Capitolo X - 5 Agosto

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Sebbene Namjoon avesse insistito, a Yoongi sembrava scortese presentarsi a cena a mani vuote perciò optò per una bottiglia di vino rosso per accontentare tutti i palati. Era leggermente in ritardo ma sapeva non sarebbe stato un problema. Suonò al citofono e fu accolto dalla voce vivace di Joon che lo esortava a salire. Appena mise piede nell'appartamento fu travolto da un profumino delizioso; Seokjin era ai fornelli intento ad assaggiare uno dei suoi intingoli, agghindato di tutto punto in un grembiule rosa che stranamente non lo rendeva affatto ridicolo. Jin lo salutò con la mano, accompagnando il gesto con la voce «Yoongi-ah! Buonasera, accomodati!»
Namjoon lo accolse con un gran sorriso che mise in risalto le fossette «Ciao! Sei arrivato giusto in tempo, stavamo per impiattare. Prego!» gli fece segno di mettersi a suo agio scegliendo il posto che preferiva.
«Ho portato qualcosa da bere, spero vada bene.»
«Hyung! Ti avevo detto di lasciar stare!» Joon lo fissò inclinando la testa da un lato ma la sua espressione offesa non era abbastanza credibile. Seokjin urlò dai fornelli per sovrastare il rumore della carne che friggeva nell'olio caldo «Vedrai che andrà benissimo, grazie! Non dovevi disturbarti. Joonie aiutami qua, così portiamo tutto a tavola.»
Namjoon si affiancò al ragazzo per dargli una mano e Yoongi non poté fare a meno di notare come ci fosse qualcosa di intimo e privato in quella scena. Sentiva di dover distogliere lo sguardo ma nello stesso tempo era attratto da quella vista. I due condividevano l'appartamento ormai da qualche anno e più di una volta Seokjin aveva apertamente lodato Namjoon definendolo il migliore coinquilino che avesse mai avuto. Erano entrambi rispettosi degli spazi altrui e sebbene fosse successo di litigare, non era mai stato per questioni serie o irrisolvibili. La sinergia che creavano quando erano vicini lasciava sempre sorpreso Yoongi, facendolo sentire insensatamente sereno. Pensò a sé e a quanto sarebbe stato complicato trovare qualcuno con cui dividere un appartamento; tra i suoi orari perennemente sballati e la necessità viscerale di avere uno spazio che fosse solo suo, non riusciva ad immaginarsi a vivere con un altro essere umano.
Quando tutto fu in tavola decisero di stappare la bottiglia di vino e brindare -non si sa bene a cosa- prima di buttarsi a capofitto sulle pietanze. La stanza fu presto riempita dai suoni d'apprezzamento scappati dalle bocche di Joon e Yoongi.
«Deliziosooo~»
«SquisitoNon c'era da aspettarsi niente di meno dal nostro Jin-hyung!»
Il ragazzo, compiaciuto dai complimenti e soddisfatto di poter sfoggiare le proprie doti culinarie, non fece tanto il modesto «Oltre che una faccia stupenda, pure un ottimo cuoco. Aish, sono proprio da sposare! Ma poi chi si prenderebbe cura di Joonie?» scosse la testa con fare avvilito.
«Hyung, so badare a me stesso!»
«Disse colui che stava per incendiare il palazzo scaldando nel microonde una brioche ancora incartata.»
Yoongi scoppiò a ridere. Aveva ben presente quanto potesse essere sbadato il suo amico, specialmente in cose di piccolo conto come quella.
«Come potevo sapere che la parte interna dell'incarto era in alluminio?!» ribatté Joon, ferito nell'orgoglio «E tu non ridere! Tra l'altro se Jin-hyung si trasferisse potresti prendere il suo posto.»
«Ma non succederà molto presto!» si intromise il maggiore «al momento il tirocinio mi sta uccidendo e mi resta ancora un esame parecchio tosto. Per fortuna con la tesi sono a buon punto.»
«Stai lavorando in ospedale, vero? Joon mi ha accennato qualcosa.»
Jin si alzò per andare a controllare la carne sul fuoco che andava girata «Sì, sono nel reparto di pediatria. A fine turno sono distrutto ma mi fa sentire bene prendermi cura di quei bambini. A volte ho l'impressione che siano più loro a guarire me che non il contrario.» tornò a tavola con un piatto di verdura e un altro pieno di carne fumante, adagiata su un sughetto che faceva venire l'acquolina in bocca solo a guardarlo «Mi dispiace ma stasera il menù non prevede pesce, non ho avuto molto tempo e poi sai che a Joonie non piace.» i due coinquilini si scambiarono una linguaccia.
«Non preoccuparti, è perfetto così.» Lo era davvero. Non ricordava neanche più quanto tempo fosse passato da quando si era messo davanti ai fornelli a preparare qualcosa di elaborato. Certo non era bravo come Jin ma se la cavava. Ma il fatto di vivere da solo non lo spronava a cucinare ricette articolate. Non sentiva il bisogno di sprecare tempo e cibo per coccolare sé stesso.
«Anche a me comunque sono giunte news sul tuo conto, Yoongi.» Seokjin lo fissò con un sorrisino. Il ragazzo si voltò verso Namjoon in cerca di risposte; l'unico che poteva aver spifferato qualcosa era lui. Di rimando il ragazzo borbottò in tono giustificatorio «Gli ho solo detto che ti stai vedendo con quel tipo.»
Yoongi si passò una mano tra i capelli, visibilmente in difficoltà «Beh non c'è niente da dire. Siamo usciti solo due volte. Dopodomani viene a casa mia.»
I due commensali si lasciarono sfuggire dei versi per schernirlo bonariamente.
«E che mi dici, avete già combinato?» Seokjin gli fece l'occhiolino. Yoongi arrossì leggermente distogliendo lo sguardo «No, non siamo finiti a letto e poi...» si morse nervosamente il labbro «Non lo so, ho un brutto presentimento. Mi ha scritto che deve parlarmi.»
«Vorrà chiederti di venire a vivere con te.» disse Namjoon, inghiottendo l'ultimo pezzo di carne
rimasto nel piatto.
«Prima ancora di aver scopato? Non ha sens-» Joon pizzicò il braccio a Seokjin «AHI! ...Ad ogni modo» tornò a rivolgersi all'ospite mentre si massaggiava il punto dolente «vedrai che andrà tutto bene. E se così non dovesse essere, sappi che qui la porta è sempre aperta!»
Yoongi annuì ringraziando, sebbene quel presagio che percepiva distintamente all'altezza del petto non se ne andò.

A Seesaw Game || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora