Epilogo

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L'appartamento è avvolto nel silenzio. Un silenzio assordante, reso ancor più tale dal ronzio del frigorifero in cucina; dalle lancette della sveglia sul comodino; dal traffico ovattato che giunge dalla strada.

Ma se ripenso ad un anno fa... a te che fai la doccia dopo la nostra prima -e ultima- notte insieme... al mio cuore che batte calmo nel petto, risuonando nelle orecchie mentre mi addormento accanto a te... ecco forse questo silenzio, ora, giunge affilato, affondando le sue lame nella mia carne; fendendo e strappandomi la pelle con i suoi bordi ondeggianti. La osservo. Questa pelle ferita, sanguinante... È così strano pensare che è stata tua, poi nostra per un attimo sospeso, crollato insieme a noi immediatamente dopo.

Ricordo quel biglietto che mi lasciasti sul tavolo della cucina sopra la tovaglia blu, rimasta lì dalla sera precedente. Ricordo come lo lessi trattenendo il respiro. I miei occhi in cerca di un segno nero; una cancellatura, una titubanza, a suggerire confusione o perlomeno una traccia di subbuglio interiore. Ricordo come voletti urlare e come invece appallottolai quel foglio, buttandolo nel cestino, fingendo non fosse mai esistito. Fingendo non fossi mai esistito.

C'è stato un tempo, che ora non è più, in cui io e te eravamo.

A Seesaw Game || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora