Il sole era ormai scomparso dietro la città. Tutto ciò che ne restava era un alone di fuoco che si rifletteva sulle nuvole basse, creando un gioco di colori che avrebbe lasciato a bocca aperta chiunque si fosse apprestato ad ammirarlo. Quello spettacolo rimase però senza spettatori.
Yoongi si alzò dal divano afferrando il vassoio dei dolci, avviandosi con passo legnoso verso il frigorifero. Taehyung lo seguì con lo sguardo e fu sul punto di dire qualcosa quando si rese conto che l'altro non aveva intenzione di girarsi ma, all'improvviso, Yoongi lo precedette.
«Che cosa stavi aspettando a dirmelo?» il sussurro si trasformò in uno scatto di rabbia «Che cazzo stavi aspettando a dirmelo?!» si girò, puntando il viso carico di risentimento verso il ragazzo, che incespicò nel dargli una risposta.
«L-la prima volta che siamo usciti non ho ritenuto importante parlartene. Quando siamo stati al parco ero intenzionato a dirtelo ma quell'acquazzone ci ha colti di sorpresa e poi ci-- ci siamo baciati in maniera inaspettata e non ho capito più niente! Volevo tirare fuori il discorso stasera ma continuavo a non trovare il momento adatto o le parole giuste e...» lasciò cadere la frase.
Yoongi lo squadrò in volto «Quindi è almeno un mese e mezzo che sai di dover partire?»
«Sì...» abbassò nuovamente lo sguardo corrugando la fronte, indignato dal suo stesso comportamento.
Yoongi alzò le braccia al cielo in segno di stizza e le fece ricadere sulla cosce provocando un rumore sordo «Mi hai chiesto un appuntamento sapendo che di lì a qualche mese ti saresti dovuto trasferire dall'altra parte del mondo! Ma a che gioco stai giocando?!»
Taehyung sbottò «Non sto giocando a nessun gioco! Te l'ho detto quando eravamo in quel locale: ti ho proposto di uscire così su due piedi; sentivo che volevo farlo. Per quel che ne sapevo avresti potuto non ricontattarmi e la cosa sarebbe finita lì, non avrei insistito oltre.»
Yoongi andò a sedersi su una sedia prendendosi la testa tra le mani «Ah, quindi adesso è pure colpa mia!»
«Non stavo intendendo quello, cazzo!» sbuffò e si voltò verso il muro, poggiando le mani sui fianchi, esasperato. Si morse le labbra e cercò di richiamare a sé le parole, voltandosi nuovamente verso il ragazzo «Sto dicendo che non avevo messo in conto che ci saremmo rivisti. Non avevo previsto che ti avrei baciato e che mi sarebbe piaciuto, non-»
Yoongi lo interruppe, visibilmente alterato «Quindi sentiamo, quale sarebbe ora il tuo grandissimo piano?»
Taehyung lo guardò, quasi intontito da quella sua reazione aggressiva «Penso...» sbatté le palpebre e in una frazione di secondo cambiò espressione, decretando con il volto tirato «Penso faremmo meglio a dimenticarci tutto.» sussurrò colpevole.Yoongi si alzò di scatto, sbattendo le mani sul tavolo «Cazzate! Vuoi solo trovare una scusa per uscire di qui senza sensi di colpa perché sai di aver rovinato tutto!» Aveva lo sguardo infervorato e Tae notò che le braccia gli tremavano lievemente «Sei venuto qui stasera a dirmi che devi partire per l'America. Credevi forse ti avrei stretto la mano e mi sarei congratulato?!»
Taehyung sentì le guance andargli a fuoco e sbottò sporgendosi in avanti con il busto «Sono venuto qui stasera perché mi sembrava il comportamento più corretto! Potresti almeno darmi atto di non essere sparito nel nulla! Avrei potuto fregarmene e invece sono qui a prendermi del coglione per aver scelto di spiegarti faccia a faccia la situazione. Ne ho abbastanza.» afferrò frettolosamente il borsello dal divano mormorando a denti stretti «Non avrei mai dovuto chiederti di uscire.»
Si avviò a grandi falcate verso la porta per andarsene e mettere fine a quella scena pietosa; voleva solo nascondersi e sfuggire agli sguardi di rimprovero del padrone di casa. Aveva combinato un disastro. Forse uscire da quell'appartamento avrebbe cancellato ogni gesto, ogni parola e avrebbero potuto proseguire le loro vite come se niente fosse mai successo. Yoongi si mise in mezzo, strappandogli la mano dalla maniglia e bloccandogli il polso. Taehyung si stupì di come un corpo così esile potesse rinchiudere tutta quella forza. Fece per liberarsi, invano «Lasciami andare, così possiamo finirla qui!»
«Non è neanche mai iniziata!» gli urlò contro Yoongi. Sembrò una frase detta più per sfida che per rimprovero. Taehyung scattò, sciogliendo la presa e sbattendo la schiena del ragazzo contro la porta d'ingresso, dopo averlo afferrato saldamente per le spalle.
«Si può sapere cosa vuoi?» sibilò tra i denti. Sapeva benissimo che restare a quella distanza dal suo viso era pericoloso; i loro nasi quasi si sfioravano e potevano percepire l'uno il respiro alterato dell'altro. La differenza d'altezza e di corporatura lo portava a sovrastarlo, ma l'altro non sembrava intenzionato a farsi intimorire e anzi, sosteneva il suo sguardo con decisione.
«La stessa cosa che vuoi tu.»
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A Seesaw Game || Taegi
FanfictionIf we didn't have feelings for each other If we didn't think of each other Would we have dragged it out like this? A repeating seesaw game It's about time we put an end to it Somebody has to get out of here