𝓿𝓮𝓷𝓽𝓾𝓷𝓸

1K 67 51
                                    

yoongi sentì la porta sbattere, talmente forte che quella catapecchia in cui viveva sarebbe potuta crollare in mille pezzi.

si alzò, velocemente, preso dall'ansia. lui è jeongguk avevano finito di pranzare verso l'una.

avevano chiaccherato molto, parlato per ore del più e del meno. si erano conosciuti a fondo, fin dalla mattina ad quel momento, e anche la sera precendente.

in realtà yoongi, non sapeva bene cosa fossero. a lui piaceva jeongguk, probabilmente, ma non aveva capito se all'altro ragazzo lui interessava.

ora si trovava in piedi, davanti alla figura di una persona bagnata della pioggia.

"tu... che ci fai qui. vattene via. ti ho dato tutto quello che hai chiesto.." sussurrò il ragazzino, mostrandosi forte e coraggioso, nonostante la paura.

aveva seriamente paura di quel martin. così si chiamava l'alto ragazzo davanti a lui, con i pugni serrati.

lentamente chiuse la porta, ri-posizionandosi davanti al minore che tremava leggermente, impaurito.

"calmo, yoongo. calmo. è solo che ho bisogno di un prestito." comunicò, alzando le spalle con un sorrisino in volto. più vicino ad un ghigno.

yoongi sospirò, passandosi una mano sul volto e rispondendo semplicemente "non ho nulla per te."

ed era vero, non aveva abbastanza soldi per prestarli. ora che aveva abbandonato la sua vecchia e piccola casa in cui viveva con il fratello maggiore, non poteva proprio permettersi di donare soldi ad altri.

il perfido ragazzo lo prese dal colletto, con forza, facendolo sbattere a terra.

"beh, allora me li prenderò." disse freddamente, dopo l'urlo di yoongi quando arrivò a contatto con il pavimento.

strinse gli occhi, appoggiando per un secondo la testa al pavimento. poi con uno scatto sì alzò e con tutta la forza che gli rimaneva scagliò un destro sulla mascella di martin, facendolo indieteggiare di qualche passo.

il ragazzo si tenné il volto, prendendo yoongi per la maglia e sbattendolo varie volte con la testa contro il muro.

lo lasciò scivolare a terra con gli occhi serrati solo dopo un calcio, cercava di resistere al dolore e farsi prendere da quel nervoso che teneva sempre compresso dentro di sé.

fu un grande balzo dato che il minore avvicinò la gamba al petto per poi scagliare un calcio sul suo ginocchio.

una volta a terra l'altro lo prese nuovamente, mettendosi sopra di lui e iniziando a scagliare vari pugni sul suo volto, o sul suo stomaco.

solo dopo qualche minuto gli mise le mani al collo, provando a strozzarlo.

pian piano sentiva l'aria andarsene, finché non riuscì a reagire, scagliando via il maggiore con un calcio.

forse avrebbe pianto e si sarebbe buttato giù, di nuovo, ma in quel momento non si sarebbe mai arreso.

dopo che martin tornò a cercare di picchiarlo sul volto, sentì la testa farsi più pesante.

"yoongi eccomi, sono torn-"

//
:).

vanilla candy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora