Capitolo VII - 17 Luglio

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Il pub quel sabato sera era gremito di gente, perlopiù studenti universitari venuti a concedersi una pausa dallo studio. Jimin e Taehyung sedevano al solito tavolo sul piano rialzato che divideva il locale in due aree, facendolo sembrare più ampio di quanto in realtà non fosse. Col tempo quello era diventato il loro posto. Se gli avessero chiesto perché proprio quel tavolo, probabilmente non avrebbero saputo rispondere. Ma da quell'angolo potevano osservare liberamente la sala, restando allo stesso tempo nascosti grazie alla posizione strategica di alcune piante finte che conferivano al pub un aspetto un po' kitsch.
Jimin si portò alla bocca una patatina piena di maionese «Quindi sei uscito con questo ragazzo di nome Yoongi che prima ti ha fatto girare le palle e poi inspiegabilmente ti ha incuriosito a tal punto da chiedergli un appuntamento... Sembra una fanfic per ragazzine scritta male.»
«Fossimo in una fanfic mi avrebbe già ricontattato. Invece sono passate più di due settimane e non ho avuto nessuna notizia. Immagino non gli interessi rivedermi. Me ne farò una ragione, non era comunque una cosa importante.»
«Suvvia Teahyung-ah, se non ti importasse non me ne avresti nemmeno parlato!» Jimin lo fissava con occhi curiosi, reggendo la testa sul palmo della mano «È carino?»
Taehyung ripensò a Yoongi. A come fosse adorabile quel suo naso un po' a patata, agli occhi dal taglio particolare che ricordavano quelli di un felino, alla bocca dalle labbra sottili che teneva inconsciamente un po' schiuse quando non stava parlando... Si rese conto che stava sorridendo come un cretino e tentò di camuffare la sua espressione che venne però abilmente notata dall'amico.
«È alto circa come te, molto magro, capelli corti, azzurri. Sembra un gatto infastidito la maggior parte del tempo ma... è carino, sì.» rubò un anello di cipolla dal piatto che stavano condividendo.

«Il mio sesto sesto dice che vi rivedrete.» sentenziò pragmatico Jimin.
Taehyung ridacchiò a quella previsione un po' campata per aria «Beh deve farsi vivo lui perché io il suo numero non ce l'ho.»
Jimin fermò la cameriera che faceva lo slalom tra i tavoli e le ordinò un altro giro di bibite. La luce soffusa del locale tendeva a dare sonnolenza ma il chiacchiericcio incessante e dal tono particolarmente alto degli avventori -alcuni dei quali già visibilmente ubriachi- costringeva a restare svegli e a parlare alzando la voce, per far sì che le parole giungessero intatte alle orecchie di chi ascoltava.
«Tu invece che mi dici? Ti stai vedendo con qualcuno o continui a saltare da un letto all'altro?»
Il biondo si passò una mano tra i capelli portando indietro il ciuffo «Ho conosciuto un tipo al corso di danza, un certo Hoseok. È molto simpatico, mi mette di buonumore. Certo, me ne metterebbe di più se mi scopasse a pecorina ma tant'è, una cosa alla volta.» Tae scosse la testa ma stava sorridendo; Jimin era sempre il solito.

«A proposito di corsi, dobbiamo brindare perché sei stato ufficialmente accettato all'accademia del cinema! Quand'è che mi lascerai da solo ad affogare la tua assenza nell'alcool?»
«Parto a fine Agosto. Le lezioni cominciano un po' prima di metà Settembre. Avrò bisogno di qualche giorno per ambientarmi ma poi spero ingranare.» Jimin lo ascoltava, attento «Ho concluso la trafila burocratica, deve arrivarmi il passaporto e poi si volaaa!» Taehyung alzò in aria la lattina di Coca Cola, mimando il decollo di un aereo.
«Perfetto, allora mi resta poco più di un mese e mezzo per trovare un nuovo soulmate.»
Taehyung gli tirò un calcio sotto al tavolo «Scemo. Vedi di rispondere alle mie videochiamate piuttosto mentre sono in America.»


Yoongi lanciò una lattina di birra a Namjoon che l'afferrò al volo, andandosi a mettere comodo sul divano, circondato da cuscini rigorosamente neri. Il salotto, ritagliato dall'open space condiviso con la cucina, era come sempre quasi totalmente occupato dal computer e dall'attrezzatura per registrare. Il ragazzo dai capelli azzurri si sedette per terra, troppo accaldato per stare a contatto con il tessuto del sofà.
«Scusa, questo buco di appartamento non ha l'aria condizionata.»
«Tranquillo. Anzi, se hai bisogno di stare al fresco puoi sempre passare al dormitorio. Seokjin-hyung sarebbe felice di rivederti. Dice sempre che vuole invitarti a cena una sera di queste.»
Yoongi sorrise e stappò la lattina di birra «Per me va bene ma organizziamoci quando siete liberi dallo studio; già mi sento in colpa per averti fatto venire qui, stasera.»
«Guarda che sono solo contento di aver staccato un po' dai libri. Non so come ne uscirò da questa sessione estiva.» Namjoon accompagnò la frase con un lamento insofferente.
«Ne uscirai come al solito con il massimo dei voti.» Joon si preoccupava sempre troppo ma alla fine otteneva ottimi risultati. Fosse stato un altro, Yoongi avrebbe trovato quel comportamento fastidioso ma era il suo migliore amico e sopportava la sua insicurezza, ben sapendo da dove derivava.
«Grazie per l'aiuto con la traccia. Avevo bisogno del tuo genio per sbloccarmi e non cestinare tutto. Ti metterò nei credits del mixtape.»
«Lascia perdere i credits, aggiungimi nei ringraziamenti.»
Yoongi fece segno 'ok' con la mano mentre finiva di scolarsi la birra. L'umidità era veramente insopportabile quella sera e il piccolo ventilatore nell'angolo sembrava non porre rimedio alla calura. Namjoon si spaparanzò meglio sul divano, un po' troppo piccolo per contenere le sue gambe chilometriche «A parte la musica, che mi racconti? Io non ho molte novità. La mia giornata tipo al momento ruota intorno allo studio quindi è lungi dall'essere interessante.»
Yoongi rifletté, cercando qualcosa che valesse la pena di essere raccontato; non aveva di certo una vita avvincente «Io... sono uscito con un ragazzo.» sussurrò infine.
Namjoon sgranò gli occhi e si tirò un po' su, guardando l'altro seduto a gambe incrociate sul pavimento. Stava fissando la lattina ormai vuota, chiaramente in imbarazzo. Non ricordava neppure quand'era stata l'ultima volta che il suo amico era uscito con qualcuno «Ma è... è... fantastico! No?» tentò di sondare il terreno. Yoongi prese a giocare con la linguetta della lattina «Presumo di sì? Ma non è nulla di serio!»  si affrettò ad aggiungere «Anzi, la situazione è talmente assurda che se te la raccontassi non crederesti ad una parola.» si alzò in piedi e andò a buttare la lattina; si sentiva troppo a disagio per restare sotto lo sguardo indagatore di Namjoon.
«Che importa! quello che conta è se ti sei trovato bene.» cercò di calibrare il tono della voce per rendere la frase metà affermazione e metà domanda. Yoongi, ancora in piedi davanti al ripiano della cucina sospirò «Non mi sono trovato male, è che... non sono più abituato. Mi ha lasciato il suo numero perché lo ricontattassi nel caso me la sentissi ma non gli ho ancora scritto.» si voltò a fissare l'amico, lanciandogli uno sguardo che lasciava intendere di aver bisogno di un consiglio.
«Quando vi siete visti?»
Yoongi abbassò un po' l'intensità della voce «Quasi tre settimane fa.»
Namjoon urlò, mettendosi a sedere sul divano «COSA?! Hyung a meno che tu non stia giocando a fare lo stronzo irraggiungibile, non hai motivo di sparire così. Te lo leggo in faccia che vuoi rivederlo. Prendi in mano quel cellulare o giuro che il messaggio glielo mando io!»
«Ok, ok gli scriverò stasera! Adesso calmati! Non ti vedevo così infervorato da quando ho scoperto che sei fan dell'orsetto Ryan.»
Namjoon lo zittì tirandogli addosso un cuscino.


[Venerdì pomeriggio sei libero? - Yoongi ]


[Venerdì lavoro. Ma domenica ho il

giorno di riposo. Potrebbe andare? ]


[ 17:30. Ti aspetto sotto casa ]


[ Non vedo l'ora! ]



A Seesaw Game || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora