apprezzamento. Lo bacio nell'incavo del collo, per poi lasciare una scia di baci fino alla mascella.

Mhh, non si è fatto la barba... mi piace sentirla pungermi le labbra. In un attimo mi mette con le spalle al muro.

I nostri corpi aderiscono alla perfezione. Lo guardo negli occhi, in quei meravigliosi occhi color caramello, mentre con il pollice gli accarezzo la peluria ispida del viso. Avvicino le mie labbra alle sue lentamente, troppo lentamente... è straziante anche per me.

I nostri nasi si sfiorano, ma non interrompo il contatto visivo. Riesco a sentire i battiti dei nostri cuori fondersi insieme.

Poi sento dei passi e mi allontano immediatamente da lui.

-Allora? Avete preso gli smoking?- cerco di apparire naturale e controllata.

-Sì, forza, andate a provarli!-

Francesco sparisce nel camerino, mentre Ivan si gira prima verso di me. Arrossisco.

Quello che è successo poco fa... è stato troppo... romantico, per i nostri standard. C'era qualcosa in più del desiderio, del bisogno.

Qualcosa che non dovrà mai esserci. Perché so già come va a finire tra due scopamici... e io non voglio soffrire.

Escono dai camerini, e devo dire che stanno entrambi molto bene.

-Ehm... io ho un problema...- dice Ivan indicando il suo vestito: non sa annodarsi la cravatta. Soffoco una risatina.

-Aspetta, ti aiuto io. Ragazzi, iniziate a vedere i fiori che ha portato Emma... arriviamo tra un attimo.-

Guardo Ivan negli occhi.

-E così, non sai fare il nodo...-

Ride.

-Certo che so farlo.-

In un attimo si sistema la cravatta.

-Allora perché hai detto il contrario?-

-Perché così potevamo stare soli.-

Alzo un sopracciglio, fingendomi indignata.

-Sei sleale.-

-Sì, è vero.-

Mi giro, dandogli le spalle. Riesco a percepire il suo sorriso divertito mentre si avvicina. Mi manca il fiato, ma cerco di non darlo a vedere.

Mi sposta i capelli da un lato, in modo da avere accesso al mio collo. Ma io mi sposto. Chiudo la tenda del camerino e mi rigiro verso di lui.

-Ad ogni modo...- mi metto con la schiena al muro e sorrido maliziosamente -...il nodo che hai fatto non è abbastanza stretto.-

Afferro la cravatta e dò uno strattone, per farlo avvicinare a me.

Mi mordo il labbro e poi lo bacio con passione, godendo del suo stupore. Mi stancherò mai di questo ragazzo?

Niente ha più sensoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora