Capitolo 28

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Celeste's POV

Domani è il gran giorno.

Stasera, per gli addii al nubilato e al celibato, Emma e Sebastiàn sono riusciti ad organizzare soltanto una serata comune in discoteca, dato il poco preavviso.

Sono le 22:15, inizio a prepararmi. Dobbiamo essere lì per le 23:00. Faremo le ore piccole, chiaramente... ma tanto domani potremo anche alzarci più tardi, visto che non andremo a scuola e che la cerimonia inizierà alle 12. I genitori miei e di Ivan non verranno... perchè domattina presto lavorano, ma ci raggiungeranno direttamente in chiesa.

Serena ieri ha insistito un sacco per andare a fare shopping, e grazie a lei ho trovato questo vestito... che è semplicemente favoloso.

È blu elettrico, con scollo all'americana, scoperto sulla schiena praticamente fino al sedere, aderente e anche piuttosto corto...

Ivan... sto arrivando!

Secondo me avrà bisogno di una sega solo guardandomi...

Poi ci sono questi sandali neri un pò fetish... con cinturini sottili e tacco dodici. Sorrido. Impazzirà stanotte.

Per il trucco ho scelto uno smokey eyes sul nero, mentre lascio le labbra naturali.

-Whoa... ma come siamo sexy!-

Maya fa irruzione nella mia camera. Cavolo, anche lei è bellissima... ha un vestito rosa pallido con la gonna ampia di chiffon.

-Maya, stai da Dio!-

-Grazie... anche tu!-

Guardo l'orologio. Sono le undici meno venti.

-Dai, avviamoci.- Le dico.

-Viene a prenderci Francesco, quindi vai tranquilla.-

Francesco e... Ivan.

Approfitto dei minuti restanti per darmi gli ultimi ritocchi, giusto in tempo per il suono del campanello.

-Ciao ragazzi!- Saluto Francesco e il fratello.

Mi guarda come un ebete. Sorrido e poi fingo di aver dimenticato la borsetta sul divano e mi giro per prenderla, lasciando che Ivan noti il resto.

Accidenti, però anche lui è sexy. Eccome se lo è: ha i jeans e una camicia azzurra con i primi due bottoni aperti, e non si è fatto la barba. Mi mordo il labbro, ripensando alla sensazione pungente in mezzo alle cosce.

Bei ricordi. Ma accantono i pensieri impuri.

Ivan's POV

Tre parole: Oh. Mio. Dio.

Il mio uccello è partito in quarta e so che Celeste se n'è accorta. Accidenti, solo due giorni di astinenza e sto per esplodere, e se adesso non me la scopo subito rischio di venire nelle mutande!

Autocontrollo, Ivan, autocontrollo...

Autocontrollo un cazzo!

O mi calmo, o me la scopo adesso. Direi che la prima opzione sia la più plausibile, date le circostanze. Devo solo cercare di non pensare a lei.

-Pienz 'e riebbt!-

-Pensa ai debiti-, come dice mio padre. Lo dice in ogni situazione in cui si dovrebbe pensare ad altro. Cioè la mia situazione. Peccato solo che io non abbia ancora debiti a cui pensare...

Devo mantenere la calma. Decido di ignorarla per un pò, ma in macchina non riesco a fare a meno di guardarla. È così dannatamente provocante...

Guarda fuori dal finestrino aperto, pensierosa. Il vento le scompiglia i capelli, con l'unico risultato di renderla ancora più sexy. Si gira verso di me e mi fa quel suo sorrisetto malizioso. Deglutisco.

Torna a fissare il vuoto fuori dall'auto, ma accavalla le gambe. La sua mini-mini-gonna si accorcia ancora di più. Riecco il mio amico che protesta lì sotto.

Poggia una mano sul ginocchio, e poi fa scorrere molto lentamente le dita lungo la coscia. Può sembrare un gesto casuale. Ma non lo è.

So che lo sta facendo apposta per provocarmi. Guardo altrove, cerco di concentrarmi sulla strada... ma la verità è che le palle mi stanno per esplodere.

Niente ha più sensoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora