Capitolo XI - 7 Agosto

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Yoongi asciugò le mani sul canovaccio e si affrettò a raggiungere la porta d'entrata per aprire all'ospite. Taehyung quella sera era addirittura più bello del solito. La fantasia discutibile sulla camicia borgogna che indossava stava lì a ribadire il concetto che qualsiasi indumento, anche il più orribile o strambo, non l'avrebbe fatto sfigurare. Si era tagliato i capelli disfandosi del mullet per lasciar spazio ad una pettinatura più leggera ed estiva. Dall'orecchio sinistro pendeva un orecchino. Yoongi ancora non riusciva a capire come potesse essere così attraente senza il minimo sforzo mentre lui ormai non si dava più pena e continuava a presentarsi con vestiti casual e total black per non dover ragionare su quale fosse il miglior accostamento di colore. Era la prima volta che vedeva Taehyung in jeans e il modo in cui il tessuto seguiva sinuoso la forma delle gambe toniche, lo fece momentaneamente distrarre. L'ospite allungò il braccio mettendogli sotto il naso una borsetta colorata.
«Mh? Non ho mica ordinato d'asporto.» disse Yoongi, afferrando il sacchetto.
Tae ridacchiò «Scemo, ho portato dei dolcetti!»
Guardò stupito dentro la busta notando una confezione abilmente avvolta in una carta rosa, abbellita da un fiocco dorato «Oh... grazie.»
«Prego ma non credere che te li lascerò mangiare tutti da solo!»
Alzò gli occhi al cielo e fece per avviarsi in cucina ma quando capì di non essere seguito si voltò nuovamente verso l'entrata, trovando il ragazzo immobile dove l'aveva lasciato «Beh? Pensi di restare lì ancora per molto?»
Un sorriso sbieco comparve sul viso di Tae e il tono di voce si fece improvvisamente basso e provocante «Non ricordi? Devi chiedermi di entrare.» Yoongi percepì una scossa all'altezza dello stomaco e deglutì; rammentava quello strano scambio di battute avuto luogo la sera in cui gli aveva chiesto di uscire insieme. Cercò di camuffare quella strana eccitazione con una voce apatica «Entra.»
Taehyung sorrise soddisfatto come se avesse appena vinto il migliore dei premi e mise piede in casa, richiudendo la porta alle proprie spalle. Seguì il maggiore ritrovandosi in una stanza che si accorse, comprendeva salotto e cucina «Woah, hyung, questa è tutta roba tua?!» si accostò all'attrezzatura per la registrazione e il mixaggio e passò timidamente la mano su quella che sembrava una mini tastiera piena di pulsanti colorati. Yoongi gli si affiancò «Sembra un giocattolo ma costa un occhio della testa. Tutto quello che vedi costa un occhio della testa, in realtà.»
Quasi per timore di rompere qualcosa, indietreggiò «Mi fai ascoltare qualcosa che hai composto tu?»
Il ragazzo fu sorpreso dalla richiesta improvvisa «Più tardi, adesso devo occuparmi della cena.» Solo in quel momento il naso di Taehyung colse il profumo di pesce che giungeva dai fornelli nell'angolo cottura «Stai cucinando tu?! Ero sicuro avremmo ordinato che ne so, una pizza.» si avvicinò alle pentole che borbottavano sul fuoco, appoggiando le mani sui fianchi di Yoongi, provocandogli per l'ennesima volta quello sfarfallio allo stomaco. Si sporse da sopra la spalla e si lasciò sfuggire un'esclamazione stupefatta «Chi l'avrebbe mai immaginato che fossi un cuoco provetto!» Yoongi tentò di ricomporsi «Aspetta a sbilanciarti, non hai nemmeno assaggiato.»
«Vedrai che mi piacerà, il profumo è delizioso.» si allontanò così, lasciandolo ad occuparsi dei frutti di mare. Si avvicinò alla porta finestra che, aperta per far circolare aria, dava su un misero terrazzino abbandonato un po' a sé stesso «Oggi ha fatto veramente caldo. Per fortuna sembra si stia guastando il tempo. Mi sa che laggiù sta piovendo--» quasi non terminò la frase che la voce si incrinò in ricordo dell'acquazzone che li aveva colti impreparati qualche settimana prima; da lì al bacio che si erano scambiati nell'androne del palazzo, fu un attimo. Tae si irrigidì, appoggiato allo stipite della porta finestra, incapace di voltarsi. Non voleva scoprire se quelle parole avessero riacceso lo stesso ricordo anche a Yoongi. Sembrava di sì, considerando come balbettò per rispondergli «S-se ci hai fatto caso ultimamente di giorno fa caldissimo e la sera arrivano i temporali. Comunque puoi accomodarti a tavola, è pronto.» Il ragazzo si sedette e fu presto raggiunto da Yoongi che reggeva in mano due piatti di mul naengmyon.
«Sei sicuro di non esserti servito del catering?» lo provocò.
«Direi di no visto che sono ore che metto a soqquadro la cucina. Non so se hai notato il casino.» In effetti il lavello strabordava di ciotole, piatti e utensili. Tae si sentì improvvisamente in colpa e sussurrò a testa bassa «Mi dispiace averti fatto faticare in questa maniera.»
Yoongi scrollò le spalle «Mi mancava cucinare. Ho preso la palla al balzo. Senza contare che non mi sono mai sdebitato per quel pranzo e la granita. Ad ogni modo, buon appetito! Spero sia di tuo gradimento anche perché non ho nient'altro da offrirti.»
«Buon appetito!»
Tae rimase sbalordito dalla bontà di quel mul naengmyon. Forse c'era un pizzico di sale in più ma il gusto sembrava quello che avrebbe trovato al ristorante. La semplicità stessa della pietanza la rendeva più buona. E sinceramente non c'era niente di meglio di un piatto rinfrescante dopo una giornata afosa «È buonissimo!» tentò di parlare mentre ingoiava un pezzetto di carne «Sai io sono proprio impedito in cucina.»

«Mi ricordi un mio amico. Beh immagino ognuno abbia le sue doti. Io del resto non ho idea di come si scatti una bella foto... Mh!» si asciugò la bocca sul tovagliolo di carta «Porto il pesce in tavola così intanto si raffredda e possiamo mangiare tutto insieme.»
«Hyung, aspetta! Faccio io!» Tae lo precedette e si alzò, andando a spegnere il gas sotto la padella «Posso versare tutto in questo piatto?»
«Sì, sì. Attento a non scottarti, ci sono le presine lì vicino ai mestoli.» Yoongi, che con lo sguardo aveva seguito il ragazzo, si ritrovò ben presto con gli occhi incollati al suo sedere, fasciato in quei jeans che non lasciavano niente all'immaginazione. La curva ben definita metteva in risalto dei glutei che quasi sicuramente erano il risultato di intense sessioni di squat. Si morse il labbro, distogliendo in tempo lo sguardo mentre Taehyung tornava a tavola. Doveva stare calmo prima di ritrovarsi con un'erezione in bella vista.
«Vai in palestra, vero?»
Il ragazzo, intento a pulire un gamberetto, rispose senza alzare lo sguardo «In realtà ho smesso da quando ho iniziato a lavorare. O meglio, ho tentato di fare entrambe le cose ma ultimamente sono stato abbastanza incasinato perciò ora l'unica attività fisica che riesco a portare avanti è la corsa e qualche esercizio mirato ma non sono costante. Perché dici?» alzò lo sguardo, incontrando gli occhi di Yoongi «Così... Diciamo che mi sembri alquanto sodo.»
Tae ridacchiò «Vuoi sentire?» si sporse in avanti, piegando il braccio in modo da contrarre il muscolo del bicipite. Allungò la mano, tastando con un certo riservo.
«Ero messo meglio i mesi scorsi, ora mi sono lasciato un po' andare.»

Quel breve contatto fisico riuscì a scatenare una sterminata quantità di immagini poco caste nel cervello di Yoongi che si ritrovò a serrare i pugni nel vano tentativo di allontanare quelle visioni. Si alzò di scatto, andando a sbattere con il ginocchio contro una gamba del tavolo «Ahia--!»
Tae lo guardò con aria interrogativa mentre si dirigeva zoppicante verso il frigo «Se lo dicevi, mi alzavo io...»
«N-no, tranquillo. Non bevi birra, vero?»
«No, grazie. Non mi piacciono molto gli alcolici.»

Yoongi tornò a tavola porgendogli una lattina di Coca Cola ghiacciata.

«Grazie, questa sicuramente la bevo!» fece saltare la linguetta e ci diede un sorso «Comunque questi pesci sono la fine del mondo! Dove hai imparato a cucinare così?»
«Il più da mia madre; quando ero piccolo mi piaceva aiutarla in cucina. Il resto si chiama arte della sopravvivenza e si impara quando sei costretto a vivere da solo e non vuoi morire di fame o andare avanti con cibi preconfezionati.»

Taehyung sgusciò l'ennesimo gamberetto «Io sono proprio impedito. Per fortuna gli amici con i quali divido l'appartamento se la cavano meglio di me. Generalmente io mi occupo della spesa e loro poi cucinano. E se non ci sono loro, mi arrangio con del cibo pronto.» guardò di sfuggita Yoongi e borbottò «Sì lo so, sono imbarazzante.»

Il ragazzo ridacchiò mentre assaporava un calamaro fritto «Sei solo un caso disperato.»
Tae fece il finto offeso e i due continuarono a mangiare in silenzio, assaporando la cena finché il più piccolo non si afflosciò sulla sedia, massaggiandosi la pancia «Aah, sono pieno! Grazie hyung, era tutto fenomenale!»
«Prego.» fu la semplice risposta di Yoongi che si stava apprestando a sparecchiare la tavola.

«Lascia, ti do una mano.» lo aiutò a trasferire i piatti sporchi sul ripiano della cucina e si mise in cerca dei guanti per lavare le stoviglie.
«Non preoccuparti, sistemerò io domani o quando ho voglia.»
«Hyung, hai preparato una cenetta squisita, lasciami almeno pulire. Insomma a meno che non ti dia fastidio se tocco le tue cose.»
«Non mi da fastidio, è solo che--»
«Allora mettiti tranquillo e ai piatti ci penso io!» assunse una stupida posa da supereroe dopo aver indossato i guanti in gomma gialli che, abbinati al suo outfit, creavano una combinazione decisamente ridicola «Piuttosto, che ne dici di farmi ascoltare un po' della tua musica? sono curioso di scoprire se te la cavi bene come cucini.» sorrise gentilmente, nel tentativo di farsi accontentare.
«La mia musica non è niente di eccezionale.»
«Lascia giudicare a me!» sorrise di nuovo, come per infondergli coraggio.
Yoongi si posizionò di malavoglia al computer. Si stava agitando come non mai; era così importante il giudizio di quel ragazzo? Certo, voleva fare bella impressione ma non sapeva nemmeno che genere musicale prediligesse «Vuoi sentire qualcosa dove canto o preferisci qualche base?»
«Voglio ascoltare la tua voce.» pronunciò quelle parole in modo terribilmente sensuale. Yoongi annuì, cercando di non badare ai brividi lungo la schiena e scelse una traccia, facendo doppio click sul file.


A Seesaw Game || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora