Capitolo 39

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Ivan's POV

Ammiro la bellissima sfumatura di rosso che hanno assunto le guance della mia stupenda ragazza. Mi ricorda tanto quando viene...

Okay, devo pensare ad altro.

"Ragazzi, vi ho portato i risultati del compito in classe..."

Un sonoro "Aeeeej..." si diffonde per la classe. Beh, io non mi preoccupo invece.

Presuntuoso.

No, non lo sono.

Noo, certo.

"Celeste, distribuisci i compiti, per favore."

"Certo, prof."

Amo la sua vocina preoccupata. Anche lei è in ansia per il compito... è una cosa adorabile.

Si alza e cammina verso la cattedra, ancheggiando leggermente senza rendersene conto.

Questa è una delle cose che amo di lei: la naturalezza.

La spontaneità che ci mette in tutto ciò che fa. Lei è diversa dalle altre, non è falsa, è limpida.

Prende i fogli con i risultati scritti in rosso e li consegna uno per uno gironzolando per tutta la classe.

Smorfie di compassione per gli altri si fanno strada sul suo viso ogni volta che ha tra le mani un risultato negativo. Uno splendido sorriso invece occupa la sua figura angelica quando arriva il mio risultato: 8

Sorrido anche io alla vista del bellissimo voto e fingo di controllare gli "errori" mentre lei prosegue il giro.

Posa il suo risultato sul banco, senza guardarlo.

Consegna anche l'ultimo compito e poi torna a sedersi accanto a me. Guardo il suo voto, lei invece lo copre con la mano.

"Dio, non voglio guardare."

"Io credo che dovresti, invece."

"Ma è un voto buono o cattivo?"

"Ti dico solo che le nostre 'ripetizioni di matematica' sono servite a qualcosa..."

***

Facciamo, così: io ti spiego un esercizio, poi ne fai uno da sola, e se lo fai bene... avrai un premio...>>

<<Uhm... credo che inizierò ad amare la matematica... >>

***

Sorrido al ricordo, cosa che fa anche lei.

"Ok, mi fido, vediamo questo voto..."

Ora la sua espressione somiglia all' "Urlo" di Munch, per aver scoperto il suo primo 8- in matematica.

"Porca troia... ma io ti amo!"

Mi abbraccia all'improvviso, catturando l'attenzione dei ragazzi intorno a noi.

Si stacca, imbarazzata dalla situazione.

"Ehm... chiedo scusa, prof... ma non me lo aspettavo per niente."

"Beh sì, ma vedi di contenere l'entusiasmo... manca ancora una settimana alla fine della scuola."

Mormorii scaramantici si alzano nell'aula. Io non credo a queste cose, ma co 'sta professoressa... una grattata agli attributi me la faccio...

***

Celeste's POV

Per la gioia della professoressa, l'ultima settimana di scuola è passata senza mietere vittime.

In aereo, mi sento davvero male. Ho un'ansia pazzesca... non ci sono mai andata e l'idea di volare mi fa rabbrividire.

"Avviso a tutti i passeggeri: vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza, l'aereo sta per decollare."

Merda, merda, merda, fottuta merda.

"Oddio... e se precipitiamo? Come facciamo? E se l'aereo non decolla? E se si guasta all'improvviso durante il viaggio? E se..."

"Hey, stai tranquilla. Non succederà proprio niente. E se anche dovesse succedere, io sono qui. Non ti lascerò andare, okay?"

Stringe la mia mano nella sua. Gli sorrido e annuisco di rimando. Mi sporgo verso di lui e faccio sfiorare le nostre labbra, quando qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce.

"Ragazzi, andateci piano con le smancerie..."

"Oh, andiamo Carlos... almeno loro che sono giovani possono permetterselo."

Rido di fronte all'intervento di mia mamma.

"Beh, almeno non davanti ai miei occhi..."

Scoppiamo tutti a ridere.

"E dai papà, perchè te la prendi con me? Dai un'occhiata a Maya, va..."

Papà si gira verso mia sorella, impegnata in un bacio non troppo casto con Francesco.

"Dio, la gioventù di oggi..."

Ridiamo di nuovo.

"Ricordo che ai miei tempi, io e tua madre..."

"Papà non ci interessa sentire per la millesima volta la stessa storia, grazie."

Anche Sebastiàn ne ha abbastanza.

Guardo fuori dal finestrino e mi accorgo solo adesso che il paesaggio sotto di noi si è rimpicciolito.

"Oddio! Stiamo volando!"

Vedere il mondo dall'alto è una sensazione mozzafiato, sembra tutto così piccolo da quassù...

Dò un rapido bacio a Ivan, cercando di non farmi vedere da papà.

"Hey, mami, siamo diretti ad Amsterdam, giusto?"

"Sì sì, avremo tanto da visitare!"

Guardo Ivan, che mi sta già sorridendo malizioso.

"Già... i famosi musei di Amsterdam."

Gli sorrido e poi mi mordo il labbro distogliendo il mio sguardo dal suo, fiammeggiante.

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Okay... ci siamo! Questo è il penultimo aggiornamento, dopodichè avremo il tanto sospirato epilogo e quasi certamente un sequel, che penso di chiamare "Senza noi."

Ormai siamo a +26k visualizzazioni... mamma mia, vi amo tantissimo!

Vi ri-invito a passare a leggere il prologo di "E poi ho visto te.", la mia fanfiction su Rocco Hunt, di cui a breve pubblicherò il primo capitolo.

Un bacione! La vostra

Hunter_50sombras


Niente ha più sensoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora