Capitolo 2

2.1K 84 5
                                    

L'ultimo giorno in Italia,finalmente posso iniziare di nuovo  dove nessuno mi conosce e starmene tranquilla passando inosservata.
Vi spiego, ho origini giapponesi e in questi ultimi anni l'ho perfezionato finendo per saperlo così bene che la scuola ha deciso di mandarmi in una scuola media giapponese scambiandomi con un alunno della classe,anche se io non ho acconsentito mia madre e mio padre erano entusiasti che io avessi la possibilità di scoprire le mie radici, le mie tradizioni ...e roba simile  insomma avete capito no?
Mentre mio fratello cercava di convincermi a restare e non lasciarlo solo, anche se sappiamo tutti che di amici ne ha con troppi... in ogni caso ho deciso di partire per cambiare vita, magari ancora più tranquilla, fingendo di non sapere bene il Giapponese o di non essere abituata alla cultura...aaah ma che ne so mi inventerò qualcosa lì.
In ogni caso  non ho intenzione di farmi nuove amicizie una volta arrivata e per fortuna ho potuto scegliere la scuola che più mi piaceva... ho scelto la Royal Academy so che non è la scuola che tutti avrebbero scelto ma proprio per questo mi piace, -le persone lì sono fredde e calcolatrici quasi perfette in tutto - o almeno così ho sentito dire... ho sentito  inoltre che le materie lì sono molto più difficili, beh meglio per me non ce la facevo più a ripassare argomenti facilissimi o subirmi le spiegazioni più inutili e noiose per due ore consecutive, ogni volta il mio pensiero era sempre lo stesso... ma quando finisce sta lagna??
Così adesso mi trovo qui all'aeroporto di Tessera (Venezia) aspettando l'arrivo di Paolo che come sempre è in ritardo per colpa degli allenamenti gli ho lasciato una lettera per ogni giorno che sarò in Giappone, spero le legga.
Pov Paolo
-o cavolo sono in ritardo, sono in mega ritardo Elena non mi perdonerà mai devo muovermi -
Le ho fatto un regalo, un portachiavi con un pallone da calcio, spero che le piaccia, so quanto ama il calcio e vorrei che guardandolo si ricordasse i periodi in cui giocavamo insieme su un campo improvvisato con le porte disegnate coi gessetti sui muri. Mi mancherà tantissimo già lo so e vorrei aver passato più tempo con lei ultimamente, ma non ne avevo mai il tempo e poi... avevo i corsi di recupero, non me la cavo molto bene a scuola*coff  coff*.
Appena arrivati all'aeroporto corro verso Elena e le faccio perdere l'equilibrio facendoci cadere sul pavimento con gli occhi di tutte le persone addosso
Elena mi sta fissando con uno sguardo assassino ma non le do retta perché sa che lo faccio perché le voglio bene e perché non vorrei perderla.
Pov normale
Vedo una figura saltarmi addosso e buttarmi a terra, so che è Paolo perché fa così da quando avevamo 7 anni e d'allora non la smette più, in ogni caso non sono preoccupata per l'aereo perché mi è sempre piaciuto viaggiare.
Salutando per l'ultima volta mio fratello e la mia città salgo sull'aereo infilando le cuffiette al telefono e preparandomi al Viaggio più lungo della mia vita.
Mentre ascolto la musica inizio a disegnare, lasciando scivolare la mia mano sul foglio fino ad impostare un'immagine di due ragazzi lontani l'uno dall'altro chissà perché la ragazza mi assomiglia, ha uno sguardo sveglio e attento,il ragazzo non l'ho mai visto, a qualcosa di familiare ma non mi viene in mente nessuno, lui a differenza di me ha un sorriso... sembra speranza dai suoi occhi ma non so in che cosa spera.
Nonostante tutto il ragazzo seduto di fianco a me non fa altro che guardare il mio disegno, cosa c'è di strano, sto solo disegnando e la sua presenza mi dà alquanto fastidio, voglio dire fatti gli affari tuoi no??
Alla fine ho deciso che lo butterò in aeroporto, ma il ragazzo sembra capire le mie intenzioni e me lo prende dalla mano iniziando a correre ed io inizio a inseguirlo.

N.A.🌸
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto ora:
1. Chi sarà quel ragazzo???
2. Chi avrà disegnato di tanto familiare???
3.si rincontreranno prima o poi???

Anche il ghiaccio si può sciogliere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora