ventidue

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"yoongi, eccomi, sono torn-"

jeongguk si trovò quella scena davanti, stringendo forte la porta con la mano da cui la aveva aperta.

posò la busta che aveva in mano , delicatamente, chiudendo la porta con una mossa della mano, facendola sbattere.

si passò una mano tra i capelli bagnati,cercando di calmarsi. non avrebbe dovuto uccidere nessuno.

si tolse la giacca, lanciandola sul divano, mentre lentamente si avvicinava.

piano piano, faceva sempre più paura.

teneva i pugni ben stretti, lo sguardo su quella figura sopra il suo piccolo yoongi.

nessuno poteva far male al suo. piccolo. yoongi.

velocemente fece uno scatto in avanti, prendendo il ragazzo dal colletto e sbattendolo al muro.

strinse più forte il pugno destro, iniziando poi a scagliarlo contro il volto di martin.

avrebbe voluto e anche voluto sbatterlo semplicemente fuori di casa, a calci nel culo magari.

ma fanculo.

fanculo alla giustizia, alla razionalità, ai buoni e ai cattivi.

in questo mondo, quindi in quel mondo, nulla di tutto ciò era preso in causa o anche solo rispettato.

i "cattivi" avevano sempre la meglio.

i "buoni" erano cattivi non ancora maturi, mentre i "cattivi" erano semplicemente i buoni dopo un po' di tempo trascorso nella società.

non si può dire cos'è giusto, cos'è sbagliato, e soprattutto non è vero che se una persona a buone intenzioni, questo basta per cambiare qualcosa.

così jeongguk si sfogò, così quel tipo non avrebbe mai più osato sfiorare yoongi neanche con un dito, neanche con un fiore.

però, dopo un po', senti una mano tirarlo in dietro con poca forza.

si girò, guardando yoongi con il volto segnato da quel ragazzo.

"g-guk..lascialo.. caccialo via ma lascialo giù.." si limitò a dire con voce spezzata il minore, stringendo di più la presa sul suo braccio. "g-gli farai seriamente m-male"

aveva semplicemente bisogno di sentire jeongguk, sentirlo vicino.

il maggiore lasciò il ragazzo a lui sconosciuto fuori dalla porta, chiudendola questa volta più dolcemente.

si passò una mano sulla fronte sudata, passandosene poi una sugli occhi chiusi. aveva proprio perso la lucidità.

improvvisamente sentì yoongi saltargli addosso, stringerlo forte.

lo strinse, quasi conficcando le unghie nella sua carne per tenerlo a sé.

aveva trovato un diamante come jeongguk, non voleva lasciarlo andare, non ci voleva neanche provare.

voleva sentire tutti i punti del suo corpo, conoscere la sua figura a memoria, indagare ogni giorno in più e scoprire qualcosa su di lui.

indietreggiò di poco con la schiena, guardandolo negli occhi.

senza fargli dire nulla posò le labbra sulle sue, annullando la minima distanza tra i loro corpi.

il maggiore non stette fermo neanche un secondo, ricambiando subito il bacio e tenendo più fermo il corpo del minore, anche se sconcertato.

le sue labbra erano così soffici, anche se un po' screpolate, mentre per yoongi quelle di jeongguk erano semplicemente perfezione.

perfezione come lui.

solo questo,avevano bisogno solamente l'uno dell'altro.

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