𝓼𝓮𝓲

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yoongi si svegliò, in una folata di vento che aprì la finestra sgangherata della sua camera.

non aveva tempo per perdersi a concentrarsi sulla sua stanchezza, o alle fitte di dolore, sicuramente era in ritardo per la scuola.

velocemente si alzò, facendo tutto con una fastidiosa monotonia:

come ogni mattina si lavò di fretta, passò poi ai denti, vestendosi velocemente e fiondandosi fuori casa con la cartella poco stabile sulle spalle.

mise le cuffie, da cui faticava a separarsi, facendo partire la musica. camminava pensando , a tutto. sognava ad occhi aperti , in ogni passo che faceva.

amava camminare, anche se nascosto tra cappuccio e mascherina, faticava a mostrarsi agli altri con i lividi.

ogni volta che dimenticava le cuffie un senso di nervosismo e angoscia si spargeva in lui, sicuramente tutta la giornata che avrebbe seguito sarebbe stata pessima.

con passo lento, arrivò fino a scuola.

ci metteva tempo in più, ma andava sempre a piedi, dato che appunto amava camminare.

entrò a scuola esattamente durante l'ora del suono della campanella, non gli piaceva aspettare fuori da scuola .. sembrava ancora più solo di quanto non fosse.

si sedette, senza preoccuparsi di nessuno, tanto nessuno lo salutava, se non per cortesia, una volta entrato in classe.

aprì la cartella, iniziando a prendere il materiale mentre la classe si riempiva e da lì a poco dopo sarebbe entrato il professore.

la giornata procedeva come al solito, noiosa, banale, lentamente.

nonostante ciò, non appena la scuola terminò e lui ne usci, si sentiva bene.

mise in bocca tre caramelline, le sue preferite, ri incamminandosi verso casa.

la solita vita noiosa, però ripensando a quell ragazzo strano del giorno prima, quasi gli veniva da ridere.

almeno era stato divertente.

nel mentre, jeongguk correva a casa, finalmente felice dell'assenza dei prof e del fatto che ci si poteva riposare.

sorrise quando gli venne l'idea di fermarsi nel suo amato minimarket, si sentiva sereno e speranzoso, magari c'erano le caramelle che cercava.

yoongi, come ogni giorno, varcò le porte scorrevoli. si diresse verso l'interno, cercando tra i vari scaffali.

"mmh taehyung! dove cazzo sei." sbuffò, cercando di intravedere il suo amico.

era l'unica persone che aveva vicino, a cui voleva veramente bene.

non lo trovava assolutamente, eppure in teoria avrebbe dovuto già essere al lavoro.

ci rinunciò, andando verso le casse per cercare le solite caramelle.

qualcuno, correndo, gli venne addosso, talmente violentemente da farlo cadere a terra.

il cappellino volò dall'altra parte, yoongi strinse gli occhi sbattentdo forte e ansimando dal dolore.

"c-cazzo..g-guarda dove metti i piedi!" strinse forte la testa tra le mani, già dolorante dalla sera prima.

"vedi nanetto del cazzo? è il karma." sputò acido jeongguk, prendendo tutti i pacchetti di caramelle che trovava, giusto per vendetta.

talvolta era come un bambino, davvero infantile.

il dolore lancinante riprese a schiacciare la testa di yoongi, che se la stringeva. la teneva stretta stretta tra le dita.

la gente che passava lo guardava malissimo, come se fossero in imbarazzo con lui.

taehyung, il suo unico amico, corse velocemente verso di lui, piegandosi sulle ginocchia.

"yoon..yoongi? andiamo alzati yoon." lo prese in braccio, mettendolo seduto su una cassa.

"ti trovo un.. um.. un moment.. aspetta qui un secondo." velocemente cercò le medicine, fregandosene una buona volta degli sguardi indiscreti.

"t-tae.. taehyungie. sta calmo..o-ora..ora mi riprendo.." nonostante le sue parole inghiottì la pastiglia, appoggiando la fronte alla spalla dell'amico.

jeongguk in tutto ciò era in fila ad una cassa, guardando tra lo sconcertato e il divertito la scena.

insomma, se la era cercata.

solo da un piccolo sguardo da parte del minore capì che da lì in poi sarebbe stata guerra.

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